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 Numero storico 16 - Marzo 2002 -> Home
IN QUESTO NUMERO :


L'Occhio del cittadino attento :
Il dispensatore automatico dei disservizi
Passi carrabili: Ma che fretta c'era ?
Cecilia chi era costei
Il nuovo che avanza e corre
Tempi lunghi per il difensore civico
Donne in prima linea
Ex Mulino
Rotonda a settembrei i nuovi marciapiedi
Gli assessori passano a 7
Il Patrono conteso
A passeggio per la città
Gli ultimi giorni del "Mostro"
Giovani: Impariamo a conoscerli
Quella tela scandalosa
'Se Vuoi' il nuovo messaggio di Franco Tuosto
Notizie di Sport
La Posta dei lettori
Auguri ed eventi speciali


Cecilia... chi era costei ? 

 - Articolo di Pag. 2
  Su Cecilia si è detto di tutto e di più. Cecilia ha tenuto banco per un mese intero.
Cecilia è stata magnificata in maniera … “esagerata” (ci scusiamo con Salemme, gli pagheremo il copyright), tra manifesti nuovi che coprivano quelli vecchi e tra fermenti irrefrenabili scatenati intorno ad un evento che, a dir poco, ha segnato la … piazza sannicolese.
Cecilia ha avuto quindi il suo momento di gloria, tra luci sfavillanti, lungo un percorso a lei ben noto durante il periodo di clausura, circondata dai cloni delle sue orfanelle e da numerosi curiosi avidi di scoprire il suo segreto.
Cecilia si è quindi reincarnata per svelare finalmente il suo segreto agli assatanati fans di Dario Argento.
Ma, all’uscita, sul volto di tutti sembrava scolpita la stessa domanda: ma chi era veramente costei? Abbiamo capito che il suo nome era Cecilia ed il cognome Delle Grazie e che dimorava nell’orfanotrofio.
Ma cosa avrà suscitato tanto clamore intorno alla sua figura? Il Sindaco ha solennemente promesso di svelare il segreto nella seconda puntata intitolata “Cecilia 2 …la vendetta”.
Ritornando alla nostra amata Cecilia, nel registrare la presenza di un nutrito pubblico con tanto di personalità locali che hanno dato lustro all’avvenimento del secolo, abbiamo assistito ad una curiosa scenetta.
Uno spettatore locale che aveva assistito alla performance, alla fine chiedeva ad un interlocutore informato: “Chi sono quelle fanciulle?”.
E questi di rimando: “Rappresentano le orfanelle ospitate dall’orfanotrofio!”. E di nuovo il primo: “Pare che nel convitto viva ancora un’orfanella, tra l’altro sembra anche malata, come mai non è stata invitata?”.
Dopo un momento di imbarazzo, la risposta: “Certo che l’abbiamo invitata, ma ….. ad andarsene!”. Cecilia, affranta in un angolo del salone, si limita ad un diplomatico “no comment!”.
Fine del melodramma.

Cecilia, il suo "Grazie" al pubblico 

Consuntivo di tutto rispetto per l’Itinerario borbonico: poco meno di mille i visitatori. Perfetta la regìa di Angelo Callipo.

Con l’ideazione e la regìa di Angelo Callipo, storico a pieno titolo del nostro comune, uomo di grandi capacità artistiche e letterarie, fine ricercatore della storia degli usi e costumi di San Nicola la Strada (preziosissimo il suo contributo alla redazione della prima TopGuidaTuttosannicola edita da Il Ponte nel 1990), nonché grande maestro di teatro, il successo non poteva certamente mancare.
Circa mille visitatori (una buona media indicata dagli esperti in analoghe iniziative parla di tre-quattrocento…) di ogni livello sociale e culturale hanno infatti onorato con la loro presenza un evento senza precedenti da queste parti: l’Itinerario storico-artistico-culturale “Cecilia delle Grazie” ricavato all’interno del “Real Convitto Madonna delle Grazie” di Piazza Parrocchia.
La manifestazione, che si è tenuta in una nostop di tre giorni dal 9 all’11 marzo, è stata imperniata su un contatto diretto da parte del pubblico con un luogo carico di pregnanza storica e di valenza artistico-culturale, testimone di un’epoca, il Regno dei Borboni, ricco di avvenimenti di notevole interesse che hanno segnato la storia e la civiltà della nostra terra.
La visita del percorso, organizzato in sette tappe dedicate alla conoscenza degli angoli più caratteristici e forse meno noti dell’ ex Convitto costruito per le orfanelle dei militari, è stata affidata ad apposite guide in costumi d’epoca che hanno condotto i visitatori alla conoscenza di luoghi, personaggi e situazioni pertinenti con la vita comunitaria degli ospiti dell’orfanotrofio, determinando indescrivibili emozioni e curiosità nei “turisti” intervenuti. Un viaggio nella nostra storia, insomma, che rimarrà certamente scolpito nella mente di quanti lo hanno vissuto.

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