Semiconvitto in Festa al “Giordano Bruno”
Grande appuntamento prenatalizio a Maddaloni
Grande appuntamento prenatalizio al Convitto Nazionale “Giordano Bruno” di Maddaloni (*) (a sin. nella foto) il prossimo 18 dicembre 2013 allorquando dalle ore 17,30 la monumentale struttura che fu francescana sarà gremita di genitori, studenti oltre che personale delle Istituzioni scolastiche annesse al fine di passare un pomeriggio e serata in piena letizia in occasione degli Auguri natalizi che il Rettore, prof. Michele Vigliotti (a destra nella foto), il DGSA, dott. Antonio d’Angelo, e tutto il personale della Istituzione vorranno fare agli Studenti ed alle loro Famiglie.
La Pace guardò in basso e vide la guerra, “Là Voglio andare” disse la Pace.
L’Amore guardò in basso e vide l’Odio, “Là Voglio andare” disse l’Amore.
La Luce guardò in basso e vide il buio, “Là Voglio andare” disse la Luce.
Così apparve la Luce risplendette.
Così apparve la Pace e offrì riposo.
Così apparve l’Amore e portò Vita.
Buon Natale
Questo il messaggio augurale pubblicato sull’invito destinato alle famiglie degli studenti.
Come anticipato la manifestazione si terrà dalle ore 17,30 del giorno 18 dicembre 2013 nello Storico Salone del Convitto Nazionale “Giordano Bruno” e sarà introdotta da una recita ad opera dei semiconvittori delle classi 2A e 3B della Scuola Primaria dal titolo “E’ nato Gesù venite ad adorarlo”.
Seguirà una esibizione di ballo a cura della classe 5B della Scuola Primaria e delle classi 2B e 2C della Scuola Media Inferiore. La performance avrà come titolo “All I want Christmas is you” con le coreografie della Maestra Mariana Russo. La serata proseguirà con le esibizioni di ospiti canori e musicali coordinati dal prof. Antonio Carbone. La serata si concluderà con un buffet offerto nel Salone Mensa.
Così avrà termine la serata eseguita dagli studenti semiconvittori del Convitto Nazionale “Giordano Bruno” di Maddaloni.
Va detto che la manifestazione è stata resa possibile grazie agli indirizzi educativi adottati dalla struttura scolastica.
Ogni alunno, infatti, è posto al centro dell’azione educativa, nell’ottica della centralità della persona. I docenti si pongono l’ambizioso obiettivo di pensare e realizzare progetti educativi che accompagnino gli alunni alla ricerca di orizzonti di significato. Nell’ambito degli aspetti relazionali, si promuovono atteggiamenti di tolleranza, solidarietà, cooperazione e inclusione, utilizzando strategie didattiche di cooperative learning e tutoraggio, mirati a valorizzare le diversità come opportunità di crescita, arricchimento personale e ampliamento degli schemi di conoscenza. Inoltre si pone l’accento sulla valenza dell’educazione ambientale, favorendo la predisposizione all’esplorazione e alla scoperta, come premessa per una conoscenza ecologica che sia parte integrante della formazione umana. In tal senso si dà risalto al rispetto degli spazi comuni, come ricchezza sia individuale che collettiva, per condurre gli alunni all’acquisizione di una coscienza civica.
Molteplici sono i progetti extracurriculari, che tendono all’ampliamento dell’offerta formativa con: il Progetto accoglienza, i PON, il Laboratorio giornalistico, la Formazione e aggiornamento docenti, i Convegni e manifestazioni, la Commissione psicopedagogica (gruppo GLH formato da esperto esterno, docenti, educatori e componente genitoriale), i Progetti FIS, i Viaggi e visite d’istruzione . Il tutto reso possibile con le seguenti dotazioni interne: Salone storico con palco permanente per convegni e spettacoli, l’Aula “L. Settembrini” per videoconferenze, l’ Aula H, l’Aula per laboratorio musicale, l’Aula per attività manipolativo-creative, il Laboratorio di informatica con LIM, la Biblioteca, la Videoteca, le Aule per attività ludiche e Circle time, il Campo di pallavolo esterno e campo di calcio e Kindergarten.
