Pascariello
anno primo - Articolo di Pag. 6
Un anno di Pascariello
visto dal leader dei DS
Nel suo primo anno di attività, l’Amministrazione
retta da Pascariello ha praticamente fallito
su tutti i fronti più importanti in cui
è stata impegnata, progettando per San
Nicola un ruolo sempre più marcato e
deprimente di città-dormitorio, rispolverando
vecchi balzelli, sconvolgendo il piano-traffico
e snobbando la “macchina” comunale.
Ma la colpa più grave del sindaco è
da ricercare nella logica che lo ha ispirato
nell’esecuzione delle opere pubbliche,
basata non già sulla necessità
di scelte programmate, bensì sull’utilizzo
sfrenato e dissipatore dell’avanzo di
bilancio e della capacità di indebitamento
dell’ Ente: “qualità”
certamente non ascrivibili ai suoi meriti, ma
semplicemente ereditate dalla oculata politica
dei predecessori. |
 |
Uno
spendi-spandi alla cieca |
 |
Un giudizio sull’anno di vita
dell’amministrazione Pascariello richiede un
notevole sforzo da parte mia ma soprattutto dei suoi
elettori per spiegarne le ragioni e per non tralasciare
alcun aspetto. Certamente vi sono alcuni momenti che,
più di altri, meritano di essere analizzati
e che, quasi mai, hanno avuto la mia approvazione.
Sono conscio che una maggioranza si giudica per quello
che fa ed un’opposizione, invece, per quello
che dice e limitarsi alla pura e semplice critica
è facile ma non apporta alcun valore aggiunto
alla risoluzione dei problemi che investono la vita
sannicolese e, sarà perché le cose facili
non mi sono mai piaciute o per lo spirito di servizio
che mi anima, in questo anno non ho mai lesinato il
mio apporto in termini di proposizioni costruttive
ispirato al rispetto delle parti ed ad una partecipazione
fattiva e collaborativa.
SVILUPPO URBANISTICO
Pascariello, pur di portar a termine il suo progetto
di edificazione dei pochi terreni ancora rimasti a
San Nicola (in pochi mesi ha approvato più
lottizzazioni lui che le precedenti amministrazioni
in tanti anni), ritiene il nostro piano regolatore
valido ed attuale e lo addita quale fulgido esempio
di preconizzazione dei tempi giacché gli allora
estensori hanno, secondo il nostro sindaco, saputo
anticipare di un ventennio le scelte che oggi vanno
fatte per San Nicola. Io, invece, ritenendo che il
PRG rappresenti uno di quei momenti in cui possa farsi
a San Nicola della politica con la “P”
maiuscola, avevo ipotizzato per San Nicola una città
nuova, moderna, capace di profittare di tutta una
serie di interventi che, sebbene non ricadenti nel
nostro territorio, per la loro estrema vicinanza,
non possono non riverberare effetti per la nostra
città e faccio riferimento all’Interporto
Marcianise-Maddaloni, alla Reggia vanvitelliana, al
nuovo policlinico che sorgerà ai confini con
Caserta. Ecco perchè il PRG va rivisto per
rappresentare per la comunità un’occasione,
un’opportunità per quanti ad esempio
vogliono investire in San Nicola per costruire cliniche
(la vicinanza del policlinico e della facoltà
di medicina favoriranno certamente tali insediamenti
che si andranno a realizzare, grazie a Pascariello,
nelle immediate vicinanze, ma a San Marco, Maddaloni
o nella stessa Caserta), per costruire alberghi (la
Reggia vanvitelliana è il secondo monumento
più visitato d’Italia e le strutture
ricettive di Caserta e delle zone limitrofe non riescono
a soddisfare la domanda per cui il 30% dei turisti,
non trovando alloggi a Caserta, è costretto
ad alloggiare in territorio napoletano) o per costruire
uffici (l’interporto, il Tarì, gli insediamenti
industriali di Marcianise, Maddaloni, San Marco Evangelista,
il rapido collegamento con Caserta Sud e Caserta Nord
fanno sì che San Nicola possa essere il luogo
ideale per l’insediamento di tutta una serie
di uffici e di servizi di supporto). Pascariello a
tutto questo, che porterebbe per San Nicola maggiore
sviluppo economico e sociale, dice no; lui invece
preferisce solo case su case per San Nicola relegandola
a mero quartiere dormitorio e lo fa in spregio alle
informazioni che gli vengono dall’Istat i cui
dati, ovviamente, non possono fargli piacere dal momento
che è ufficiale per San Nicola un indice di
affollamento pari allo 0,91 che porterà gli
abitanti di questa nostra cittadina sopra i 30.000
in un fazzoletto di appena 4.700 mq, per cui se non
è per una città di servizi, per un polo
turistico alberghiero ma vuole per San Nicola solo
una connotazione di tipo residenziale, deve necessariamente
intervenire sul PRG a meno che non desideri che i
suoi figli ed i suoi nipoti soffocheranno, un giorno,
in un mare di cemento armato, di traffico e di smog.
