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Sono tanti
i casi in cui il singolo, il privato, si sostituisce
alle istituzioni preposte per intervenire nel sociale,
dove realmente si sente la mancanza di organismi e strutture
che possano far qualcosa per trovare i giusti correttivi
.
Questo dramma si evidenzia in maniera predominante nel
campo della tossicodipendenza, un problema serio e concreto
che trova nel nostro territorio terreno molto fertile.
Spinta da queste preoccupazioni, il 16 maggio scorso
l’Associazione “Il filo di Arianna”
(la cui sede è in Via F. Evangelista) ha organizzato,
presso la scuola materna “Speranzas”, un
incontro dibattito sul tema “Droga e i suoi pericoli”.
Ospite di riguardo il dott. Giuseppe Cardone, responsabile
del Servizio Tossicodipendenze di Teano (nonché
nostro prezioso collaboratore), che ha condotto ,divulgato
e informato i presenti focalizzando principalmente il
dibattito sulla prevenzione.
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Il tema,
di grande attualità, ha particolarmente coinvolto
le consociate intervenute, le quali, essendo prevalentemente
mamme e nonne, si sono sentite in dovere di relazionarsi
sul fenomeno stesso che attanaglia il territorio sannicolese,
soprattutto alla luce delle mutazioni del suo tessuto
sociale negli ultimi decenni.
“Non accettiamo in alcun modo prepotenze e vigileremo
affinché esse abbiano fine” è il
monito che la presidente dell’Associazione Linda
Coletta ha lanciato a tutti partecipanti, sottolineando
che intervenire immediatamente costituisce un obbligo
soprattutto per una questione di sensibilità
democratica per l’ interesse della società
civile.
Il dr. Cardone, in seguito, si è soffermato soprattutto
sugli aspetti locali del fenomeno, tracciando la mappa
territoriale del disagio che incombe sul territorio.
A San Nicola ha precisato il relatore su una popolazione
di ventimila abitanti oltre duemila sono giovani con
un’età che oscilla dai dodici ai diciotto
anni: di questi, il 20 per cento sono soggetti all’
evasione scolastica, allo sfruttamento minorile e al
disagio socio-familiare; e la carenza di strutture sociali
fanno sì che essi vivono la strada, esponendosi
a pericoli da essa derivanti, quali l’uso/abuso
di sostanze psicotrope con attenzione alle nuove droghe,
alcoolismo, disturbi psichici, episodi di bullismo e
fenomeni di branco che sfociano spesso nelle più
svariate forme di microcriminalità.
“La popolazione giovanile e adolescenziale ha
proseguito Cardone vive episodi palesemente emblematici
di disagio personale e di gruppo, che si manifestano
attraverso comportamenti larvati o di evidenti difficoltà
e di malessere” .
L’obiettivo finale, emerso dal dibattito, è
quello di creare un gruppo di lavoro e di ricerca per
affrontare i temi del disagio giovanile, istituendo
un vero e proprio osservatorio in ambito territoriale
di cui l’Associazione stessa rappresenti una struttura
di riferimento per varie agenzie istituzionali (scuole,
enti locali, associazioni, comunità parrocchiali,
ecc.) che abbia lo scopo di predisporre gli strumenti
operativi e che concorra a sviluppare attività
sinergiche anche in collaborazione con i comuni limitrofi.
E anche gli organi di stampa e le televisioni locali
hanno un ruolo predominante, essendo chiamati a fungere
da ponte di collegamento tra le istituzioni e la comunità.
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