Molta attenzione viene riservata alle metodologie didattiche, infatti, i docenti predispongono un curriculo dinamico e aperto, partendo dall’analisi della situazione iniziale dei singoli alunni e ponendosi il raggiungimento di competenze, riviste in itinere in relazione allo sviluppo del percorso di apprendimento-formazione degli studenti. A tal fine, si individuano le strategie di apprendimento più efficaci e le scelte educative più significative, ponendo particolare attenzione all’interconnessione tra le varie discipline, aggregate per aree in armonia con le ultime Indicazioni Nazionali ministeriali. I docenti predispongono attività mirate a favorire l’interdisciplinarità, evitando la frammentazione e parcellizzazione del sapere. Gli aspetti disciplinari vengono affrontati evidenziando strette connessioni con l’esperienza quotidiana degli alunni, stimolando un’attività di elaborazione delle conoscenze e di rielaborazione autonoma e continua, per lo sviluppo di competenze applicabili nei diversi ambiti. Per favorire l’approfondimento in tutti gli ambiti disciplinari, le docenti organizzano una settimana di “consolidamento didattico”, nel periodo compreso tra il 7/01/2014 e il 14/01/2014. Si attribuisce un ruolo preminente al raggiungimento delle competenze comunicative nella lingua italiana, un compito condiviso da tutti i docenti delle diverse discipline, in quanto si inquadra la conoscenza della lingua nella sua strumentalità trasversale a tutti i saperi. Altrettanta importanza si attribuisce all’apprendimento della lingua straniera, proprio per la mission formativa che la scuola si pone, cioè la formazione completa del cittadino del mondo, capace di riconoscere che esistono differenti sistemi linguistici e culturali.
Per maggiori informazioni su questo evento e sulle attività del Convitto Nazionale “Giordano Bruno”, sito Via San Francesco D'Assisi, 119 a Maddaloni (CE) è possibile contattare la segreteria al numero 0823-434918 oppure consultare il portale dedicato http://www.cngb.it .
Comunicato Stampa
(*) Il Convitto Nazionale Statale “Giordano Bruno” è la più antica istituzione scolastica pubblica della provincia di Caserta, la sua bellissima struttura ricca di storia e di arte è un vanto per la città di Maddaloni. Il “Convitto Nazionale G. Bruno” ha una lunga storia. Esso era anticamente un convento dei frati minori conventuali. La tradizione e le ricerche di molti studiosi narrano che tra il 1210 e 1215 S. Francesco, di ritorno da un pellegrinaggio sul Gargano per visitare la grotta di S. Michele, si fermò a Maddaloni per venerare l’Arcangelo Michele sull’eremo e fece costruire un piccolo cenobio che corrisponderebbe alla cappella della Madonna delle Grazie nell’attigua chiesa di S. Antonio. Intorno al cenobio sorsero lentamente le prime capanne per i frati (tugoriolum) formando il nucleo originario del Convento. Attraverso i secoli, in seguito ad eventi storici e politici, il Convento si ampliò e si trasformò fino ad assumere il carattere di Collegio alla fine dell’800. Il portale d’ingresso è di piperno grigio e pietra bianca di Bellona e fu eseguito da mastro Petrosino Leonardo nel 1738 e reca sulla sommità il simbolo francescano. Il chiostro si presenta con cinque archi su due lati e quattro sugli altri due, con al centro uno splendido pozzo a pianta ottagonale in pietra bianca ed anch’esso con lo stemma francescano in bassorilievo. Sulla destra una struttura in pietra, sempre con lo stemma francescano, contiene un albero di limoni che ricorda il cetrangolo piantato, sempre secondo la tradizione, proprio da S. Francesco “con le radici al sole” e le cui proprietà miracolose sono esaltate dall’epigrafe latina che ne orna un lato che dice: “ Se sei viandante, fermati, guarda l’albero verdeggiante: i suoi frutti fanno guarire i malati, perché l’ha piantato S. Francesco, credi e guarisci.” Il