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L'ANGOLO DELLA POESIA

 

 


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29.ma Festa del Tesseramento dell’Associazione N.S. di Lourdes 

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Un magnifico pomeriggio in Santa Maria degli Angeli all’insegna della fraternità, della fede e dell’amicizia nel nome della Santa Vergine, in attesa del 163.mo anniversario dell’Apparizione.Un magnifico pomeriggio in Santa Maria degli Angeli all’insegna della fraternità, della fede e dell’amicizia nel nome della Santa Vergine, in attesa del 163.mo anniversario dell’Apparizione. 1

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TUTTO IL "DISSESTO FINANZIARIO" MOMENTO X MOMENTO 
Come si giunse al giorno più nero della storia amministrativa sannicolese e chi nulla fece per evitarlo 

San Nicola la Strada SEMPRE nel cuore
...Una bellissima iniziativa per tutti i sannicolesi...

PERCORSO QUARESIMALE CON LA SANTA SINDONE 
I VIDEO dei cinque incontri del programma promosso da Don Antimo Vigliotta e dal Prof. Luciano Lanotte

L’Associazione N.S. di Lourdes e la Parrocchia S.Maria degli Angeli hanno celebrato il 166° Anniversario dell’Apparizione

11 febbraio a San Nicola la Strada con Messa e Fiaccolata in onore della Beata Vergine che parlò ad una povera ragazzina di nome Bernadette.
Il racconto delle 18 apparizioni.
 

VIDEO (DIRETTA della Messa)
VIDEO
(DIRETTA della Supplica dopo la Fiaccolata)
(link nell’articolo)



VIDEO (DIRETTA della Messa)
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VIDEO (DIRETTA della Supplica dopo la Fiaccolata)
https://www.facebook.com/100006995742570/videos/332072695849460/ 

(Regia video Biagio Pace e Ubaldo Di Leva)
 

Si è conclusa, domenica 11 febbraio, dopo dieci giorni di celebrazioni, la Festa Liturgica 2024 in onore della Madonna di Lourdes promossa dall'Associazione N.S. di Lourdes e dalla Parrocchia di Santa Maria degli Angeli in occasione del 166.mo Anniversario dell'Apparizione della Beata Vergine a Santa Bernadette.
E’ la prima delle tante manifestazioni che l’emerito attivissimo sodalizio di Via Appia 133 organizza durante il corso di ogni anno nel segno della fede e dell’amicizia.
La santa messa serale, TRASMESSA IN DIRETTA STREAMING dal Corriere di San Nicola (con Biagio Pace alla telecamera e Ubaldo di Leva alla consolle) è stata celebrata in Santa Maria degli Angeli dal parroco Don Antimo Vigliotta assistito dal diacono Don Raffaele Santamaria.
Stupenda l’animazione musicale, probabilmente tra le più belle in assoluto che mai si siano avute nella chiesa madre. Protagonisti il Coro Polifonico N. S. di Lourdes diretto dal soprano Antonella Letizia e il gruppo canoro/musicale dell’Agenzia Montanaro con la soprano Marika Capone e i tenori Vincenzo Errico e Giuseppe Fiengo e con i musicisti Pietro Granata, Angelica Narducci e Antonio Morgillo alle tastiere, Livio Granata e Gennaro Errico al violino, Artan Tauzi al violoncello, Michele Pascarella alla tromba. 
Alla solenne celebrazione eucaristica hanno partecipato l’Arciconfraternita di San Nicola di Bari e SS. Rosario (guidata dal priore Pietro Ianniello) e il gruppo Famiglia Betania (coordinata da Antonio Serino), che, insieme con l’Associazione Nostra Signora di Lourdes (presieduta da Nicola Fiorito), rappresentano parte attivissima della ricchezza associativa di cui si ciba e si alimenta la Parrocchia di Santa Maria degli Angeli.
Nel corso della messa sono stati ricordati i compianti Mons. Don Antonio Pasquariello e Feliciello Aievoli, fondatori della Festa della Pace che ogni anno si svolge nel segno della continuità grazie all’Associazione N.S. di Lourdes.
La pioggia, fortunatamente leggerissima, non ha impedito lo svolgimento della seconda parte del programma.
Al termine della Messa, infatti, si è svolta la Fiaccolata Mariana con il corteo dei fedeli, rappresentanti di associazioni e autorità comunali (gli assessori Terracciano e Tiscione) al seguito del fercolo con i simulacri della Madonna di Lourdes e di Santa Bernadette portati a spalla da soci della Associazione N.S. di Lourdes e da confratelli della Arciconfraternita di S. Nicola.
Volontari della Protezione Civile, polizia locale e volontari delle Forze di Polizia hanno scortato la processione dalla chiesa parrocchiale alla Grotta delle Madonnelle, dove Don Antimo Vigliotta ha declamato la supplica alla Madonna di Lourdes e impartito la benedizione eucaristica ai presenti ostentando la reliquia di Santa Bernadette.
In conclusione, i ringraziamenti del presidente Fiorito a quanti hanno partecipato alla manifestazione, con un grazie particolarmente sentito agli inattesi amici Accollatori di San Benedetto che, al contrario di altri, hanno voluto offrire, a sorpresa, un segno di amicizia nel nome della fede e della fratellanza.
La serata, interamente TRASMESSA IN DIRETTA STREAMING DAL “CORRIERE DI SAN NICOLA”, si è conclusa con suggestivi fuochi di artificio.

