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IN QUESTO NUMERO :


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Il "teorema" dei morti - Pag. 4

Quarto Cappellone e ampliamento del Cimitero: ricorso (poco ortodosso) al “project financing”

L’Amm.ne si evolve, elabora un “teorema” e lo risolve facendo ricorso al sistema del “Project financing” per finanziare la realizzazione del quarto cappellone e l’ampliamento del cimitero. Il costo dell’operazione pare si aggiri sui sei miliardi delle vecchie lire e sarà a completo carico degli acquirenti. Per far capire ai lettori di cosa stiamo parlando, facciamo una digressione e spieghiamo in maniera elementare in cosa consiste questo teorema e quindi tale sistema di affidamento.
Il “project financing”, previsto dalla legge Merloni, nasce per consentire la realizzazione di opere pubbliche in assenza o per insufficienza di finanziamenti.
Essenzialmente, l’operazione tende a coinvolgere il capitale privato per eseguire un progetto di opera pubblica da recuperare attraverso la gestione dell’opera stessa.
Difatti, si fa ricorso a tale sistema soprattutto per opere rilevanti soggette successivamente a tariffazione come piscine, parcheggi, impianti sportivi, fiere stabili, etc.; insomma opere che, ripetiamo, necessitano di essere gestite dai privati che le hanno realizzate.
Si può ricorrere a questo sistema anche per opere di una certa valenza pubblica e sociale (e quindi senza ritorni economici) ed il cui finanziamento può essere fronteggiato dagli enti mediante pagamenti stabiliti su base commerciale. Il promotore è il soggetto più importante nella fase di avvio, in quanto valuta la convenienza del progetto ed ha il delicato ruolo di coordinare l’operazione sotto l’aspetto tecnico, commerciale e finanziario.
Ci rendiamo conto che la materia è abbastanza articolata e di difficile comprensione per i non addetti ai lavori, ma era doveroso fare almeno queste premesse per far comprendere i motivi che ci hanno indotto a sposare le teorie di chi ha stigmatizzato l’iniziativa frettolosa (e forse poco oculata) sponsorizzata dall’amministrazione che recentemente ha deliberato tale iter procedurale.
La liceità o meno della procedura, anche a parere del consigliere Battaglia (come ricorderanno i nostri lettori), deriva dalla convinzione che l’operazione promossa appare poco ortodossa, sia per la realizzazione del quarto cappellone (del tutto identico agli altri tre esistenti) che per l’ampliamento del cimitero, per una serie di considerazioni che andiamo a fare al solo scopo di recepire e comprendere il “teorema” costruito dall’amministrazione.
Partendo dal quarto cappellone, l’amministrazione dovrebbe spiegare, soprattutto ai cittadini (chiamati a pagare costi nettamente superiori), il motivo del ricorso a tale procedura, visto che il progetto da eseguire è praticamente in possesso del Comune (non era sufficiente adeguarlo ai nuovi prezzi e riproporlo con la firma dell’ufficio tecnico?) e non si ravvisa la necessità di prevedere alcuna spesa in quanto le opere cimiteriali sono solitamente realizzate con il sistema dell’“autofinanziamento”, vale a dire facendo ricorso ai proventi derivanti dalla vendita dei loculi.
Cosa questa ben risaputa dai nostri politici che, negli ultimi mesi, hanno appaltato e già venduto “sulla carta” centinaia di loculi finanziati unicamente con le tasche dei cittadini. La convenienza per l’amministrazione consiste solo nell’evitare tutte le procedure burocratiche indispensabili per attuare la concessione dei nuovi loculi, procedure tra l’altro sempre effettuate dai dipendenti del Comune.
Per fare un pettegolezzo, si potrebbe pensare ad un ridimensionato “interesse” da parte dei politici in quanto i loculi “ambiti” (quelli dei piani bassi) sono stati già assegnati ai cittadini più fortunati. Per dare maggiore forza alla nostra teoria, c’è da sottolineare che alla fine del processo (progetto, costruzione e vendita in concessione) i loculi ritorneranno nella disponibilità immobiliare del Comune in quanto la concessione non ha valenza di vendita ma di cessione in uso per novantanove anni. Stesso discorso (o quasi) vale per l’ampliamento del cimitero che prevede, al posto dei loculi, la concessione del suolo per costruire cappelle gentilizie e procedure espropriative per le quali il Comune si è ampiamente cautelato stipulando una convenzione con un esperto dell’amministrazione provinciale.
Queste considerazioni e la certezza che i costi determinati dal promotore saranno giocoforza notevolmente superiori a quelli effettivamente occorrenti hanno insinuato molteplici dubbi nell’osservatore. Se ne deduce sinteticamente: prezzi maggiorati dei loculi e dei suoli per finanziare… il promotore finanziario (ci scusiamo per il bisticcio di parole), quindi costi maggiori per i cittadini acquirenti.
Il “teorema”, così formulato, determina una “equazione unilaterale” che non offre altre soluzioni logiche. Vuoi vedere che la soluzione è più semplice di quel che si crede? L’avete trovata? No? Peccato! Noi si, ma non ve la riveliamo. Tanto a chi può interessare un teorema … dei morti?

Nicola Ciaramella

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