Il “nuovo che
avanza” può avere dieci, cento o mille
facce e, che venga magnificato o meno da chicchessia,
sarà sempre suscettibile di legittime censure
da parte di coloro che sono predestinati a subirlo.
Il ”Signore degli Anelli” continua ad…ammaliare
il suo popolo con iniziative a largo raggio, a tappezzare
i muri con incessanti “si invita”, “si
informa”, “si rende noto” ed è
diventata quasi un’ossessione promuovere ma, soprattutto,
pubblicizzare manifestazioni, convegni, feste e quant’altro
possa servire -ma è solo una…simpatica
impressione- a far star buoni buoni i cittadini che
attendono pazienti di avere un paese più vivibile
e socialmente più appagato.
Cecilia non ce ne voglia, e neanche il sindaco: però,
a parte la curiosità suscitata per il gran cancan
dei meticolosi preparativi ed il costo sostenuto dall’Amm.ne,
quanti sono stati “veramente interessati”
e quanti invece solo mossi da pura curiosità
a compiere quel bizzarro percorso lungo corridoi e stanze
che un tempo furono la sede di suore ed orfanelle?
I fatti e misfatti dell’ex orfanotrofio noi sannicolesi
li conosciamo perfettamente, e, purtroppo, li conoscono
soprattutto le famiglie degli alunni che frequentano
la scuola in quel luogo forse pregno di fermenti di
storia locale, ma certamente privo delle più
elementari e precipue caratteristiche di una scuola
degna del terzo millennio. Saremo pure blasfemi, ma,
senza declassare di un tanto un evento di indubbia risonanza
culturale, avremmo preferito partecipare all’inaugurazione
della nuova scuola media, ad iniziative volte alla sicurezza
dei cittadini, a nuovi progetti a favore delle classi
deboli (disoccupati e poveri in primis), insomma a tutto
ciò che ci avrebbe finalmente fatto esclamare:
ecco il nuovo che avanza!
Con ciò non intendiamo assolutamente stigmatizzare
l’operato del sindaco, né sminuire i suoi
programmi politici presentati all’atto dell’insediamento
-la cui valenza è stata a più riprese
abbondantemente riconosciuta dai cittadini e da questa
stampa- , ma ci preme osservare che questa spasmodica
voglia dell’apparire potrebbe giocare alla lunga
un brutto scherzo all’immagine della sua sinora
impeccabile amministrazione.
E’ come se si volesse ripercorrere a ritroso il
cammino storico che ha segnato la nostra terra durante
il periodo borbonico (ricordate le famose 3 F?), ma
noi non abbiamo, vivaddio, più bisogno di imbonitori
né di politici che ambiscono a mascherare altri
fini con bizzarre anche se simpatiche iniziative popolari
che, tutto sommato, risultano anche costose.
I timori avvertiti nella celerissima “liquidazione”
delle pratiche relative alle lottizzazioni (anche se
Pascariello ha saputo spiegare con autorevolezza e cognizione
di causa i vantaggi inconfutabili della logica della
cementificazione per comparto) certo non sono stati
ancora ben digeriti dagli osservatori della res publica.
Ma se poi andiamo a mettere il naso nel settore dei
lavori pubblici, salta agli occhi il mega programma
delle opere appaltate e quelle in itinere. Si potrebbe
obiettare che è una fortuna per il nostro comune,
ma se andiamo ad esaminare meglio il programma approvato
con l’ultimo bilancio ci accorgiamo subito della
pericolosa china intrapresa dall’Amm.ne che potrebbe,
di questo passo e secondo autorevoli giudizi, correre
il serio rischio di limitare o addirittura annullare
la capacità di indebitamento dell’Ente
e pregiudicare quindi in futuro il rispetto del patto
di stabilità economica che è stato fin
qui il vanto del nostro comune.
Tutto questo, comunque, mentre si continua a tergiversare
sul problema della raccolta dei R.S.U., dello spazzamento
delle strade e della raccolta differenziata, condizionati,
ma oseremmo dire strozzati, ancora dalle assurde richieste
del Consorzio CE3.
E intanto viene ulteriormente procrastinata anche la
soluzione del problema LSU. Ecco, la celerità
dell’Amm.ne, almeno secondo noi, non va certamente
vista nel modo in cui sta scappando dal dramma in cui
si dibattono i lavoratori socialmente utili, molti dei
quali si sentono avviliti per il sussidio da fame percepito
e ancora sotto esame dopo svariati anni.
I problemi, non ci stancheremo mai di ribadirlo, si
possono risolvere solo operando scelte coraggiose, alla
stessa stregua, oseremmo dire, di quelle che hanno consentito
l’approvazione delle numerose lottizzazioni. Non
vorremmo, in nessun caso, assistere alla frenetica attività
di politici accomunati nell’intraprendere iniziative
che portano benefici solo per pochi e che tendono a
scansare quelle con valenza unicamente sociale, aspettando
“insieme” la famosa bacchetta magica.
“Insieme”, ecco che riappare il tormentone
della campagna elettorale. Insieme, ma per evitare di
coltivare potere o gestire interessi comuni, insieme
senza mascherare il tutto nel nome della collettività
e dei diritti dei cittadini e rifuggendo dal perseguire
la strada dell’”apparire a tutti i costi”.
Insieme sì, certamente, ma non per mettere le
mani sulla città o per chiudere il cerchio entro
il quale si dovranno fare gli ultimi giochi di potere
per la futura gestione del territorio.
Insieme non per illuderci con provvedimenti estemporanei
di notevole visibilità e scarsa sostanza, ma
insieme per dare più forza al popolo sannicolese,
insieme per convincere i più scettici che questa
amministrazione ama sì -ed è anche giusto-
proporsi continuamente al pubblico con…spettacoli
leggeri, ma che è anche capace di affrontare
con decisione ed autorevolezza le problematiche sociali
che, pur non molto visibili e rappresentabili con le
majorettes, sono sotto gli occhi di tutti e costellano
di ansie le nostre giornate.
Noi ci crediamo! Pascariello e il suo braccio destro
Peppino Russo sono tra i migliori politici che la nostra
storia ha prodotto in oltre mezzo secolo di autonomia
comunale e siamo certi che non si bruceranno nell’immane
ma non impossibile tentativo di dare la vera svolta
sociale al paese che sono stati chiamati a guidare.
Ma si…calmino un po’! Non riusciamo proprio
a tenergli il passo…Signori cari, ma vi rendete
conto che Nigro e Tiscione ci hanno fatto dormire per
quasi dieci anni tutti di fila? Confessiamo, non eravamo
più abituati a cotanto fervore amministrativo:
lasciateci adunque abituare pian piano al vostro ritmo
forsennato e vedrete che lo spettacolo riuscirà
certamente molto più gradito. |