©Corriere di San Nicola 


Visualizzazioni diretta messa e fiaccolata al 9 3 2024



 


La storia delle 18 apparizioni

L’11 febbraio 1858 era un giovedì grasso. Bernadette Soubirous, una ragazzina di quattordici anni, figlia di un povero mugnaio, nata in una famiglia di umili origini, pur essendo analfabeta e non aver studiato catechismo, è molto religiosa, come la sua famiglia che, seppur tra gli stenti, si fonda su un amore e un’armonia familiare molto forte. Quel giorno si trova, insieme ad un’amica e alla sorella, a raccogliere della legna lungo il fiume Gave, in prossimità della grotta di Massabielle, un luogo deserto e malfamato alle porte di Lourdes, una cittadina francese di quattromila abitanti situata alle falde dei Pirenei.
Ad un tratto, la giovane sente come un colpo di vento, alza la testa e vede nella Grotta “una signora vestita di bianco”. Fa il segno della croce e prova a recitare il rosario ma, paralizzata dallo stupore, sente la Signora che comincia a recitarlo. Bernadette, poco dopo, la segue nella preghiera.
Bernadette così descrive l'incontro: "Tutto ad un tratto avvertii un gran rumore simile ad un colpo di tuono. Guardai a destra, a sinistra e sugli alberi della sponda, ma niente si muoveva; pensai di essermi ingannata, ma udii un nuovo rumore simile al primo, Oh! Allora ebbi paura e mi alzai in piedi. Non sapevo che cosa pensare, allorché girando la testa verso la grotta, vidi in una delle aperture della roccia soltanto una rosa selvatica agitarsi come se ci fosse un forte vento. Quasi nel medesimo tempo uscì dall'interno della Grotta una nube color oro; poco dopo, una Signora giovane e bella, come non ne avevo mai viste, vestita di bianco, con una fascia azzurra che scendeva lungo l'abito, aveva sui piedi una rosa d'oro che brillava e portava sul braccio un Rosario dai grani bianchi, legati da una catenella d'oro lucente, come le due rose ai piedi. La Signora venne a collocarsi all'ingresso dell'ogiva, sopra la rosa selvatica. Subito mi guardò, mi sorrise, e mi fece cenno di avanzare, come se Ella fosse la mia mamma. La paura mi era passata, ma mi sembrava di non sapere più dove ero. Mi stropicciai gli occhi, ma la Signora era sempre là che continuava a sorridermi ed a farmi capire che non mi ingannavo. Senza rendermi conto di quello che facevo, presi il Rosario dalla tasca e mi misi in ginocchio. La Signora approvò con un cenno del capo e prese fra le dita la corona del Rosario che teneva sul braccio destro. Quando volli iniziare la recita del Rosario e portare la mano alla fronte, il mio braccio restò come paralizzato e solamente dopo che la Signora si fu segnata, potei fare anche io come Lei. La Signora mi lasciò pregare da sola, faceva sì passare fra le dita i grani della corona, ma non parlava; soltanto alla fine di ogni decina diceva con me: Gloria Patri, et Figlio, et Spiritui Sancto. Finita la recita del Rosario la Signora rientrò all'interno della roccia e la nube d'oro disparve con Lei".

A Bernadette Soubirous la “bella Signora” apparve e parlò 18 volte, fra l’11 febbraio e il 16 luglio. In tutte queste apparizioni i messaggi non furono lunghi e spesso gli incontri erano del tutto silenziosi.

Tali apparizioni, che dopo 4 anni furono riconosciute formalmente come autentiche dalla Chiesa cattolica, sono tra le più famose, anche perché fin dall'inizio di esse si verificarono molti fatti che i fedeli e la Chiesa interpretarono come guarigioni miracolose di patologie gravi o gravissime. Tra tutti questi episodi la Chiesa, al 2018, ha dichiarato formalmente di ritenere miracolose 70 guarigioni di ammalati recatisi a Lourdes in pellegrinaggio.


