Acqua ...in bocca
(a sx, il logo della locandina che annuncia l'importante evento; a dx, la prof.ssa Mena Moretta, fondatrice del Comitato Acqua Pubblica)
Il Comitato Civico in difesa del “bene comune” più prezioso promuove una “riflessione urgente” sulla legge che privatizza la risorsa idrica: “Una battuta d'arresto che avviene nel silenzio dei media e nel disinteresse della società civile”.
Presentata al Comune capoluogo una petizione popolare in cui si chiede di riconoscere l’acqua “patrimonio pubblico” e non “prodotto commerciale”.
Introdotto dalla responsabile del Comitato Acqua Pubblica Caserta, prof.ssa Mena Moretta, e moderato da Anna Giordano del Coordinamento Associazioni Casertane, si svolgerà venerdì 3 aprile, alle ore 17.30, presso il Circolo Nazionale in Piazza Dante a Caserta, un incontro pubblico avente per argomento “L'art. 23 bis della legge n. 133 del 2008 e la privatizzazione della risorsa idrica”. Il fine dell’importante iniziativa -come recita l’ apposito comunicato di convocazione dell’evento- è di “aprire una riflessione urgente sul tema del controllo dell’acqua e della gestione della sua qualità, tema che allude a una sfida in termini di comportamenti collettivi utili e necessari”.
Al convegno, promosso dal “Comitato civico in difesa dell’acqua” di Caserta e dal Coordinamento Associazioni Casertane in collaborazione con ARCI, WWF, Legambiente, Italia Nostra, Lipu Caserta, Banca Etica, Comitato Caserta Città di Pace, Casa Rut-Suore Orsoline, Padri Sacramentini, AIMC, Centro Pastorale Giovanile, Agesci Caserta, FUCI, I.S.S.R. “San Pietro”Caserta, Azione Cattolica Caserta, Caritas Caserta e Ass. Art. 11-Promotori di Pace, interverranno Carlo Iannello (docente di Diritto dell'ambiente alla SUN) e Sergio Marotta (docente di Sociologia del Diritto presso l’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli).
«La strada del Diritto all'acqua bene comune» -prosegue il comunicato- «ha subito una battuta d'arresto sia sul piano internazionale che nella dimensione nazionale del nostro paese. Una battuta d'arresto che avviene nel silenzio dei media, nel disinteresse della società civile. Il 6 agosto 2008 il Parlamento Italiano ha votato la legge 133 che all'art. 23 bis impone a tutti gli amministratori locali del nostro paese di privatizzare tutti i servizi pubblici locali, servizi idrici compresi Con ciò tutta l'acqua potabile italiana viene privatizzata. Quella dei rubinetti sarà consegnata a due multinazionali francesi, Suez Lyonnes des eaux e Veolia, a quattro imprese italiane dominate dalle stesse multinazionali, da banche come Monte dei Paschi di Siena e da alcuni famigerati imprenditori noti alle cronache degli affari e politica come Caltagirone e Pisante. Sul piano internazionale l'ONU nel
Nell’occasione dell’incontro pubblico, a cui sono stati invitati il Sindaco, il Presidente del Consiglio comunale, il Difensore Civico, i consiglieri e gli assessori, verrà presentata alla cittadinanza una petizione inoltrata all’Amministrazione comunale di Caserta (alla quale hanno aderito tutte le associazioni e gli enti promotori suddetti) in cui si chiede una modifica dello statuto comunale che riconosca il servizio idrico un servizio pubblico privo di rilevanza economica.
