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 Numero storico 18 - Luglio 2002 -> Home
IN QUESTO NUMERO :


L'Occhio del cittadino attento : Scuole di Viale Europa, lavori a rilento
Via Santa Croce, lontano dagli occhi, lontano dal cuore
Refezionisti senza paga
Un anno da capogiro
Angelo Gallo, setimo assessore
In linea con i programmi
Pascariello, anno primo
Uno spendi e spandi alla cieca
La Biennale varca i confini
Rassegna sotto la pioggia
 
 
 
 
 
 
 
 


Pascariello anno primo - Articolo di Pag. 6

Un anno di Pascariello visto dal leader dei DS

Nel suo primo anno di attività, l’Amministrazione retta da Pascariello ha praticamente fallito su tutti i fronti più importanti in cui è stata impegnata, progettando per San Nicola un ruolo sempre più marcato e deprimente di città-dormitorio, rispolverando vecchi balzelli, sconvolgendo il piano-traffico e snobbando la “macchina” comunale. Ma la colpa più grave del sindaco è da ricercare nella logica che lo ha ispirato nell’esecuzione delle opere pubbliche, basata non già sulla necessità di scelte programmate, bensì sull’utilizzo sfrenato e dissipatore dell’avanzo di bilancio e della capacità di indebitamento dell’ Ente: “qualità” certamente non ascrivibili ai suoi meriti, ma semplicemente ereditate dalla oculata politica dei predecessori.

una veduta della Appia Nord
Uno spendi-spandi alla cieca
Vincenzo Battaglia - capogruppo dei DS

Un giudizio sull’anno di vita dell’amministrazione Pascariello richiede un notevole sforzo da parte mia ma soprattutto dei suoi elettori per spiegarne le ragioni e per non tralasciare alcun aspetto. Certamente vi sono alcuni momenti che, più di altri, meritano di essere analizzati e che, quasi mai, hanno avuto la mia approvazione. Sono conscio che una maggioranza si giudica per quello che fa ed un’opposizione, invece, per quello che dice e limitarsi alla pura e semplice critica è facile ma non apporta alcun valore aggiunto alla risoluzione dei problemi che investono la vita sannicolese e, sarà perché le cose facili non mi sono mai piaciute o per lo spirito di servizio che mi anima, in questo anno non ho mai lesinato il mio apporto in termini di proposizioni costruttive ispirato al rispetto delle parti ed ad una partecipazione fattiva e collaborativa.

SVILUPPO URBANISTICO

Pascariello, pur di portar a termine il suo progetto di edificazione dei pochi terreni ancora rimasti a San Nicola (in pochi mesi ha approvato più lottizzazioni lui che le precedenti amministrazioni in tanti anni), ritiene il nostro piano regolatore valido ed attuale e lo addita quale fulgido esempio di preconizzazione dei tempi giacché gli allora estensori hanno, secondo il nostro sindaco, saputo anticipare di un ventennio le scelte che oggi vanno fatte per San Nicola. Io, invece, ritenendo che il PRG rappresenti uno di quei momenti in cui possa farsi a San Nicola della politica con la “P” maiuscola, avevo ipotizzato per San Nicola una città nuova, moderna, capace di profittare di tutta una serie di interventi che, sebbene non ricadenti nel nostro territorio, per la loro estrema vicinanza, non possono non riverberare effetti per la nostra città e faccio riferimento all’Interporto Marcianise-Maddaloni, alla Reggia vanvitelliana, al nuovo policlinico che sorgerà ai confini con Caserta. Ecco perchè il PRG va rivisto per rappresentare per la comunità un’occasione, un’opportunità per quanti ad esempio vogliono investire in San Nicola per costruire cliniche (la vicinanza del policlinico e della facoltà di medicina favoriranno certamente tali insediamenti che si andranno a realizzare, grazie a Pascariello, nelle immediate vicinanze, ma a San Marco, Maddaloni o nella stessa Caserta), per costruire alberghi (la Reggia vanvitelliana è il secondo monumento più visitato d’Italia e le strutture ricettive di Caserta e delle zone limitrofe non riescono a soddisfare la domanda per cui il 30% dei turisti, non trovando alloggi a Caserta, è costretto ad alloggiare in territorio napoletano) o per costruire uffici (l’interporto, il Tarì, gli insediamenti industriali di Marcianise, Maddaloni, San Marco Evangelista, il rapido collegamento con Caserta Sud e Caserta Nord fanno sì che San Nicola possa essere il luogo ideale per l’insediamento di tutta una serie di uffici e di servizi di supporto). Pascariello a tutto questo, che porterebbe per San Nicola maggiore sviluppo economico e sociale, dice no; lui invece preferisce solo case su case per San Nicola relegandola a mero quartiere dormitorio e lo fa in spregio alle informazioni che gli vengono dall’Istat i cui dati, ovviamente, non possono fargli piacere dal momento che è ufficiale per San Nicola un indice di affollamento pari allo 0,91 che porterà gli abitanti di questa nostra cittadina sopra i 30.000 in un fazzoletto di appena 4.700 mq, per cui se non è per una città di servizi, per un polo turistico alberghiero ma vuole per San Nicola solo una connotazione di tipo residenziale, deve necessariamente intervenire sul PRG a meno che non desideri che i suoi figli ed i suoi nipoti soffocheranno, un giorno, in un mare di cemento armato, di traffico e di smog.