TUTTE LE ALTRE APPARIZIONI DI LOURDES
(Fonti: “pellegrinaggidifede.com” e “Tutte le apparizioni della Madonna in 2000 anni di storia” di Hierzenberger-Nedomansky, edito da Piemme)


La seconda apparizione: il sorriso

È il 14 febbraio. Bernadette ha raccontato ai propri genitori dell’accaduto e, questi ultimi spaventati, gli consigliarono di non tornare più alla Grotta. Una forza interiore, però, spinge fortemente Bernadette affinché torni in quel luogo. Dopo molte resistenze, la madre le permette di andare. Arrivata lì, Bernadette inizia a recitare il rosario, dopo un po’ apparve la Signora. La giovane aveva dell’acqua benedetta con sé, che aveva preso in parrocchia, e cominciò ad aspergere la Signora, per sincerarsi che fosse divina e non diabolica. La reazione della Signora fu un sorriso, dopo poco, finito il rosario, scomparve.

La terza apparizione: la promessa

La terza apparizione avviene il 18 febbraio ed è la prima in cui la Signora parla a Bernadette, nel suo dialetto per essere comprensibile. La ragazza ansiosa di avere conferme sul suo conto, le porge carta e penna per poter scrivere il suo nome. La Signora risponde che non è necessario e le fa una promessa: “Non ti prometto di renderti felice in questo mondo ma nell’altro. Potete avere la gentilezza di venire qui per quindici giorni? “ La ragazza annuisce e la Signora scompare poco dopo. Bernadette resta fedele alla promessa fatta.

La quarta, la quinta e la sesta apparizione

Tra il 19, il 20 e il 21 febbraio avvengono tre apparizioni importanti. Quella del venerdì 19, vede Bernadette portare un cero acceso. Da qui la tradizione delle candele in onore della Madonna.
Il 20 febbraio, all’apparizione vi sono circa 30 persone ad assistere. La Signora insegna a Bernadette, quel giorno molto triste, una preghiera personale. Le autorità cominciano a notare il via vai dalla Grotta e accusano Bernadette di turbare l’ordine pubblico.
Il 21 febbraio, ad accompagnare Bernadette alla Grotta ci sono circa 100 persone. Una volta finito l’incontro con la Signora, la giovane viene condotta dalle autorità locali, le quali la accusano di essere una millantatrice e la minacciano con la galera. Bernadette, senza farsi intimidire, racconta tutta la verità su la signora che le appare nella Grotta.

La settima e l’ottava apparizione

Il 23 febbraio, mentre le persone che assistono aumentano di giorno in giorno, durante l’apparizione, a Bernadette viene affidato un segreto da parte della Signora.
Tra di loro vi sono delle confidenze.
Il giorno dopo, il 24 febbraio, c’è una esortazione molto importante da parte della Signora. “Penitenza! Penitenza! Penitenza! Pregate Dio per i peccatori! Bacerete la terra in espiazione dei peccatori!” Intanto i curiosi ed i fedeli aumentano di giorno in giorno, in una sorta di pellegrinaggio verso la Grotta, attirando, così, l’attenzione delle autorità.

La nona e la decima apparizione: la sorgente

Il 25 febbraio è la nona apparizione. La Signora dice a Bernadette di recarsi nel fondo della Grotta e cercare una sorgente d’acqua, da cui bere e lavarsi. Come racconta lei stessa: “Lei mi ha detto di andare a bere alla fonte (…). Trovai soltanto un po’ di acqua fangosa. Alla quarta prova potei bere. Lei mi ha fatto anche mangiare dell’erba che si trovava vicino alla sorgente. Quindi la visione scomparve. E poi me ne andai.” Bernadette prova per ben tre volte a bere quell’acqua mista al fango.
Le trecento persone che sono lì ad assistere rimangono senza parole e molti la prendono per matta, ma Bernadette, rispondendo, dice loro: “È per i peccatori.”
Qui Bernadette si riferisce a ciò che la Signora le aveva detto, ovvero di espiare le colpe dei peccatori, prostrandosi e mangiando l’erba e bevendo l’acqua. Inoltre, la Signora dice a Bernadette: “Vai a dire ai sacerdoti che qui si deve costruire una cappella.”
Ad apparizione conclusa, Bernadette si reca dal curato, l’abate Peyramale. La loro conversazione, dal racconto di Bernadette stessa. Varcaì timidamente la soglia. Il parroco con la sua voce robusta mi chiese: “Chi sei? Cosa vuoi?”. “Sono Bernadette Soubirous”, risposi.
“Ah, sei tu – riprese il sacerdote aggrottando le ciglia. – Si dicono di te cose strane. Vieni”. Entrarono nella canonica. Bernadette riferì al parroco quanto le aveva chiesto la Signora a proposito della cappella a Massabielle.
“E chi è questa Signora?”.
“E’ una bellissima Signora che mi appare sulla roccia di Massabielle”.
“Va bene, ma chi è? È di Lourdes? La conosci?”.
“No, non è di Lourdes, e io non la conosco”.
“E tu accetti delle commissioni da chi non conosci?”.
“Ma la Signora non somiglia alle altre persone”.
“Che cosa vuoi dire?”.
“Voglio dire che è bella, credo come quelli che sono in cielo”.
“E tu le hai domandato il suo nome?”.
“Sì, ma quando gliel’ho domandato ha chinato il capo, ha sorriso e non ha risposto”.
“Perché? È muta?”.
“No, se fosse muta non mi avrebbe detto di venire da lei”.
“Già. E come l’hai incontrata la prima volta?”.
Spiegai e raccontai tutti gli incontri con la Signora avuti fin lì.
“Ma non capisci che questa Signora ha voluto prenderti in giro? Una donna senza nome, che non si sa da dove venga, che abita in una grotta, coi piedi nudi. Ma ti pare degna di essere presa sul serio? Risponderai alla tua Signora che il parroco di Lourdes non ha l’abitudine di trattare con gente che non conosce. Egli esige che la Signora dica il suo nome e che poi provi che esso le appartiene. Se questa Signora ha diritto ad una cappella, comprenderà il senso delle mie parole….”
Feci un inchino ed uscì.
Il 26 febbraio la Signora non appare, Bernadette si fa delle domande, temendo di averla offesa in qualche modo. Il 27 febbraio avviene un’apparizione molto strana, completamente silenziosa. Ci sono oltre 800 persone ad assistervi.