OPERE PUBBLICHE
La logica che ha ispirato Pascariello
ha portato all’esecuzione di opere pubbliche
non sulla base di necessità obiettive e programmate,
ma assumendo la necessità di utilizzare gli
stanziamenti disponibili quale esclusivo parametro
dell’intervento, per cui le opere sono state
eseguite perché erano disponibili dei soldi,
non perché fossero state programmate in quanto
rispondenti a specifiche esigenze. La sua proposta
è di ricorrere, per il finanziamento delle
opere pubbliche, all’utilizzo dell’avanzo
di amministrazione ed all’accensione di nuovi
mutui con la Cassa Depositi e Prestiti. Avanzo e capacità
di indebitarsi, dunque, qualità queste che
egli ha ereditato dalle passate amministrazioni e
che sta dissipando operando con logiche inefficienti
ed inefficaci prive invece di quella visione di insieme
che dovrebbe essere il perno delle decisioni di un
sindaco responsabile. Gli esempi sono sotto gli occhi
di tutti: si è deciso di investire cospicue
somme per ristrutturare la casa comunale che, a detta
di tutti, anche di coloro i quali fanno parte della
maggioranza che lo sostiene, è insufficiente
per contenere tutto l’apparato amministrativo,
e comunque i soldi non sono stati spesi per migliorare
il servizio all’utenza ma semplicemente per
la stanza del sindaco e per gli altri pochi eletti
vicini al gabinetto del Sindaco. La mia proposta è
quella di spostare la casa comunale presso il complesso
borbonico dove attualmente risiede la scuola elementare
che dovrebbe essere allocata in altro plesso più
idoneo costruito, fra gli altri, con i soldi che si
sono spesi e che si spenderanno per ristrutturare
l’attuale Municipio. In questo modo si darebbe
maggior lustro e decoro all’amministrazione
di San Nicola oltre a spendere i soldi dei cittadini
in modo più efficiente.
Gli interventi di semaforizzazione sono stati realizzati
senza aver pensato preventivamente ad un piano traffico,
per cui è probabile che, laddove attuato, così
come auspicato da molti, potrebbero rilevarsi per
molti versi inutili. Altro esempio è rappresentato
da piazza Perugia realizzata prima ancora che si sia
dato l’assetto definitivo alla zona Michitto,
per cui anche qui non è difficile ipotizzare
che quella piazza potrebbe poi risultare più
utile in altra parte della stessa zona. Nel frattempo,
mi sia permesso di esprimere tutto il mio disappunto
per quell’opera che ha sottratto spazio alla
cittadinanza che ora viene chiusa e recintata con
un gusto estetico che sa di città da terzo
mondo; solo chi ha un pollaio può pensare ad
una simile inferriata di tale pregio per rinchiudere
le proprie galline. Infine, cosa che sembra comica,
invece purtroppo non lo è, altri soldi sono
stati spesi non per realizzare opere poco utili o
non programmate, ma per sopprimere quelle già
esistenti; mi riferisco al sottopasso della Rotonda:
la mia proposta, ormai nota a tutti, è di chiudere
le rampe di accesso al sottopasso per evitare accumuli
di rifiuti ma, al tempo stesso, permetterne comunque
l’uso sia pure sotto sorveglianza e in determinati
orari.
POLITICA FINANZIARIA
Tra gli obiettivi dichiarati di questa
amministrazione c’è quello di non aumentare
le tasse; io dico che è difficile aumentare
nuovamente le tasse dopo che la precedente amministrazione,
con senso di responsabilità, ha deciso di rifinanziare
la spesa corrente ricorrendo a nuove forme di finanziamento.
Con questo non dico che ho approvato in toto tale
politica, ma certamente dico a Pascariello ed ai suoi
che le tasse si possono anche ridurre. La storia della
tassazione dei passi carrabili è nota a tutti
ed è nota anche la battaglia che ho intrapreso
in consiglio comunale per l’abolizione di questa
tassa iniqua che invece l’attuale amministrazione
ha rispolverato.