OPERE PUBBLICHE

La logica che ha ispirato Pascariello ha portato all’esecuzione di opere pubbliche non sulla base di necessità obiettive e programmate, ma assumendo la necessità di utilizzare gli stanziamenti disponibili quale esclusivo parametro dell’intervento, per cui le opere sono state eseguite perché erano disponibili dei soldi, non perché fossero state programmate in quanto rispondenti a specifiche esigenze. La sua proposta è di ricorrere, per il finanziamento delle opere pubbliche, all’utilizzo dell’avanzo di amministrazione ed all’accensione di nuovi mutui con la Cassa Depositi e Prestiti. Avanzo e capacità di indebitarsi, dunque, qualità queste che egli ha ereditato dalle passate amministrazioni e che sta dissipando operando con logiche inefficienti ed inefficaci prive invece di quella visione di insieme che dovrebbe essere il perno delle decisioni di un sindaco responsabile. Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti: si è deciso di investire cospicue somme per ristrutturare la casa comunale che, a detta di tutti, anche di coloro i quali fanno parte della maggioranza che lo sostiene, è insufficiente per contenere tutto l’apparato amministrativo, e comunque i soldi non sono stati spesi per migliorare il servizio all’utenza ma semplicemente per la stanza del sindaco e per gli altri pochi eletti vicini al gabinetto del Sindaco. La mia proposta è quella di spostare la casa comunale presso il complesso borbonico dove attualmente risiede la scuola elementare che dovrebbe essere allocata in altro plesso più idoneo costruito, fra gli altri, con i soldi che si sono spesi e che si spenderanno per ristrutturare l’attuale Municipio. In questo modo si darebbe maggior lustro e decoro all’amministrazione di San Nicola oltre a spendere i soldi dei cittadini in modo più efficiente.
Gli interventi di semaforizzazione sono stati realizzati senza aver pensato preventivamente ad un piano traffico, per cui è probabile che, laddove attuato, così come auspicato da molti, potrebbero rilevarsi per molti versi inutili. Altro esempio è rappresentato da piazza Perugia realizzata prima ancora che si sia dato l’assetto definitivo alla zona Michitto, per cui anche qui non è difficile ipotizzare che quella piazza potrebbe poi risultare più utile in altra parte della stessa zona. Nel frattempo, mi sia permesso di esprimere tutto il mio disappunto per quell’opera che ha sottratto spazio alla cittadinanza che ora viene chiusa e recintata con un gusto estetico che sa di città da terzo mondo; solo chi ha un pollaio può pensare ad una simile inferriata di tale pregio per rinchiudere le proprie galline. Infine, cosa che sembra comica, invece purtroppo non lo è, altri soldi sono stati spesi non per realizzare opere poco utili o non programmate, ma per sopprimere quelle già esistenti; mi riferisco al sottopasso della Rotonda: la mia proposta, ormai nota a tutti, è di chiudere le rampe di accesso al sottopasso per evitare accumuli di rifiuti ma, al tempo stesso, permetterne comunque l’uso sia pure sotto sorveglianza e in determinati orari.