L’undicesima e la dodicesima apparizione: il primo miracolo

Il 28 febbraio, l’undicesima, tra le apparizioni di Lourdes, è quella in cui assistono più di mille persone. Bernadette, in preda all’estasi dell’apparizione, prega e cammina con le ginocchia in segno di prostrazione e pentimento, beve e si bagna con l’acqua della sorgente mista a fanghiglia. Viene portata dalle autorità, dove dichiara: “La visione me l’ha ordinato per penitenza, prima per me e poi per gli altri.”
Il primo marzo avviene la dodicesima apparizione. Ci sono oltre 1600 persone e anche un sacerdote. La Signora chiede a Bernadette: “Avete il vostro rosario?”, “Sì” risponde Bernadette mentre lo alza imitata da tutti gli astanti, “Servitevi di quello” raccomanda la Signora. Tutti pregano, così, con il rosario in mano.
Nella notte avviene quello che è stato poi, ufficializzato, come il primo tra i miracoli di Lourdes. Una donna, Caterina Latapie, inferma per una slogatura permanente alla mano e al braccio, immerge l’arto nella sorgente, ritrovando subito la mobilità. Fu solo il primo di moltissimi altri casi, fino ai giorni nostri. Solo 70 sono stati ufficializzati dall’Ufficio delle Constatazioni Mediche, a fronte delle centinaia di casistiche segnalate.

La tredicesima e la quattordicesima apparizione

Il 2 marzo, durante la tredicesima apparizione, alla presenza di quasi 2mila persone, Bernadette, una volta finito alla Grotta, si reca con due zie dal sacerdote e riferisce le richieste della Signora: “Dite ai sacerdoti che si venga qui in processione e che si costruisca una cappella”. Il parroco di Lourdes, Peyramale, vuole il nome dell’apparizione, in modo da andare dal vescovo e capire la veridicità delle affermazioni.
Il giorno dopo, il 3 marzo, la Signora appare nel pomeriggio a Bernadette, ribadendo la richiesta di una cappella. La giovane, nuovamente dal curato, conferma le volontà della signora, ma stavolta il curato, oltre al nome, vuole una prova: l’apparizione deve far fiorire il roseto della Grotta.

La quindicesima e la sedicesima apparizione

La quindicesima apparizione, quella del 4 marzo, vede attendere circa 8 mila persone, che voglio un miracolo, un segno tangibile della presenza della Signora.
Invece, la visione di Bernadette, che prega, sorride e fa penitenza, è assolutamente silenziosa. La delusione di tanti, nonostante la sua tranquillità, fanno sì che vi siano una ventina di giorni di assenza, da parte di Bernadette, alla Grotta. Non sentiva più il richiamo ad andare.
Il 18 marzo va a colloquio dal sindaco, dal procuratore e dal commissario che vogliono far luce sulla vicenda che smuova così tante persone nel paesino.
Il 25 marzo, alla festa dell’Annunciazione, avviene l’apparizione più importante: la sedicesima. Bernadette pone la fatidica domanda alla Signora: “Signora, volete avere la bontà di dirmi chi siete, per piacere?” . La Signora risponde: “Que soy era Immaculada Councepciou.” Bernadette, pur non comprendendo cosa volessero dire, corre dal parroco, ripetendole a mente.
Una volta pronunciate al prete, che sapeva benissimo che Bernadette non poteva conoscere. Infatti, oltre alla sua mancanza di conoscenze di catechismo, vi era il fatto che l’istituzione del dogma della Immacolata Concezione era stato istituito solo nel 1854, 4 anni prima. Era la prova che stava aspettando!

