|
|
|
Articolo di: Nicola
Ciaramella |
|
Un orrendo
biglietto da visita ha accompagnato la delibera
con la quale il consiglio comunale, nella seduta del 1°
aprile (trasmessa in diretta da Radio Prima Rete su
iniziativa del “Corriere di San Nicola”),
ha richiesto al Capo dello Stato e al Presidente del Consiglio,
ai sensi dell’art. 18 del d.l. 267/2000, l’attribuzione
per il nostro comune del titolo di “città”.
No. Non è stato un… pesce d’aprile!
La relazione, che maggioranza e opposizione (solo l’Udc
si è “oculatamente” astenuta!) invieranno
a Ciampi e Berlusconi per…dimostrare che la nostra“povera”
San Nicola la Strada ha tutti i numeri per aspirare all'ambito |
titolo, è qualcosa
di semplicemente allucinante.
Strafalcioni sintattico-grammaticali a parte e costruzione
formale (da prima elementare) esclusa per pietà,
il documento, che avrebbe dovuto raccogliere tutti i
meriti che la nostra amena cittadina si è conquistato
nella storia con il sudore dei suoi protagonisti, rappresenta
soltanto una vergognosa autoesaltazione di quelle briciole
di tentativi (pur, ma solo alcuni, apprezzabili e condivisibili)
che quest’amministrazione sta compiendo per darsi
un’ immagine dignitosa, al passo della sua esperienza
e di una riconosciuta, ma sinora solo potenziale, capacità.
Presentare ai massimi organi dello Stato un paese come
quello dei balocchi, cercare in tutti i modi di forzare
la mano con l’elencazione -chi più ne ha
più ne metta!- di una serie di strutture che
non ci sono o ci sono soltanto sulla carta, escludendo
quelle che veramente ci sono e non per merito
dei politici, è praticamente l’apologia
di un fallimento, varie volte annunciato e adesso ufficialmente
sancito in un testamento.
Ciò che sta scritto in quelle venti pagine, che
nemmeno il relatore ha avuto il tempo di leggersi prima
per accorgersi -e certamente lo avrebbe fatto- della
ridicolaggine con la quale San Nicola la Strada si porge
a chiedere la sua promozione a città, è
l’opera massima realizzata da uno stuolo di governanti
per nulla riconoscenti della preziosità degli
altri, totalmente immersi nell’ hascisc del narcisismo
ed esclusivamente votati alla propria immagine da esaltare
e propagandare a tutti i costi.
Descritta un po’ di storia del nostro vecchio
casato, scopiazzata a destra e manca da fonti mai citate
(come ad esempio Top-Guida, scritta dal sottoscritto),
enumerati migliaia di fantomatici monumenti storici
(c’è perfino un cavallo!) che neanche la
Lupa può sognarsi di possedere, gli estensori
del referto ben si guardano dall’elencare se non
quelle istituzioni, manifestazioni ed iniziative (poche
di fatto e molte sulla carta) presenti sul territorio
che riguardino esclusivamente la loro sfera di interessi.
Presenti e futuri. Certo, molte cose, enti ed organizzazioni
che fanno bella ed interessante San Nicola ci stanno
e ci mancherebbe altro!
Ma sono tantissime quelle che l’amministrazione
ha scelto di ignorare, perché lontane dai suoi
occhi, dal suo cuore e dai suoi voti.
Qualche esempio. Ciampi e Berlusconi sapranno che a
San Nicola c’è una “casa famiglia-affido-adesioni”
(?!?), un “segretariato sociale”
(?!?), un “centro polifunzionale per anziani”(?!?),
una “civica accademia musicale” (a
pagamento), lo stabilimento dei Cognati Granelloni (?!?),
la S Car & Wash (?!?), la Mia & Mia Project
(?!?), un Tavolino della Guerra, un mercatino rionale,
un addetto stampa (che non conosce i più elementari
assiomi della lingua italiana), una Commissione per
la Pari Opportunità (che finora non ha partorito
una, dico una, sola proposta decente), una Giornata
della Dimenticanza, la canzone di Zazà, la Fiaccolata
della Pece, la Festa della repubblica sannicolese, eccetera
eccetera, ma non saprà mai che esiste una stampa
locale (dicasi esclusivamente “Corriere
di San Nicola!”) che -gratuitamente-
mette a disposizione il suo tempo e le sue finanze per
parlare delle gesta dei Condottieri del Gonfalone, per
esaudirne le esigenze di comunicazione e per lasciarne
indelebili tracce nella storia.
Come non saprà mai di mille (sì, mille!)
associazioni culturali, sociali, ricreative
e sportive che con enormi sacrifici e spirito di partecipazione
lottano -loro certamente sì!- per l’affermazione
di un progresso civile “reale”, che non
ha nulla a che vedere con i fumi e gli effetti speciali
incensati in ogni ordine di circostanze da questi fasulli
paladini del benessere collettivo.
Ma dov’è quel “fiabesco chiarore
delle notti italiane” (incredibile, la relazione
dice proprio così…!) di Viale Carlo III,
se non nelle luminarie accese dalle lucciole che lo
frequentano?
Dov’è quell’ “incubatore
di riferimento intercomunale” se non nelle
pazzesche immaginazioni di menti esaltate?
Dove c. stanno quei "contenitori integrati
per la cultura"?
E lo verrà mai a sapere, il vecchio Azeglio,
che a San Nicola, in odore di città, non c’è
una scuola superiore, non ci sono strutture sanitarie
degne di questo nome, non ci sono parcheggi, non ci
sono strutture aggregative, non c’è assistenza
domiciliare per gli anziani ammalati e per i disabili,
non ci sono servizi comunali decentrati, non c’è
la minima sorveglianza al cimitero, non ci sono comitati
di quartiere, non ci sono multe per i padroncini che
fanno cacare i cani per le strade e sui marciapiedi,
hanno fatto fallire i piani di edilizia popolare, non
ci sono più di due farmacie e di due sportelli
postali, ci sono diciotto milioni all’anno da
pagare alla tv per irradiare i sorrisi del capo e altri
soldi per stampare e contribuire a stampare emerite
corbellerie, non ci sono case per i meno abbienti, e
ci sono, invece, tanti animali randagi,
pochi impianti sportivi e tutti in regime di monopolio,
lavoratori di utilità sociale senza un avvenire,
alti costi e raccomandazioni per avere una dimora al
camposanto, tanta delinquenza e tanta droga, tanto traffico,
poca ma “qualitativa” evasione tributaria,
tante strade scassate e tanti casini?
Allora, signori velleitari in senso lato e presuntuosi
in senso stretto: questa “città”
costruiamola prima, ma non solo con il cemento,
e poi, solo poi, chiamiamola tale!
Non vi pare?
Ebbene, W il Paradiso! Quello lì che, dall’alto
del suo ciglio tenebroso, vi ha chiesto di riscrivere
più decentemente un documento che, se affidato
così al corriere espresso, sarà la definitiva
condanna di un grande albergo da venticinquemila
posti a dormire. Tutti col materasso di calcestruzzo
e col cuscino di allucinogeni.
|
|