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 Numero storico 20 - Marzo 2003 ->  Home
IN QUESTO NUMERO :


Practical School: la fucina dei professionisti
Bilancio... Sotto tono
La nuova mappa del potere
Il "teorema"dei morti
Una scuola a "misura di ragazzo"
La Via Santa Croce abbandonata
SPECIALE PRG :
Abitare responsabile
Pascariello: "Nessun sacco urbanistico"
I due nodi dello sviluppo
25.000...Aggiudicato
I "numeri" del PRG
Il territorio e le sue destinazioni
   
Anziano dove vai ?
Il laboratorio delle tradizioni
Cultura a piano terra
Una variante per accordare tutti
A quattro passi dalla morte
Notizie...In Breve
Podisti Sannicolesi alla ribalta
TeatrArte 2003
Moving Art: il fascino di un nuovo look
   


25.000... Aggiudicato ! - Pag. 6

La furente disputa sull’ “attualità” dei dati previsionali sanciti dal Piano Regolatore Generale -bisognosi di confermazione dopo il lontano battesimo avvenuto nel ’90 e l’ancora più remoto parto concepito nell’84- ha occupato la cronaca politica degli ultimi mesi, relegando nell’ombra o addirittura ignorando il vero nocciolo del problema…
Che non ha, né può avere, secondo noi, i freddi e amorfi connotati di un assioma aritmetico.
Ma, prima, veniamo ai temi del contendere.
Da una parte si è schierato il sindaco, fedele assertore delle onnipotenti verità dettate da Sua Santità PRG.
Dall’altra, gli agguerriti paladini della contestazione (non solo dei numeri) a tutti i costi, una larghissima fetta dei quali non rappresentati in consiglio comunale.
Pascariello, lodevole la sua iniziativa, ha detto tondo tondo al suo esperto collaudatore di rileggersi, quartina per quartina, il testo della corposa profezia elaborata da Nostradamus Motta a metà degli anni ottanta. Tutto questo per dimostrare, smentendo chi ha la fortuna di sognarsi i numeri, che il piano sta procedendo secondo le previsioni, che gli abitanti di San Nicola prima di fare l’amore libero danno uno sguardo alla curva della crescita demografica, che le abitazioni sorgono di pari passo e che, suonando questo spartito, alla fine dei tempi programmati, quando cioè il Piano regolatore infallantemente a suo tempo concertato avrà raggiunto la sua piena attuazione e si sarà trasformato in un dolce mandolino, la nostra cara e amena città sarà abitata da non più di 25.000 spettatori tutti con posti a sedere.
Ebbene, il sindaco ha avuto ragione. Le previsioni vanno a gonfie vele. Lo studio di Pisanti ha accertato che non esistono disparità tra i pronostici del Pierregì e lo status demografico attuale della nostra cittadina.
Ebbene sì! Quando tutti i tessitori autorizzati dal Piano avranno completato la loro tela, probabilmente tra non molti anni, San Nicola la Strada avrà 25mila abitanti.
Venticinquemila e uno, venticinquemila e due…Aggiudicato!
Ma il vero nocciolo del problema, dicevamo, non è affatto questo…
Né si è avuto il coraggio di evidenziarlo nella diatriba, nella quale (e ci riferiamo a quegli “oppositori” che hanno fatto cilecca alle ultime elezioni comunali), invece delle formule proporzionali da mettere sotto il torchio, qualcuno avrebbe fatto meglio a svolgere un altro compitino in classe più facile, magari sullo status di salute dei cittadini alla luce dell’aria profumatissima che da anni ne delizia i polmoni…
Certo, tutti possono scrivere quello che vogliono, anche se non sanno usare l’ apostrofo e non hanno neanche un minimo di dimestichezza con l’imperfetto del congiuntivo e non sono in grado di saper distinguere un troncamento da una elisione.
Ma nessuno, oggi a San Nicola, a meno che non voglia passare per qualunquista, può sottacere il vero nocciolo del problema…
Non sta scritto da nessuna parte che per vivere bene bisogna essere in pochi o che quando si è in molti si vive male.
Venticinquemila anime, tantissime!, potrebbero vivere benissimo in una città dove l’attenzione agli abitanti proceda all’unisono con l’attenzione alle abitazioni.
Ed infatti, se si eccettuano la microdelinquenza in costante ed imperversante ascesa, la droga che gira liberamente ad ogni angolo di stradicchia, il traffico da corteo funebre, le frastuonate scorribande dei sciumacherini a quattro e due ruote anche davanti ai giudici di partenza, le irriducibili imprese degli irriducibili papillon dei tributi, la cronica insufficienza delle strutture sanitarie pubbliche, le lunghe code per acquistare l’aspirina nella quinta farmacia ( a proposito, chi ha rubato la terza e la quarta?), la comica dell’assistenza domiciliare ai portatori di handicap e agli anziani bisognosi, i quadri astratti che riproducono sullo sfondo le case a disposizione dei meno abbienti, le chimere del decentramento degli uffici comunali e dei consigli circoscrizionali, la dilettantistica ed iniqua gestione delle attrezzature sportive, il deodorante alla plastica arrostita che giunge dal luogo dell’eterno riposo nelle nostre case attapparellate anche d’ estate, i dormitòri a forma di scatole a cinque piani con mansarda sparsi nei fulcri dello sviluppo, gli allegri banchetti organizzati in prima e seconda serata dai pronipoti dei primi felini randagi che ebbero a conquistare la nostra ridente piana, la irridente impunità dei pascolatori di husky e dalmata, il miraggio di una pianificazione commerciale adeguata ad una vecchia borgata che da grande vuole diventare una semimetropoli, la fatiscenza di alcuni chilometri di rete idrica e fognaria, eccetera eccetera eccetera,…allora sì!, a San Nicola si vive benissimo!
E allora tutti a mangiare gnocchi e bere vino appezzottato alle prossime sagre estive, tutti a cantare e ballare all’arena, tutti ad entrare sfrenati nella stanza da letto di Cecilia, e poi tutti a letto a dormire nei lussuosi alberghi disseminati là dove c’era l’erba!
Perché, alla fine, saremo tutti stanchi di mangiare, di bere, di cantare, di ballare, di guardare e di vivere così bene nel paese della cuccagna.
Tutti stanchi…stanchi e basta.

Nicola Ciaramella

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