La diciassettesima e la diciottesima apparizione: il miracolo del cero

L’apparizione del 7 aprile, la diciassettesima, è quella conosciuta come il miracolo del cero. Bernadette, infatti, in quell’occasione ha, per tutta la durata della sua estasi, oltre mezz’ora, la cera calda che le avvolge le mani che stringono il cero.
Un medico tra la folla, il dottor. Douzous, che assiste alla scene e constata, poi, che la giovane non presenta, incredibilmente, nessuna bruciatura. Il medico ne rimante talmente colpito che si converte alla fede cristiana e diffonde la notizia.
La autorità, per contrastare l’affluenza di pellegrini, mette steccati e comincia a sanzionare chi si aggira nei dintorni della Grotta, divenuto una vera e propria meta di pellegrinaggio. Per oltre due mesi, Bernadette non sente il richiamo dell’apparizione. Il 3 giugno, Bernadette fa la prima comunione.
L’ultima delle apparizioni di Lourdes, avviene il 16 luglio. Bernadette sente dentro di sé il richiamo della Grotta, che però ha l’accesso sbarrato. La giovane si reca sulla sponda opposta del fiume, quella chiamata Prateria, per poter sentire ancora la forza che la Madonna le infonde. “Mi sembrava di essere dinanzi alla Grotta, alla stessa distanza delle altre volte, io vedevo soltanto la Vergine, non l’ho mai vista così bella!”

Da quella apparizione, Bernadette non ha più visto la Vergine, completò gli studi ed entrò in convento, prendendo i voti.

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APPARIZIONE DELL'11 FEBBRAIO 1858

Con le tre sorelle minori e altre ragazze, la piccola veggente era intenta a raccogliere la legna sulla riva del fiume Gave; giunta in prossimità della Grotta di Massabielle, Bernadette così descrive l'incontro: "tutto ad un tratto avvertii un gran rumore simile ad un colpo di tuono. Guardai a destra, a sinistra e sugli alberi della sponda, ma niente si muoveva; pensai di essermi ingannata, ma udii un nuovo rumore simile al primo, Oh! Allora ebbi paura e mi alzai in piedi. Non sapevo che cosa pensare, allorché girando la testa verso la grotta, vidi in una delle aperture della roccia soltanto una rosa selvatica agitarsi come se ci fosse un forte vento. Quasi nel medesimo tempo uscì dall'interno della Grotta una nube color oro; poco dopo, una Signora giovane e bella, come non ne avevo mai viste, vestita di bianco, con una fascia azzurra che scendeva lungo l'abito, aveva sui piedi una rosa d'oro che brillava e portava sul braccio un Rosario dai grani bianchi, legati da una catenella d'oro lucente, come le due rose ai piedi. La Signora venne a collocarsi all'ingresso dell'ogiva, sopra la rosa selvatica. Subito mi guardò, mi sorrise, e mi fece cenno di avanzare, come se Ella fosse la mia mamma. La paura mi era passata, ma mi sembrava di non sapere più dove ero. Mi stropicciai gli occhi, ma la Signora era sempre là che continuava a sorridermi ed a farmi capire che non mi ingannavo. Senza rendermi conto di quello che facevo, presi il Rosario dalla tasca e mi misi in ginocchio. La Signora approvò con un cenno del capo e prese fra le dita la corona del Rosario che teneva sul braccio destro. Quando volli iniziare la recita del Rosario e portare la mano alla fronte, il mio braccio restò come paralizzato e solamente dopo che la Signora si fu segnata, potei fare anche io come Lei. La Signora mi lasciò pregare da sola, faceva sì passare fra le dita i grani della corona, ma non parlava; soltanto alla fine di ogni decina diceva con me: Gloria Patri, et Figlio, et Spiritui Sancto. Finita la recita del Rosario la Signora rientrò all'interno della roccia e la nube d'oro disparve con Lei".

