Non si è svolta la riunione del consiglio comunale convocata per martedì 25 febbraio.

Questi i fatti:

Dopo l’appello dei consiglieri presenti, i consiglieri dell’opposizione sono usciti dall’aula, facendo mancare il numero legale per poter proseguire i lavori (tra i consiglieri della maggioranza era infatti assente Sortino)

Questi i commenti dei partiti di opposizione giunti in redazione attraverso comunicati stampa:

«PD e SEL abbandonano l’aula. Presidente del Consiglio “asservito” alla maggioranza. Durante l’ultimo consiglio comunale, il PD e SEL sono stati costretti ad abbandonare l’aula a causa della condotta antidemocratica del Presidente del Consiglio che, travalicando le prerogative attinenti il proprio ruolo istituzionale, continua a convocare le sedute consiliari senza concordare gli ordini del giorno con le forze politiche rappresentate in conferenza dei capigruppo ed in barba al proprio ruolo di garante di tutti i Consiglieri. Con la nostra protesta, che ha determinato il venir meno del numero legale, intendiamo denunciare la “scomparsa” di quasi tutti gli argomenti posti all’ordine del giorno dell’ultima seduta che fu sospesa per volontà esclusiva della maggioranza di centro destra. In ogni caso, continueremo a svolgere responsabilmente, in Consiglio e nella Città, il nostro ruolo di opposizione,  approfondendo ancora molti temi importanti, nell’esclusivo interesse della cittadinanza (Partito Democratico – Sinistra Ecologia Libertà)»;

«Già nei mesi scorsi avevamo denunciato, anche in una lettera inviata al Sig. Prefetto, che a San Nicola la Strada (CE) si è venuta a creare una vera e propria emergenza democratica. Oltre alle ben note vicende relative all’approvazione del bilancio che ci ha visto costretti a presentare ricorso al T.A.R. Campania per l’annullamento del bilancio stesso, all’Udc è stata negata la costituzione del gruppo consiliare nonché l’autorizzazione a svolgere attività in luogo pubblico con ciò contravvenendo agli art.lli 17 e 21 della Costituzione Italiana. Ma tale deriva antidemocratica ha raggiunto il suo culmine nella giornata di ieri quando era stato convocato dal Presidente un C.C. con un O.d.G. mai discusso in conferenza di capigruppo. Per di più l’O.d.G. prevedeva la discussione di solo due interpellanze sulle sei presentate dal consigliere dell’Udc Sig. Gennaro Mona, scelte non cronologicamente dal Presidente, ma a suo esclusivo piacimento con motivazioni pretestuose (Evidentemente la  maggioranza non era disponibile a discuterle così come erano state presentante cronologicamente). Il Presidente del Consiglio Comunale, nel rispetto del suo ruolo istituzionale, deve essere garante di tutti i consiglieri comunali e si deve ispirare a criteri di imparzialità. Non essendo ciò avvenuto, il consigliere comunale dell’Udc, nel denunciare tali comportamenti, è stato costretto ad abbandonare l’aula insieme a tutti i consiglieri di opposizione. Ciò ha determinato il venire meno del numero legale e la sospensione della seduta di Consiglio. Questo dimostra ulteriormente che la pseudomaggioranza di Delli Paoli non ha i numeri per amministrare né per deliberare in Consiglio Comunale e non può pensare di utilizzare i voti della minoranza per garantirsi il numero legale utile a consentire lo svolgimento dei Consigli comunali. E’ venuto il momento di ridare la parola ai cittadini perché questi amministratori non rappresentano più la Città (Udc)»;

Questo il commento raccolto dal presidente del consiglio comunale Luca Paradiso:
«Mi risulta difficile comprendere come fa ad essere “asservito alla maggioranza” ed “antidemocratico” un Presidente che convoca un Consiglio Comunale per discutere di mozioni ed interpellanze presentate dall’opposizione ... semmai lo si dovrebbe appellare quale “asservito alle opposizioni” !
Aldilà di questa innocente provocazione vorrei solo precisare che cerco di svolgere il mio ruolo istituzionale di Presidente del Consiglio nel pieno rispetto della Legge e del Regolamento delle attività consiliari, cercando di garantire e tutelare i diritti e le prerogative di tutti i consiglieri comunali, in particolar modo quelli dell’opposizione. Detto ciò è bene precisare che l’ultimo Consiglio Comunale, peraltro preceduto da una riunione della Conferenza dei Capigruppo nella quale si era stabilito di tenere il Consiglio proprio in quelle date, è stato convocato per discutere quattro interpellanze ed una mozione presentate dalle opposizioni, e siccome le stesse erano giunte a scadenza ho dovuto necessariamente convocare il Consiglio. In proposito vorrei ricordare che è preciso ed ineludibile obbligo posto a carico del Presidente di convocare il Consiglio entro trenta giorni dalla presentazione delle interpellanze per cui essere tacciato di “antidemocraticità” per aver convocato un Consiglio Comunale di fatto chiesto dall’opposizione mi sembra effettivamente eccessivo. E’ lecito a questo punto chiedersi cosa sarebbe successo e cosa avrebbero detto i consiglieri di opposizione se non avessi proprio convocato il Consiglio.
I consiglieri di opposizione lamentano anche il fatto che non sono stati inseriti all’ordine del giorno gli altri argomenti. Ho cercato di spiegare le motivazioni in sede di Consiglio Comunale ma, evidentemente, non ci sono riuscito. Ebbene, gli altri argomenti sono stati oggetto di “questione sospensiva” che, in base al Regolamento delle Attività Consiliari, si ha quando viene richiesto da uno o più consiglieri il rinvio ad altra seduta di uno o più argomenti. E’ ovvio, quindi, che fino a quando i consiglieri comunali non si dichiarano sufficientemente edotti su di un argomento e pronti per votarlo, il Presidente del Consiglio non deve mettere quegli argomenti all’ordine del giorno. In altre parole il Presidente del Consiglio non deve mettere i consiglieri comunali nelle condizioni di dover votare una o più delibere sulle quali gli stessi si sono dichiarati non pronti a votarle, tutto qui.
Sul fatto, poi, che non si sentano da me sufficientemente tutelati e garantiti, esprimo grosse riserve. Sono presente tutti i giorni al comune salvo cause di forza maggiore; mi vedo quotidianamente con i consiglieri comunale e con gli assessori, invio sempre a tutti tramite posta elettronica i documenti che mi pervengono, mi informo sulle attività delle commissioni consiliari intervenendo quando necessario, cerco di condurre il Consiglio Comunale nel miglior modo possibile contemperando il legittimo diritto di intervento del consigliere comunale con i precisi limiti posti dal regolamento, spesso disattesi». 

Per la cronaca, all’ordine del giorno c’erano le risposte a due interpellanze presentate dal consigliere Mona dell’Udc e ad altre due presentate dal consigliere del Pd Lucia Annunziata. Oltre ai seguenti argomenti: "Prime misure di adeguamento ai principi di liberalizzazione delle attività commerciali in attuazione della normativa nazionale e regionale. Esiti istruttoria sull'emendamento presentato nella seduta dell'1.10.2013"  e "Comunicazione variazione commissione consiliare".