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Numero Storico 22 - Giugno 2003 - Home 21 settembre 2024 00:11:55
IN QUESTO NUMERO :


DOSSIER : NUOVA CHIESA
Una Chiesa a misura di fedele
Centro polifunzionale per una comunità in crescita
 
I conti non quadrano mai
Le strade dei signori sono finite
A breve la "Carta dei Servizi"
Tutto "Michitto" e "167" minuto per minuto
Un catasto tutto per noi
Droga: San Nicola terreno fertile...
Allarme ecologico in via Duca D'Aosta
Ricordo di un Maestro
Tempo di Laboratori
Tutti gli uomini del Presidente!
Sala consiliare, ultimo tassello
 
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Celebrato il primo anniversario della scomparsa di Amedeo Ciaramella, notissima figura della tradizione musicale sannicolese e uomo dai

Ricordo di un maestro

Il maestro Amedeo Ciaramella
Il 13 maggio scorso, in una commovente celebrazione liturgica officiata presso la Chiesa di S.Anna in Caserta, è stato commemorato il Maestro Amedeo Ciaramella nel primo anniversario della sua scomparsa.
Non è cosa facile ricordare con poche parole la vita di quest’uomo buono, tanto amato da parenti ed amici per l’innato culto della famiglia, del lavoro e dell’amicizia.
Nato a San Nicola la Strada il 1° Novembre 1922, egli fu avviato agli studi musicali dalla sorella Pina che, sin dal lontano 1934, sebbene insegnante di ruolo nelle scuole statali di Capaccio, seguiva gli studi pianistici sotto la valente guida della Professoressa Maria De Sena che, due volte la settimana, veniva da Napoli a impartire, presso il Convitto Borbonico di San Nicola, gestito dalle suore, lezioni di pianoforte a numerosi giovani di Caserta e San Nicola.
Successivamente Amedeo si iscrisse al famoso Conservatorio di Musica “S. Pietro a Maiella” di Napoli, dove fu allievo prediletto del Maestro Francesco Gamberoni, bresciano, che lo seguì per tutto il corso degli studi.Nel 1941 fu prescelto, quale allievo dell’ultimo anno di Conservatorio, a far parte dell’Orchestra Giovanile diretta dal Maestro Franco Bellezza di Napoli e inviato, nell’ambito degli scambi
culturali con la Germania, a Vienna, Weimar e Berlino, dopo una serie di concerti svoltosi nei più prestigiosi teatri lirici italiani, trasmessi dall’Ente Radiofonico Nazionale.
Appena diplomatosi, fu chiamato alle armi e assegnato al Corpo Autieri di stanza a Salerno, ma ottenne, successivamente, l’esonero dal servizio militare perché fratello di cinque militari già in zona di operazione.
Nel 1941 la madre fu colpita da trombosi con paralisi del braccio e gamba destra.
Questa sventura fu certamente causata dai continui pensieri e preoccupazioni che la donna aveva per i figli sparsi, per la guerra, in zone di battaglia (Pasquale in Africa Orientale, Espedito in Tripolitania, Vincenzo pilota nelle Isole dell’Egeo, Mario al Gran S. Bernardo, Nicola al Distretto Militare di Caserta, dove uscì incolume dalle macerie di una parte del grande edificio borbonico colpito da un bombardamento aereo nemico).
Successivamente, perdurando lo stato di guerra, anche Amedeo fu richiamato alle armi e dovette raggiungere il corpo autieri in zona di operazione.
Finita la guerra, ritornò in famiglia dove alternò il suo intenso lavoro artistico con la cura e la sua dedizione continua ai vecchi genitori, nonché alla vecchissima zia materna che viveva in famiglia e costituiva per i sette fratelli Ciaramella e per Pina, insegnante a Eboli, una seconda madre.
Ritornati tutti i fratelli dalla guerra o dalla prigionia di guerra (Pasquale prigioniero in Australia e Mario in Sudafrica), ciascuno riprese la sua vita (cinque si sposarono), ma anche stavolta Amedeo rimase solo perché Egidio, l’ultimo dei sette fratelli, risultò vincitore di concorso direttivo nell’Amministrazione della Giustizia e fu destinato a prestare servizio alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo.
Tra l’altro Amedeo stava per sposare una brava ragazza che aveva conosciuto da poco, ma la morte di quest’ultima per incidente stradale lo addolorò talmente che non volle più parlare di matrimonio.
Le principali doti del Maestro erano il sorriso, sempre impresso sul suo viso; la modestia, virtù di cui aveva il culto; l’allegria, che non lo faceva mai sentire solo.
Come uomo, come cittadino e come professionista rimase sempre fedele ai suoi ideali: rispetto per il prossimo e soprattutto amore per la famiglia, per la Musica e per l’arte in genere.
Profondamente devoto, amava trascorrere qualche ora della giornata nel Santuario di S. Anna perché la sua devozione alla Patrona di Caserta faceva rivivere in lui l’affetto per la madre che si chiamava anch’essa Anna.
Con il Maestro Amedeo Ciaramella è scomparsa una delle figure più popolari e rappresentative delle vecchie famiglie sannicolesi.
Con il dolore profondo per la sua perdita inviamo il nostro pensiero affettuoso al fratello Egidio e ai numerosi nipoti e parenti.



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