SECONDA APPARIZIONE - 14 FEBBRAIO 1858

Dopo mezzogiorno, i bambini avevano raccontato alla madre dell'apparizione e volevano persuaderla ad andare con loro alla Grotta. Bernadette voleva fare una prova con l'acqua benedetta, per assicurarsi che l'apparizione fosse opera di Dio e non del demonio. Infatti si recò sul posto con le sorelle e alcune amiche e portò con sé una bottiglia con mezzo litro d'acqua benedetta. Inginocchiatasi nel punto in cui era avvenuta l'apparizione, Bernadette così narra: "Arrivate là, ciascuna prese il suo rosario e ci mettemmo in ginocchio per recitarlo. Avevo appena recitato la prima decina che scorsi la stessa Signora. Allora le gettai l'acqua benedetta dicendole: se venite da parte di Dio, vi prego di restare e di avvicinarvi, se no andatevene subito. La Signora si avvicinò divenendo sempre più presente, specialmente nell'udire il nome di Dio e per l'effetto dell'acqua santa. Quando ebbi finito di recitare il mio rosario, scomparve".

TERZA APPARIZIONE - 18 FEBBRAIO 1858

Al mattino Bernadette, accompagnata dalla signora Giovanna Maria Milet e dalla signorina Antonietta Peyret, entrarono nella Grotta e tutte insieme recitarono il santo Rosario. Quando il Rosario fu terminato, Antonietta Peyret disse a Bernadette di chiedere alla Signora se aveva qualcosa di comunicare e di metterlo per iscritto. Quando la Signora apparve, racconta Bernadette mi ha risposto: "Ciò che ho da dirvi non è necessario che lo mettiate per iscritto - poi mi ha detto - vuoi farmi il piacere di venire qui ancora per quindici giorni? Ed ancora Io non ti prometto di farti felice in questo mondo, ma nell'altro..." Bernardette promise di ritornare, con il permesso della madre. La sera di questo giorno il maresciallo d'alloggio d'Angla, comandante della brigata di Lourdes, informa dell'accaduto il suo superiore il tenente Bourriot, di stanza ad Argelès.

QUARTA APPARIZIONE - 19 FEBBRAIO 1858

All'alba verso le ore 6,30 del mattino circa una ventina di persone si recarono alla grotta con Bernadette. La Santa Vergine le comparve e si mostrò soddisfatta che Bernadette fosse ritornata, mantenendo la promessa e le disse che in seguito le avrebbe fatto delle rivelazioni. In questa apparizione si manifesta il demonio che urla "Vattene via!.. Vattene via".

QUINTA APPARIZIONE - 20 FEBBRAIO 1858

Il mattino della quinta apparizione Bernadette, accompagnata dalla mamma, arrivò a Massabielle verso le sei e mezzo e l'apparizione dura una quarantina di minuti; ha come oggetto una preghiera insegnata "parola per parola" dalla Vergine a Bernadette. Verso le due del pomeriggio il comandante della gendarmeria Renault lascia Tabes e raggiunge Lourdes per fare una inchiesta sulle cose straordinarie che avvengono alla grotta.

SESTA APPARIZIONE - 21 FEBBRAIO 1858

Appena arrivò davanti alla Grotta, Bernadette si inginocchio, prese dalla tasca la corona e si mise a pregare; le apparve la Santa Vergine: "La Signora, staccando da me il suo sguardo per un momento, lo diresse al di sopra della mia testa; ed avendole chiesto che cosa la rattristasse, mi fisso di nuovo e disse: "Pregate per i peccatori!" Ben presto fui rassicurata dall'espressione serena e buona che le vidi sul volto e poi sparì." Nella sera stessa del 21 febbraio intervenne il commissario di polizia Jacomet che sottopose Bernadette a un interrogatorio. Infine suo padre le proibì di continuare ad andare nella Grotta. Il 22 febbraio la veggente fu portata dal fervore popolare nella Grotta, dove si inginocchiò per recitare il Rosario e pianse; non vi fu alcuna apparizione. Il padre tolse il divieto alla figlia con grande disapprovazione del commissario.

SETTIMA APPARIZIONE - 23 FEBBRAIO 1858

Bernadette giunse all'alba, accompagnata dalla madre e dalle zie Bernarda e Basilia. Un centinaio di persone erano già sul posto tra i quali il dott. Dozous, l'attendente militare Lafitte. La Madonna comunicò a Bernadette tre segreti che riguardavano solamente lei, da non rivelare a nessuno. Per questo viene oggi chiamata l'apparizione dei segreti. La Signora, che non aveva ancora dichiarato il suo nome disse ancora a Bernadette: "Ora figlia mia, vai e dì ai preti che voglio sia eretta in questo luogo una cappella". Bernadette cercò il curato Peyramale per riferire il desiderio della Signora, ma il prete non volle crederle e incaricò la ragazza a chiedere il nome di questa Signora. In un secondo momento il curato, per poter credere alla visione, chiese che il roseto vicino alla Grotta sarebbe dovuto fiorire; questo sarebbe stato un segno che le apparizioni non erano frutto di un'illusione.

