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Numero Storico 25 - Dicembre 2003 - Home 19 aprile 2024 20:03:53




Delli Paoli su Prima Rete Stereo
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I nostri sondaggi PIU’ FORTI DEI…VIRUS
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A TU PER TU CON PASCARIELLO
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BILANCIO 2004: STESSE TASSE, PIU' SERVIZI!
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Anna Massa, settimo dirigente
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ACQUA, ABOLITA LA CAUZIONE!
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Il "mio" sindaco: Delli Paoli balza in testa!
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IN QUESTO NUMERO


POLITICA

Il sereno dopo la tempesta
Gli auguri del Sindaco... "Un anno di successi all'insegna del confronto"
Dove batte il cuore
Legge 241: Questa sconosciuta
Tutelare, ma soprattutto "vivere" il proprio territorio
La nuova Mappa del Potere
Questi Fantasmi: Risponde il Sindaco
Viabilità: Un problema molto sentito
Parte la "Carta dei Servizi
I "Politici" della consulta
I Cantieri del 2004


VARIE




SPETTACOLI


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Articolo di: Vincenzo Battaglia
Vincenzo Battaglia: "La legge sulla trasparenza e sul procedimento a San Nicola, è la meno applicata, anche se la più avanzata tra le Leggi Organizzative degli Enti locali"
Legge 241: questa sconosciuta…
Vincenzo Battaglia

La pubblica amministrazione, organismo deputato all'erogazione di servizi pubblici, il più delle volte produce insoddisfazione da parte dei cittadini che amministra. A chi non è mai capitato di imbattersi in un ufficio pubblico dell'Inps, di un comune e così via, e di uscirne avvilito o comunque pervaso da un senso di profonda insoddisfazione o da un senso d'impotenza rispetto a regole burocratiche di cui non riesce a comprenderne la logica?

E' un cittadino che è cresciuto, che si è evoluto e che ha acquisito maggiore consapevolezza dei propri doveri, ma anche dei propri diritti, rispetto ad un'amministrazione pubblica inadeguata ed inadatta dalla quale pretende il rispetto dei propri obblighi.

E' necessario che questo vento nuovo investa anche la P.A. costringendola a considerare i propri amministrati quali cittadini-utenti, a sostituire alle procedure i processi, ai

formalismi le formalizzazioni, agli atti gli obiettivi, ad addivenire, in buona sostanza, alla costruzione di un nuovo modello di amministrazione che si caratterizzi per la centralità del ruolo assegnato al cittadino e per la conseguente introduzione di più incisivi meccanismi di partecipazione.

Quest'auspicata rivoluzione copernicana stenta a decollare anche per resistenze interne e nonostante la normativa sull'amministrazione degli enti locali, che qui interessa, sia stata oggetto, in questi ultimi anni, di una forte innovazione grazie al contributo di due ottimi ministri della funzione pubblica quali Sabino Cassese e Franco Bassanini i quali, considerando la forza degli eventi ed in particolare la riduzione delle risorse finanziarie disponibili a fronte di bisogni e domande sociali di intervento crescenti, hanno cercato di introdurre, all'interno degli enti locali, nuovi strumenti gestionali.

I risultati non sempre sono stati lusinghieri, non per colpa delle leggi in materia, ma perché in molti casi ci si è limitati all'applicazione pura e semplice della norma senza acquisire quella cultura, quella filosofia gestionale sottesa. Non si è riusciti in pratica ad uscire dal circolo vizioso di cui la pubblica amministrazione soffre. Per intenderci, bisogna operare un parallelismo fra aziende private e pubbliche.
Per l'imprenditore privato una legge è vista come un mezzo, come fattore limitativo delle proprie scelte: ad es., per produrre alimenti c'è una legge che impone di utilizzare quel tipo di materiale, un'altra che impone di garantire un'adeguata sicurezza ai dipendenti, e così via…

Tutto ciò inciderà pesantemente sul raggiungimento degli obiettivi che sono facilmente ipotizzabili: aumento del profitto, aumento della quota di mercato, contenimento dei costi, ecc.
In un ente pubblico la legge è, paradossalmente, essa stessa obiettivo dell'amministrazione. E' la logica adempimentale; perciò si lavora solo per fare quello che la legge impone senza acquisire nuove mentalità e senza approfittare delle diversità culturali che sono presenti nel mondo delle autonomie locali e che rappresentano una ricchezza all'interno di quell'imprescindibile valore dell'unità nazionale.

La legge 241, meglio nota come al legge sulla trasparenza e sul procedimento, rappresenta, nonostante sia datata 1990, la meno applicata, ma la più avanzata tra le leggi “organizzative“ degli enti locali. Nel comune di San Nicola la Strada essa è praticamente sconosciuta, nonostante nel 1997 si sia proceduto all'approvazione in consiglio comunale del regolamento di attuazione col quale si è stabilito, fra l'altro, che al cittadino che presenti un'istanza debba essere comunicato per iscritto il nominativo del responsabile del procedimento, l'unità organizzativa competente, gli orari di accesso e, soprattutto, il termine entro il quale il procedimento si concluderà.

Al regolamento è allegata una tabella contenente i tempi massimi di conclusione di ciascun procedimento: ciò rappresenta una prima”Carta di Servizi” per il cittadino, un primo modo di operare per obiettivi cui legare una vera politica incentivante dell'apporto dei dipendenti. L'amministrazione Pascariello, colpevole di non aver mai dato corso a tale strumento di democrazia partecipativa, si accinge alla presentazione di un'altra Carta dei Servizi del cittadino, confermando la sua propensione ad operazioni di pura facciata, giacché non sono stati attivati, all'interno della struttura organizzativa, meccanismi di incentivazione del personale legati al raggiungimento degli obiettivi e non erogati a pioggia come purtroppo quest'amministrazione ci ha abituato.

Queste risorse aggiuntive, che, ricordiamolo, gravano sulle tasche dei cittadini, se utilmente impiegate possono contribuire in modo positivo alla soddisfazione dei cittadini di cui si parlava all'inizio e non invece costituire un paravento alla dimostrata incapacità di quest'amministrazione di operare un uso razionale della spesa pubblica in termini di efficienza e di efficacia.
Spesa pubblica che sotto la guida Pascariello è cresciuta a dismisura anche per la mancata attivazione dei meccanismi di controllo di gestione che ha portato, inevitabilmente, la spesa del nostro comune ad una crescita esponenziale senza che ad essa si accompagnasse una crescita qualitativa dei servizi erogati dall'ente.

Qual è il senso di una Carta di servizi, se a monte non ci si è organizzati per la sua concreta attuazione?

Altro denaro pubblico sprecato in consulenza, convegni, buffet e simili?

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