L’anticipo di cento euro sul consumo dei contratti
idrici rappresenta, oltre che un disincentivo alla
stipulazione del contratto di fornitura, anche una
sorta di tassazione indiretta per coloro i quali stabilmente
dimoreranno nella nostra città.
Ma le scelte meno oculate di questa amministrazione
ed ovviamente da me più criticate, sono quelle
fatte in termini di finanziamento delle opere pubbliche:
non solo il mio gruppo, ma tutta l’opposizione
fece notare che l’amministrazione doveva farsi
carico di reperire finanziamenti meno costosi per
le casse dell’Ente, proponendo ad esempio l’emissione
di BOC o ricorrendo al project financing. Pascariello
ha deciso, invece, di utilizzare l’avanzo di
amministrazione per il finanziamento di alcune opere
pubbliche già citate anziché ricorrere
agli stanziamenti già previsti nel bilancio
corrente (vedi oneri di concessione), col risultato
che questi ultimi non sono stati spesi e che sono
confluiti nell’avanzo di amministrazione dell’ultimo
esercizio in un fondo vincolato per £. 523.000.000
che invece prima era liberamente spendibile. Ma la
pietra dello scandalo si è avuta con la scelta
di ricorrere al project financing quale fonte ottimale
di finanziamento per la costruzione del quarto cappellone
presso il cimitero comunale. Per comprendere l’ottusità
di questa scelta e degli svantaggi che causerà
ai cittadini bisogna conoscere il meccanismo del project
financing. Ebbene, con questo sistema sono i privati
ad intervenire nella realizzazione dell’opera
pubblica, i quali avranno il loro ritorno economico
sfruttando economicamente la gestione dell’opera
realizzata facendo propri, sulla base di una concessione,
i flussi di cassa generati dalla gestione dell’opera
pubblica. L’Ente, insomma, oltre al vantaggio
di non procedere ad alcun esborso finanziario, investe
i privati della qualità progettuale sfruttandone
la competenza e la qualità degli apporti progettuali,
per cui è facile comprendere come questo tipo
di finanziamento ben si adatta ad opere particolarmente
complesse (in cui l’apporto progettuale è
strategico) e che originano reddito dalla propria
gestione. Il cappellone finanziato con il project
financing è un pugno nell’occhio per
chi ha un minimo di capacità di discernimento.
Basta affidare, senza alcun aggravio, la progettazione
all’ufficio tecnico e poi la gestione dei loculi
all’ufficio lavori pubblici procedendo alla
vendita sulla “carta” mediante bando pubblico.
Pascariello, invece, per un’opera che non ha
grossi risvolti progettuali, anche perché deve
essere realizzata in conformità agli altri
cappelloni esistenti, affida la progettazione e la
gestione delle assegnazioni dei loculi a privati senza
alcun miglioramento in termini di qualità dei
servizi per i cittadini, i quali avranno quale unico
risultato di questa scelta scellerata quello di un
maggior costo dei propri loculi. La mia proposta è
quella di sperimentare il project financing in questo
Comune per opere che ben si attagliano alle peculiarità
di tale strumento; in consiglio comunale ho lanciato
la proposta di una piscina comunale e/o di un cinema.
Il comune darebbe ai privati il suolo, questi ultimi
realizzerebbero la piscina, gestendola poi per venti/trenta
anni ma nell’immediato ai cittadini si offrirebbe
un’opera di cui si avverte il bisogno estremo
ad un costo zero; dopo il periodo di venti/trenta
anni la struttura passerebbe in proprietà al
Comune che potrebbe poi decidere di affidarla a terzi
o gestirla in economia.