POLITICA FINANZIARIA

Tra gli obiettivi dichiarati di questa amministrazione c’è quello di non aumentare le tasse; io dico che è difficile aumentare nuovamente le tasse dopo che la precedente amministrazione, con senso di responsabilità, ha deciso di rifinanziare la spesa corrente ricorrendo a nuove forme di finanziamento. Con questo non dico che ho approvato in toto tale politica, ma certamente dico a Pascariello ed ai suoi che le tasse si possono anche ridurre. La storia della tassazione dei passi carrabili è nota a tutti ed è nota anche la battaglia che ho intrapreso in consiglio comunale per l’abolizione di questa tassa iniqua che invece l’attuale amministrazione ha rispolverato.
L’anticipo di cento euro sul consumo dei contratti idrici rappresenta, oltre che un disincentivo alla stipulazione del contratto di fornitura, anche una sorta di tassazione indiretta per coloro i quali stabilmente dimoreranno nella nostra città.
Ma le scelte meno oculate di questa amministrazione ed ovviamente da me più criticate, sono quelle fatte in termini di finanziamento delle opere pubbliche: non solo il mio gruppo, ma tutta l’opposizione fece notare che l’amministrazione doveva farsi carico di reperire finanziamenti meno costosi per le casse dell’Ente, proponendo ad esempio l’emissione di BOC o ricorrendo al project financing. Pascariello ha deciso, invece, di utilizzare l’avanzo di amministrazione per il finanziamento di alcune opere pubbliche già citate anziché ricorrere agli stanziamenti già previsti nel bilancio corrente (vedi oneri di concessione), col risultato che questi ultimi non sono stati spesi e che sono confluiti nell’avanzo di amministrazione dell’ultimo esercizio in un fondo vincolato per £. 523.000.000 che invece prima era liberamente spendibile. Ma la pietra dello scandalo si è avuta con la scelta di ricorrere al project financing quale fonte ottimale di finanziamento per la costruzione del quarto cappellone presso il cimitero comunale. Per comprendere l’ottusità di questa scelta e degli svantaggi che causerà ai cittadini bisogna conoscere il meccanismo del project financing. Ebbene, con questo sistema sono i privati ad intervenire nella realizzazione dell’opera pubblica, i quali avranno il loro ritorno economico sfruttando economicamente la gestione dell’opera realizzata facendo propri, sulla base di una concessione, i flussi di cassa generati dalla gestione dell’opera pubblica. L’Ente, insomma, oltre al vantaggio di non procedere ad alcun esborso finanziario, investe i privati della qualità progettuale sfruttandone la competenza e la qualità degli apporti progettuali, per cui è facile comprendere come questo tipo di finanziamento ben si adatta ad opere particolarmente complesse (in cui l’apporto progettuale è strategico) e che originano reddito dalla propria gestione. Il cappellone finanziato con il project financing è un pugno nell’occhio per chi ha un minimo di capacità di discernimento. Basta affidare, senza alcun aggravio, la progettazione all’ufficio tecnico e poi la gestione dei loculi all’ufficio lavori pubblici procedendo alla vendita sulla “carta” mediante bando pubblico. Pascariello, invece, per un’opera che non ha grossi risvolti progettuali, anche perché deve essere realizzata in conformità agli altri cappelloni esistenti, affida la progettazione e la gestione delle assegnazioni dei loculi a privati senza alcun miglioramento in termini di qualità dei servizi per i cittadini, i quali avranno quale unico risultato di questa scelta scellerata quello di un maggior costo dei propri loculi. La mia proposta è quella di sperimentare il project financing in questo Comune per opere che ben si attagliano alle peculiarità di tale strumento; in consiglio comunale ho lanciato la proposta di una piscina comunale e/o di un cinema. Il comune darebbe ai privati il suolo, questi ultimi realizzerebbero la piscina, gestendola poi per venti/trenta anni ma nell’immediato ai cittadini si offrirebbe un’opera di cui si avverte il bisogno estremo ad un costo zero; dopo il periodo di venti/trenta anni la struttura passerebbe in proprietà al Comune che potrebbe poi decidere di affidarla a terzi o gestirla in economia.