Eccone il testo integrale:
«P E T I Z I O N E INTESA A RICONOSCERE
Premesso che:
-l’acqua è fonte di vita e costituisce un bene comune dell’umanità, un bene che appartiene a tutti, per cui non può essere proprietà di nessuno, bensì un bene condiviso equamente da tutti;
-a livello istituzionale si sta cercando di privatizzare il servizio dell’acqua affidandolo al libero mercato, la qual cosa porterebbe ad un generale aumento tariffario, deciso ed imposto dai Consigli di Amministrazione delle società di gestione, in quanto esse mirano solo al profitto senza rischio imprenditoriale;
-l’acqua non deve formare oggetto di speculazione, perché solo una proprietà pubblica, unita alla partecipazione delle comunità locali, può garantire la tutela della risorsa, il diritto e l’accesso all’acqua per tutti e la sua conservazione per le generazioni future;
-l’acqua non deve essere considerata “un prodotto commerciale”, bensì un patrimonio che va protetto, difeso e trattato come tale, per cui i soggetti gestori delle grandi adduzioni e trasferimento d’acqua è opportuno che siano configurati, per la natura stessa dei loro compiti istituzionali, come Enti Pubblici;
-l’acqua, in quanto indispensabile alla vita di tutto il pianeta, “è un bene comune fondamentale e, dunque, di proprietà e gestione pubblica”, come recita il documento “Tutela delle risorse idriche” approvato nell’Assemblea plenaria del 5 giugno 2008 del CNEL;
TANTO PREMESSO
il Coordinamento Associazioni Casertane e il Comitato Acqua Pubblica Caserta con le altre Associazioni e i Cittadini aderenti e sottoscrittori propongono che, a norma dell’art.74 dello Statuto Comunale, il Consiglio Comunale, anche con il voto favorevole dei due/terzi dell’assemblea, modifichi l’art.59 dello Statuto medesimo, introducendo le seguenti precisazioni:
-riconoscere il diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’ acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico;
-confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato, per cui tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;
-riconoscere che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, per cui la cui gestione va attuata attraverso gli artt. 31 e 114 del dec.leg.vo nu. 267/2000.
Inoltrano la presente petizione, a norma dell’art. 32 dello Statuto Comunale, al Sindaco, al fine di consegnarla all’organo competente, inviandone copia ai capi gruppo consiliari, a norma dell’art. 40, e per conoscenza al Difensore Civico.
Chiedono, infine, la discussione in Consiglio Comunale. Caserta, 20 marzo 2009». (seguono le firme)
Ed ecco la richiesta inviata al sindaco e al difensore civico di Caserta:
«OGGETTO: Petizione di modifica e integrazione Statuto Comunale. Riconoscimento servizio idrico come servizio pubblico privo di rilevanza economica.
Ai sensi dell’art.32, com.2°, dello Statuto Comunale della Città di Caserta, i sottoscritti cittadini inviano l’allegata petizione, con cui chiedono alla S.V. di voler assegnare all’ organo competente la proposta di modifica e integrazione dell’art. 59 titolo: Assunzione di servizi pubblici - del suindicato Statuto nella parte in cui, al com.1°, è statuito che il Comune “dispone la costituzione e la gestione di servizi pubblici, totalmente e prevalentemente locale, al fine di assicurare il benessere della popolazione”.
I sottoscritti cittadini, in virtù dell’art. 32, com.3°, in combinato disposto con gli artt. 59, com.2°, e 74, del citato Statuto chiedono, altresi, che il Consiglio Comunale voglia procedere, nell’ambito del Cap. III, alla modifica dell’ art. 59, introducendo un successivo comma, contenente il seguente testo: “il Consiglio Comunale riconosce il diritto umano all’ acqua, ossia l’ accesso all’ acqua come diritto umano, e lo status dell’acqua come bene comune pubblico; individua, tra i nuovi servizi pubblici da attivare,la proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, sono pubbliche; la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti, quindi la sua gestione deve essere attuata applicando gli artt. 31 e 114 del de. Leg.vo 267/2000”. “ Al fine di assicurare il benessere della popolazione, per la gestione pubblica dell’acqua, il Consiglio Comunale decide di istituire un’azienda speciale, stabilendone le modalità per la sua gestione, con affidamento allo stesso Ente Comunale”.
Al sig. Difensore Civico i cittadini inviano copia della presente e della petizione, affinchè, ai sensi dell’art. 40 dello Statuto Comunale, voglia segnalare al Sindaco la modifica dello Statuto proposta dai cittadini e che la stessa venga discussa nel Consiglio Counale, da convocarsi entro 30 giorni dalla sua presentazione.
La presente ha inoltre valore di invito all’incontro pubblico promosso dal Comitato Acqua Pubblica Caserta, il Coordinamento Associazioni Casertane e le altre Associazioni aderenti in programma il 3 aprile c.a. di cui si allega locandina».
(segue la petizione con le firme dei cittadini)
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