OTTAVA APPARIZIONE - 24 FEBBRAIO 1858

La ragazza giunta vicino al roseto, vide la Signora e le riportò le condizioni del prete. Ella non rispose ma, con una voce serissima, espresse il desiderio che Bernadette pregasse per i peccatori. Poi la Signora affidò a Bernadette un Suo messaggio di penitenza e di preghiera: "Penitenza! Penitenza! Penitenza! Pregate Dio per la conversione dei peccatori! Baciate la terra in segno di penitenza in favore dei peccatori". Il roseto selvatico non fiorì tuttavia la gente non né rimase delusa, anzi furono molte le persone che credettero alle apparizioni. Il numero delle persone presenti a questa apparizione furono circa cinquecento come dalla dichiarazione scritta sul rapporto del maresciallo d'Angla indirizzato al suo superiore.

NONA APPARIZIONE - 25 FEBBRAIO 1858

Dopo qualche istante di preghiera Bernadette si alzò per dirigersi presso la Grotta, Nel passare spostò i rami del roseto selvatico ed andò a baciare la terra sotto la roccia, oltre il cespuglio. Discese poi il pendio, ed essendosi raccolta in se stessa, entrò di nuovo in estasi. Al termine di tre decine del Rosario, Bernadette si alzò, si mostrò incerta; tutta esitante si volse verso il Gave, e fece due o tre passi in avanti. Ad un tratto si fermò bruscamente, guardò indietro come chi si sente chiamare e ascoltò delle parole che sembravano giungere dal lato della roccia. Fece un segno affermativo, si rimise in cammino non più verso il Gave, ma verso la Grotta dalla parte sinistra. A tre quarti del pendio si fermò e volse tutto intorno uno sguardo pieno di smarrimento. Alzò la testa, come per interrogare la Signora; poi risolutamente si curvò e si mise a scavare la terra. La piccola cavità che aveva appena scavata, si riempì di acqua; dopo aver atteso un momento, bevve e si bagnò il volto; poi prese un po' di erba e la portò alla bocca. Più tardi Bernadette racconta: " Mentre ero in preghiera, la Signora mi ha detto con voce amichevole ma ad un tempo grave: "Andate a bere ed a lavarvi alla fonte". Siccome non sapevo dove fosse questa fonte e siccome pensavo che lì non c'e ne fosse altra, mi sono diretta verso il Gave. La Signora mi ha richiamato e mi ha fatto segno col dito di portarmi sotto la Grotta a sinistra; ho obbedito, ma non vedevo alcuna acqua. Non sapendo dove prenderne, ho scavato la terra e ne è venuta. Ho lasciato che si schiarisse un po', poi ho bevuto e quindi mi sono lavata".

DECIMA APPARIZIONE - 26 FEBBRAIO 1858

Contro ogni aspettativa, assai prima dell'alba, a Massabielle ci fu un afflusso di persone superiore a quello del giorno precedente. Bernadette si inginocchiò e dopo la recita del Santo Rosario salutò la Signora che la invitò a far penitenza e a pregare per i peccatori. Poi le disse: "Bacia la terra per la penitenza dei peccatori". Alla sera di quel giorno la veggente fu sottoposta a un severo interrogatorio condotto dal procuratore imperiale e da altri inquisitori. L'interrogatorio non ebbe alcun risultato: la ragazza disse che il giorno seguente sarebbe ritornata alla Grotta.

UNDICESIMA APPARIZIONE - 27 FEBBRAIO 1858

Fin dalle tre del mattino per le strade che conducevano alla Grotta di Massabielle, molti soldati, inviati dal procuratore, furono presenti all'apparizione e restarono profondamente impressionati: la Madonna invitò di nuovo a pregare per i peccatori, ripetendo le parole e i gesti del 24 febbraio. Subito dopo Bernadette si recò a pregare in chiesa.

DODICESIMA APPARIZIONE - 28 FEBBRAIO 1858

Bernadette entra in estasi, recita alcune decine del Rosario. Improvvisamente ci si accorge che ella vorrebbe avanzare sulle ginocchia, ma la folla così densa glielo impedisce. Due soldati della guarnigione le aprono un passaggio, Bernadette percorre otto metri, poi ridiscende, ripetutamente bacia la terra, imbrattandosi le labbra e le mani. I presenti hanno la netta impressione che faccia tutto questo in segno di penitenza per i peccatori.

TREDICESIMA APPARIZIONE - 1 MARZO 1858

Per la prima volta Francesco Soubirous accompagna la figlia alla Grotta "perché gente malevola avrebbe potuto insinuarsi tra la folla".