TRAFFICO
Per quanto riguarda le soluzioni
in termini di piano traffico è chiaro che non
si può pretendere dai politici, né tanto
meno dal sottoscritto, una proposta risolutiva ed
esaustiva di questo problema particolarmente sentito
dai sannicolesi. Certamente, però, il modo
di agire di Pascariello è deplorevole, giacché
le sue decisioni non sono il frutto di scelte programmate,
ma addirittura si ha la consapevolezza che queste,
secondo lui, non meritino una necessaria, giustificabile
e giustificata sperimentazione. L’esempio lampante
è l’istituzione del senso unico alla
Rotonda-emiciclo est che è il frutto non di
una risposta ad esigenze obiettive ma è servito
unicamente per mascherare un errore di impostazione
del semaforo posto al galoppatoio-est già evidenziato
dopo appena mezz’ora dall’entrata in funzione,
costringendo il Sindaco ad…imbavagliarlo per
almeno una settimana in attesa di una soluzione che
ne giustificasse la predisposizione in loco. Il risultato
è che mentre in consiglio comunale ho, non
più tardi di un mese fa, proposto interpellanza
sottolineando i pericoli cui sono sottoposti gli abitanti
del lato ovest della Rotonda nel continuo attraversamento
del Viale Carlo III, Pascariello con questa sua scelta
non solo non ha eliminato o ridotto i pericoli per
questi abitanti ma addirittura, forse per…par
condicio, ha costretto tutti gli abitanti di San Nicola
a provare l’ebbrezza di un doppio attraversamento
del Vialone. La mia proposta è quindi di investire
del problema esperti in materia, fermo restando il
ruolo del politico che deve fornire agli stessi le
priorità e le opzioni; in tal senso, ripeto,
senza aver la pretesa di essere un tecnico, mi sento
di suggerire come obiettivo l’alleggerimento
del traffico sui galoppatoi e la chiusura di Piazza
Municipio al traffico inibendone quindi l’attraversamento
e riproponendo a San Nicola quello che Bassolino ha
fatto con Piazza del Plebiscito a Napoli. In questo
modo, oltre a dare maggiore sicurezza agli alunni
della scuola media De Filippo, potremmo ricreare nel
centro storico uno spazio di socializzazione creando
la circumvallazione del complesso borbonico attraverso
l’ inversione dei sensi unici di Via XX Settembre,
Viale Europa e Via Bronzetti, ed impedendo, inoltre,
la svolta a sinistra per coloro i quali, provenienti
da Caserta sul viale Carlo III, all’incrocio
con via De Gasperi (che diventerebbe tutta a senso
unico), vogliono entrare in San Nicola, facendoli
proseguire fino alla Rotonda. Pe il centro storico
penso che la piazza che si andrebbe a creare potrebbe
rappresentare un momento per nuove possibilità
di parcheggio: parcheggio che,per favorire le attività
commerciali in quella zona, non deve essere né
a pagamento con grattino od altro né a sosta
oraria di un’ora, ma prevedere una sosta oraria
al massimo di venti minuti perché è
chiaro che un piano urbano sul traffico significa
anche un piano dei parcheggi e l’uso e l’utilizzo
dei parcheggi deve essere anche modulato in funzione
della strategicità che essi rivestono. Quindi,
parcheggi a venti minuti, altri ad un’ora, altri
a pagamento, altri ancora isole verdi, vietandoli,
ad esempio, fino alle nove del mattino. E’ chiaro
che tutto questo va comunque concordato con tutte
le forze sociali presenti sul territorio.
MACCHINA COMUNALE
La mancata assegnazione da parte
di Pascariello di una delega assesorile concernente
la gestione del personale e quindi l’organizzazione
degli uffici, lascia intendere tutto il suo interesse
verso un problema -ottimizzazione dei servizi- che
invece io ritengo strategico rispetto alla realizzabilità
di qualsiasi programma politico amministrativo. Ha
aspettato la possibilità concessagli dallo
statuto per la nomina del settimo assessore per assegnare
tale delega. C’è comunque da dire che
in un comune come il nostro, ove sono presenti un
direttore generale e non uno, ma ben sei dirigenti
con una spesa supplementare di ben 200 milioni delle
vecchie e care lire, mal si concilia la presenza di
un assessore al personale se non con la volontà,
certamente auspicabile, di permettere che in questa
amministrazione germogli una cultura di tipo aziendalista
che possa segnare il passaggio dalla cultura dell’atto,
dell’adempimento, del mero rispetto delle leggi
ad una cultura dell’obiettivo e del risultato.
E per fare questo, evidentemente, occorre una notevole
spinta iniziale da parte del vertice strategico, cioè
gli amministratori, nonchè una costante azione
di motivazione rivolta sia al gruppo di progetto che
a tutti i responsabili. Solo a queste condizioni,
insomma, si potrebbe realizzare veramente una macchina
comunale al passo con i tempi ed in grado di fornire
ai cittadini livelli di qualità sempre più
elevati in termini di fruizione dei servizi pubblici.
Articolo di: Vincenzo Battaglia -
capogruppo dei DS