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Celebrato
il primo anniversario della scomparsa di Amedeo Ciaramella,
notissima figura della tradizione musicale sannicolese
e uomo dai
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Il 13
maggio scorso, in una commovente celebrazione liturgica
officiata presso la Chiesa di S.Anna in Caserta, è
stato commemorato il Maestro Amedeo Ciaramella nel primo
anniversario della sua scomparsa.
Non è cosa facile ricordare con poche parole
la vita di quest’uomo buono, tanto amato da parenti
ed amici per l’innato culto della famiglia, del
lavoro e dell’amicizia.
Nato a San Nicola la Strada il 1° Novembre 1922,
egli fu avviato agli studi musicali dalla sorella Pina
che, sin dal lontano 1934, sebbene insegnante di ruolo
nelle scuole statali di Capaccio, seguiva gli studi
pianistici sotto la valente guida della Professoressa
Maria De Sena che, due volte la settimana, veniva da
Napoli a impartire, presso il Convitto Borbonico di
San Nicola, gestito dalle suore, lezioni di pianoforte
a numerosi giovani di Caserta e San Nicola.
Successivamente Amedeo si iscrisse al famoso Conservatorio
di Musica “S. Pietro a Maiella” di Napoli,
dove fu allievo prediletto del Maestro Francesco Gamberoni,
bresciano, che lo seguì per tutto il corso degli
studi.Nel 1941 fu prescelto, quale allievo dell’ultimo
anno di Conservatorio, a far parte dell’Orchestra
Giovanile diretta dal Maestro Franco Bellezza di Napoli
e inviato, nell’ambito degli scambi |
culturali
con la Germania, a Vienna, Weimar e Berlino, dopo una
serie di concerti svoltosi nei più prestigiosi
teatri lirici italiani, trasmessi dall’Ente Radiofonico
Nazionale.
Appena diplomatosi, fu chiamato alle armi e assegnato
al Corpo Autieri di stanza a Salerno, ma ottenne, successivamente,
l’esonero dal servizio militare perché
fratello di cinque militari già in zona di operazione.
Nel 1941 la madre fu colpita da trombosi con paralisi
del braccio e gamba destra.
Questa sventura fu certamente causata dai continui pensieri
e preoccupazioni che la donna aveva per i figli sparsi,
per la guerra, in zone di battaglia (Pasquale in Africa
Orientale, Espedito in Tripolitania, Vincenzo pilota
nelle Isole dell’Egeo, Mario al Gran S. Bernardo,
Nicola al Distretto Militare di Caserta, dove uscì
incolume dalle macerie di una parte del grande edificio
borbonico colpito da un bombardamento aereo nemico).
Successivamente, perdurando lo stato di guerra, anche
Amedeo fu richiamato alle armi e dovette raggiungere
il corpo autieri in zona di operazione.
Finita la guerra, ritornò in famiglia dove alternò
il suo intenso lavoro artistico con la cura e la sua
dedizione continua ai vecchi genitori, nonché
alla vecchissima zia materna che viveva in famiglia
e costituiva per i sette fratelli Ciaramella e per Pina,
insegnante a Eboli, una seconda madre.
Ritornati tutti i fratelli dalla guerra o dalla prigionia
di guerra (Pasquale prigioniero in Australia e Mario
in Sudafrica), ciascuno riprese la sua vita (cinque
si sposarono), ma anche stavolta Amedeo rimase solo
perché Egidio, l’ultimo dei sette fratelli,
risultò vincitore di concorso direttivo nell’Amministrazione
della Giustizia e fu destinato a prestare servizio alla
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo.
Tra l’altro Amedeo stava per sposare una brava
ragazza che aveva conosciuto da poco, ma la morte di
quest’ultima per incidente stradale lo addolorò
talmente che non volle più parlare di matrimonio.
Le principali doti del Maestro erano il sorriso, sempre
impresso sul suo viso; la modestia, virtù di
cui aveva il culto; l’allegria, che non lo faceva
mai sentire solo.
Come uomo, come cittadino e come professionista rimase
sempre fedele ai suoi ideali: rispetto per il prossimo
e soprattutto amore per la famiglia, per la Musica e
per l’arte in genere.
Profondamente devoto, amava trascorrere qualche ora
della giornata nel Santuario di S. Anna perché
la sua devozione alla Patrona di Caserta faceva rivivere
in lui l’affetto per la madre che si chiamava
anch’essa Anna.
Con il Maestro Amedeo Ciaramella è scomparsa
una delle figure più popolari e rappresentative
delle vecchie famiglie sannicolesi.
Con il dolore profondo per la sua perdita inviamo il
nostro pensiero affettuoso al fratello Egidio e ai numerosi
nipoti e parenti.
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