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Pascariello
anno primo - Articolo di Pag. 3
Amministrazione Pascariello: un compleanno tra
luci (moltissime) e ombre (poche, ma... buone)
che ha letteralmente svegliato una città
da troppo tempo avvezza all’immobilismo
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Un
anno da capogiro.
L’ennesima conferenza stampa del Sindaco
improntata sul consuntivo del primo anno ha
rafforzato, qualora ce ne fosse stato bisogno,
le convinzioni anche dei più scettici
sull’indole di un’amministrazione
particolarmente attenta anche al più
piccolo dettaglio, al più insignificante
intervento, insomma a qualsiasi sfumatura lasciata
nei reconditi anfratti di una mente comune poco
attenta a registrare l’attività
di un condottiero che governa, in un fiume in
piena, un timone a 360 gradi. |
Sarebbe quindi proba opera enucleare,
a guisa di sterili replicanti, una miriade di iniziative
sostenute o realizzate senza correre il rischio di
sprofondare in una sorta di apologia e di inopportuno
servilismo. L’opera meritoria di Pascarielo
& Co. è sotto gli occhi di tutti, anche
dei più distratti; il suo attivismo politico-culturale-sociale-etc.
a volte esaspera anche chi è costretto a vivere
alla sua ombra ed a cibarsi degli avanzi che colano
dalla sua famelica voglia di strafare. La sostanziosa
dose di caffeina che ha propinato alla sonnecchiante
cittadina sannicolese con il suo personalissimo ed
inusitato modo di far politica fa andare letteralmente
a nozze la stampetta quotidiana (quella, per intenderci,
che non è assolutamente in grado di vedere
oltre uno scampolo di notizia) che si ciba continuamente
di nuova linfa. “Potevamo stupirvi con effetti
speciali” recitava una pubblicità televisa
che riteniamo possa rendere appieno il programma fin
qui realizzato dal principe degli stakanovisti che
si lascia, spesso e volentieri, incantare dal conturbante
fascino dell’effimero. Noi però aborriamo
– a dirla col Mughini- l’apologia o qualsiasi
forma di esaltazione anche se non disdegniamo il riconoscimento
dei notevoli meriti di un’amministrazione che
ha ottenuto significativi ed impensabili risultati
in diversi settori della macchina comunale, arrugginitasi
durante le ultime disastrose legislature che hanno
relegato la nostra cittadina in una sorta di limbo,
soffocandola in un lungo ed agonizzante immobilismo.
Nondimeno non possiamo esimerci dallo stigmatizzare
eccessi di facciata che mal si sposano con la vera
e genuina deontologia del rappresentante della “res
pubblica”. Siamo stati spettatori increduli
del mega programma di opere pubbliche, molte delle
quali pensate e finanziate dall’amministrazione
uscente o addirittura da quella capeggiata da Nigro,
dalla sistemazione del cimitero a quella dei marciapiedi,
dalle nuove piazzette di Largo Perugia e Parco Matilde
alla sistemazione di alcune arterie comunali dissestate,
dalla facciata dell’edificio scolastico di Viale
Europa all’ascensore della casa comunale e così
via in un crescendo di appalti che lascia ben sperare
in un roseo futuro per l’assetto territoriale
del nostro Comune.
Ma, se per le opere pubbliche gli elogi riescono anche
a soverchiare le discrasie derivanti da imperfette
progettazioni o da lungaggini inspiegabili, per gli
altri settori, urbanistica ed ambiente in primis,
non possiamo che denunciare meccanismi ortodossi nella
forma ma disastrosi nella cruda sostanza.
Non condividiamo, alla stregua di tanti altri a cui
non è concesso evidenziarlo, la maniera scellerata
con la quale è stata perseguita la logica di
adeguarsi, con tempi e modalità da primato,
ad uno strumento urbanistico oggetto di bersaglio
politico nelle ultime legislature perché approvato
in periodi caratterizzati da fatti e misfatti che
determinarono per altro l’ingloriosa fine della
“prima repubblica”. La razionalizzazione
almeno di parte dei nuovi stanziamenti residenziali
poteva e doveva essere attuata scaglionandola quanto
meno a medio e lungo termine, ad evitare la ghettizzazione
di gran parte del territorio e, ineluttabilmente,
i conseguenti disservizi per l’insufficienza
di adeguate infrastrutture.
Non condividiamo neppure la gestione approssimativa
dei servizi ambientali, ancora effettuata all’impronta
e con provvedimenti perentori che, all’insegna
di una discutibile economicità, mal si sposano
con la linea tracciata dal governo per ottimizzare
un settore di vitale importanza per la salute e l’igiene
dei cittadini. Se non ricordiamo male, il programma
di Pascariello non si basava su una perenne integrazione
salariale ai lavoratori socialmente utili, né
sull’utilizzo sistematico di una ditta privata
per la pulizia della zona mercato e della raccolta
nei giorni festivi, e neppure sull’introduzione
di un sistema di raccolta differenziata che non fa
ridere neppure le mosche e le zanzare che scorazzano
indisturbate nelle vicinanze dei pochi, nauseabondi
e mal disposti contenitori. E non ci auguriamo neppure
di fare la fine, in caso di adesione al consorzio
CE3, di altri Comuni che si son visti raddoppiare
le tasse sui RSU a fronte di un servizio peggiore
del precedente. A noi poco importa se questa amministrazione
“si diverte” a far bella mostra di sé
ed a tenere buoni i cittadini offrendo loro feste,
sagre e manifestazioni che, anche se rappresentano
un piacevole diversivo, non servono a lenire le laceranti
ferite che il popolo sannicolese si lecca quando è
costretto a fare i conti con i quotidiani problemi
sociali, di sicurezza, vivibilità e pulizia
che dovrebbero avere la precedenza su tutto e su tutti.
Il primo anno è volato via quindi tra numerose
iniziative dubbie ed altre apprezzabili, nella strana
consapevolezza di un’amministrazione retta da
un condottiero di innegabili capacità operative
ma forse troppo coinvolto in una vorticosa spirale
di alleanze pre e post elettorali e di interessi troppo
vicini per essere ignorati, oseremmo dire quasi prigioniero
del fascino emanato dal personaggio che un tempo ha
fatto le sue fortune e che non riesce a trovare l’antidoto
per superare la stasi di un nostalgico e deleterio
anacronismo.
Articolo di: Nicola Ciaramella
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