QUATTORDICESIMA APPARIZIONE - 2 MARZO 1858

Quando Bernadette arrivò nella Grotta erano già presenti circa 1300 persone come risulta da un rapporto del commissario di polizia Jacomet. L'estasi lascia tutti sconcertati per la sua brevità. Le parole pronunciate dalla Vergine sono: "Andate a dire ai preti di fare costruire qui una cappella e desidero che qui si venga in processione".

QUINDICESIMA APPARIZIONE - 4 MARZO 1858

In quel giorno accorsero alla Grotta quasi ventimila persone. Bernadette estatica rimase con gli occhi fissi su qualcosa o qualcuno, poi mangiò ancora dell'erba. L'apparizione silenziosa sparì... Bernadette prima sorrise, poi si fece triste, fece il segno della croce, spense il cero e riprese il cammino verso casa.
La sera di quello stesso giorno un bambino di dodici anni che era stato bagnato con l'acqua nella sorgente guarì miracolosamente: si trattava di Jean Bouhorts che morì poi a 79 anni. Di questo giorno Bernadette disse: "Ero triste quando lei era triste, e quando sorrideva io sorridevo, mi diceva spesso che bisognava pregare per la conversione dei peccatori, allora io diventavo triste".

SEDICESIMA APPARIZIONE - 25 MARZO 1858

Bernadette arrivò alla Grotta di primo mattino, trovò la Signora già in attesa, circondata da un chiarore di luce celeste in piedi sopra il roseto. Erano presenti moltissime persone. La ragazza iniziò a recitare come al solito il santo Rosario. La veggente chiese alla Madonna quale era il suo vero nome, non ebbe nessuna risposta; solo alla quarta richiesta, la Signora, prendendo un aspetto solenne e nello stesso momento umile, congiunse le mani, le portò all'altezza del petto, guardò il cielo, poi le riaprì e le tese verso Bernadette, infine disse con un tremito nella voce: "Io sono l'Immacolata Concezione!". La veggente, non capendo il significato di questo termine, voleva domandare se non fosse anche la Madre di Dio, ma la Madonna era già scomparsa. Quest'apparizione era durata circa un'ora. Tale frase fu per Bernadette incomprensibile, nonostante ciò essa la ripeté alla gente che esclamò in un clamore di gioia. La ragazza corse a riferire al parroco don Peyramale, ripetendosi lungo il cammino le parole dette dalla Madonna. Quando la veggente giunse dal parroco costui le domandò: "La Signora è forse la Beatissima Vergine?" e Bernadette rispose: "No, io credo di no! È l'Immacolata Concezione". Appena sentì pronunciare quel titolo devozionale il parroco si convinse dell'apparizione poiché Bernadette non avrebbe mai potuto conoscere quel nome. Una signora istruita spiegò alla veggente cosa significasse quel nome, allora Bernadette fu certa che la "Signora" era la Madonna.

DICIASSETTESIMA APPARIZIONE - 7 APRILE1858

Erano le cinque del mattino, Bernadette era già in ginocchio e recitava il santo Rosario, nella mano destra aveva la sua corona e nella sinistra un cero acceso. Entrata in contemplazione non ritirò la mano quando il cero, consumatosi, continuò ad ardere sulle sue mani. Il dottor Dozous, che era con lei, notò questo fenomeno che durò circa un quarto d'ora. La veggente assistette all'apparizione, poi, sempre in estasi e in ginocchio, avanzò all'interno della Grotta, infine spostò le mani allontanandole l'una dall'altra e facendo così cessare l'azione della fiamma all'interno della sua mano sinistra. L'estasi era durata circa tre quarti d'ora, la presenza della fiamma all'interno della mano sinistra un quarto d'ora. A un esame medico si notò che la pelle della mano non aveva subito nessuna alterazione, e che Bernadette, in stato di normalità, era sensibile al calore della fiamma. Dopo questo clamoroso miracolo la polizia fece chiudere la Grotta con barriere di legno, l'acqua fu dichiarata normale acqua curativa e Bernadette fu dichiarata pazza.

DICIOTTESIMA APPARIZIONE - 16 LUGLIO 1858

Era la festa della Nostra amata Signora del Carmelo: Bernadette si recò in chiesa molto presto e fece la comunione. La sera si recò di nuovo in chiesa, quando si sentì chiamata ed esortata ad andare di nuovo alla Grotta dei miracoli. Così fece. Si spinse fin dove era possibile arrivare e si inginocchiò sulla riva del fiume Gave, vicino alle transenne che ostacolavano l'ingresso alla Grotta. In quella posizione iniziò a pregare; improvvisamente vide la Vergine Maria, al di là delle barriere che chiudevano la Grotta: e più bella che mai e le sorrideva; dopo poco disparve silenziosamente così come era comparsa. In tutte queste apparizioni i messaggi non furono lunghi e spesso gli incontri erano stati del tutto silenziosi.

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