TRAFFICO

Per quanto riguarda le soluzioni in termini di piano traffico è chiaro che non si può pretendere dai politici, né tanto meno dal sottoscritto, una proposta risolutiva ed esaustiva di questo problema particolarmente sentito dai sannicolesi. Certamente, però, il modo di agire di Pascariello è deplorevole, giacché le sue decisioni non sono il frutto di scelte programmate, ma addirittura si ha la consapevolezza che queste, secondo lui, non meritino una necessaria, giustificabile e giustificata sperimentazione. L’esempio lampante è l’istituzione del senso unico alla Rotonda-emiciclo est che è il frutto non di una risposta ad esigenze obiettive ma è servito unicamente per mascherare un errore di impostazione del semaforo posto al galoppatoio-est già evidenziato dopo appena mezz’ora dall’entrata in funzione, costringendo il Sindaco ad…imbavagliarlo per almeno una settimana in attesa di una soluzione che ne giustificasse la predisposizione in loco. Il risultato è che mentre in consiglio comunale ho, non più tardi di un mese fa, proposto interpellanza sottolineando i pericoli cui sono sottoposti gli abitanti del lato ovest della Rotonda nel continuo attraversamento del Viale Carlo III, Pascariello con questa sua scelta non solo non ha eliminato o ridotto i pericoli per questi abitanti ma addirittura, forse per…par condicio, ha costretto tutti gli abitanti di San Nicola a provare l’ebbrezza di un doppio attraversamento del Vialone. La mia proposta è quindi di investire del problema esperti in materia, fermo restando il ruolo del politico che deve fornire agli stessi le priorità e le opzioni; in tal senso, ripeto, senza aver la pretesa di essere un tecnico, mi sento di suggerire come obiettivo l’alleggerimento del traffico sui galoppatoi e la chiusura di Piazza Municipio al traffico inibendone quindi l’attraversamento e riproponendo a San Nicola quello che Bassolino ha fatto con Piazza del Plebiscito a Napoli. In questo modo, oltre a dare maggiore sicurezza agli alunni della scuola media De Filippo, potremmo ricreare nel centro storico uno spazio di socializzazione creando la circumvallazione del complesso borbonico attraverso l’ inversione dei sensi unici di Via XX Settembre, Viale Europa e Via Bronzetti, ed impedendo, inoltre, la svolta a sinistra per coloro i quali, provenienti da Caserta sul viale Carlo III, all’incrocio con via De Gasperi (che diventerebbe tutta a senso unico), vogliono entrare in San Nicola, facendoli proseguire fino alla Rotonda. Pe il centro storico penso che la piazza che si andrebbe a creare potrebbe rappresentare un momento per nuove possibilità di parcheggio: parcheggio che,per favorire le attività commerciali in quella zona, non deve essere né a pagamento con grattino od altro né a sosta oraria di un’ora, ma prevedere una sosta oraria al massimo di venti minuti perché è chiaro che un piano urbano sul traffico significa anche un piano dei parcheggi e l’uso e l’utilizzo dei parcheggi deve essere anche modulato in funzione della strategicità che essi rivestono. Quindi, parcheggi a venti minuti, altri ad un’ora, altri a pagamento, altri ancora isole verdi, vietandoli, ad esempio, fino alle nove del mattino. E’ chiaro che tutto questo va comunque concordato con tutte le forze sociali presenti sul territorio.

MACCHINA COMUNALE

La mancata assegnazione da parte di Pascariello di una delega assesorile concernente la gestione del personale e quindi l’organizzazione degli uffici, lascia intendere tutto il suo interesse verso un problema -ottimizzazione dei servizi- che invece io ritengo strategico rispetto alla realizzabilità di qualsiasi programma politico amministrativo. Ha aspettato la possibilità concessagli dallo statuto per la nomina del settimo assessore per assegnare tale delega. C’è comunque da dire che in un comune come il nostro, ove sono presenti un direttore generale e non uno, ma ben sei dirigenti con una spesa supplementare di ben 200 milioni delle vecchie e care lire, mal si concilia la presenza di un assessore al personale se non con la volontà, certamente auspicabile, di permettere che in questa amministrazione germogli una cultura di tipo aziendalista che possa segnare il passaggio dalla cultura dell’atto, dell’adempimento, del mero rispetto delle leggi ad una cultura dell’obiettivo e del risultato. E per fare questo, evidentemente, occorre una notevole spinta iniziale da parte del vertice strategico, cioè gli amministratori, nonchè una costante azione di motivazione rivolta sia al gruppo di progetto che a tutti i responsabili. Solo a queste condizioni, insomma, si potrebbe realizzare veramente una macchina comunale al passo con i tempi ed in grado di fornire ai cittadini livelli di qualità sempre più elevati in termini di fruizione dei servizi pubblici.


Articolo di: Vincenzo Battaglia - capogruppo dei DS


 

 


 

 

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