salone lungo 64,50 mt e largo 9, 52 mt. presenta sulle pareti porte piccole e grandi sulle quali sono raffigurate cinque cardinali da un lato ed otto pontefici dall’altro, tutti appartenenti all’ordine francescano. Alle due estremità quattro ingressi portano in altri corridoi laterali e tutte le aperture sono incorniciate da membrature architettoniche ed elementari floreali eseguiti a secco con la tecnica Tromp d’oeil. La stessa tecnica è stata usata per la grandiosa tela settecentesca di 720 mq, che ricopre il soffitto e che è la più grande dell’Italia meridionale. Uno dei corridoi laterali che portava all’antico refettorio, aveva anche esso il soffitto coperto da un’altra bellissima tela più piccola, sempre dei fratelli Funaro, rimossa dopo il terremoto del 1980, la tela dopo interventi di recupero grazie all’elargizione di 25.000 euro da parte di Tom Cruise che è giunto a Caserta per girare il film “Mission Impossibile 3” è stata ricollocata nella sede ad essa originariamente destinata insieme a tutte le altre opere che rendono bello ed unico questo complesso. Troviamo sull’arcata della finestra la data di chiusura dei lavori. Infatti, possiamo leggere “die 16 aprile 1757” un anno dopo l’inizio dei lavori. Scendendo dallo scalone per ritornare al chiostro, sulla sinistra, in una nicchia, è collocata l’erma di G. Bruno, il filosofo di Nola a cui fu intitolato il “Convitto Nazionale” nel 1865. Alla fine del Settecento, sulla spinta delle idee della Rivoluzione Francese, l’istituzione scolastica offrì a tutti i cittadini l’opportunità di sviluppare la propria cultura. Nel 1798 fu fondato a Modena il primo Collegio Nazionale con il preciso intento da parte del Governo di fare altrettanto per tutto il regno, perchè solo in scuole ben regolate, come i convitti, si sarebbe potuto portare i giovani ad un buon livello di preparazione. Salito sul trono del regno di Napoli Giuseppe Bonaparte estese queste riforme e con le rendite dei soppressi ordini religiosi istituì, due Reali Collegi per la provincia di Napoli. Il primo ottobre del 1808 il successore di Giuseppe Bonaparte, Gioacchino Murat istituì il “ Reale Collegio di terra di Lavoro” e gli attribuì come sede il monastero dei frati minori conventuali a Maddaloni. Nei primi anni tante furono le difficoltà, il collegio ebbe pochi allievi, che, gradualmente, aumentarono con l’offerta di alcuni posti gratuiti. Caduto Napoleone, il Regno delle Due Sicilie fu restituito a Ferdinando IV. Fu questo un periodo molto triste per il l’istruzione che ed anche per il collegio che ospitò dal 1821 al 1826 Luigi Settembrini. Salito al trono Ferdinando II, per scongiurare la diffusione delle idee liberali, affidò la direzione dei collegi all’ordine dei Gesuiti. Il collegio di Maddaloni con delibera prese il nome di “Real Collegio di S. Antonio”. Proclamato il Regno d’Italia si riordinò la Pubblica Istruzione e il 22 settembre del 1861 Luigi Settembrini ritornò come ispettore nel collegio di Maddaloni. Fu affrontata la questione dei locali, perché il Consiglio Comunale avrebbe voluto utilizzare l’antico Palazzo Ducale , divenuto “Collegio Militare Nunziatella”. A novembre del 1861 nacque il “Regio Liceo Ginnasiale con Convitto”. Il Settembrini nominò nuovi docenti tra quelli conosciuti per profonda cultura e sentimenti liberali. Il Convitto nel 1865 fu intitolato al monaco domenicano G. Bruno, decisione ispirata al pensiero cavouriano ma non per fare omaggio alla presenza dei domenicani a Maddaloni. Questa scelta dimostrava che la cultura del Regno non temeva il giudizio papale, intitolando il collegio a G. Bruno, condannato al rogo per eresia. Gli ultimi anni dell’Ottocento videro alternarsi nel Convitto, come docenti ed alunni, uomini di cultura che si fecero strada in tutti i campi della vita sociale e politica.
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