Primo incontro tra il ...presidente dei garanti e il Comitato civico di Antonio Roano. Per il sindaco dei tumorati sannicolesi la discarica assassina è un esempio di perfetta efficienza...
 

Giovedì 19 luglio si è tenuto il primo incontro tra l’appena nominato ...presidente del Comitato dei Garanti per le attività regolate dal Protocollo d’Intesa dell’ 11 novembre 2006 (il sindaco della disastrata San Nicola, ovvero colui che avrebbe dovuto offrire il proprio corpo all’avanzata della più grave ingiustizia subita dal popolo sannicolese...) ed il Comitato cittadino (rappresentato nell’occasione dal fondatore Antonio Roano e da altri tre esponenti) che lotta strenuamente da otto mesi prima per la non apertura ed ora per la chiusura della maxidiscarica Lo Uttaro.

Nel corso dello scambio di vedute, un sempre più combattivo (se non ci fosse, i poveri cittadini sannicolesi dovrebbero inventarlo!) Roano ha avuto modo di presentare a Pascariello una nutrita documentazione, fra cui le analisi della Chelab che dimostrano l’insalubrità e nocività della discarica.
A nessuno sfugge che nella vicenda relativa alla Uttaro non si contano le direttive comunitarie violate e più precisamente: la Direttiva Comunitaria 91/689/CEE; Direttiva Comunitaria 2000/532/CE; Direttiva Comunitaria 1999/31/CE; D.lg. n. 36/2003; D.M. 3/08/2005; D.lg. 152/2006.
Da una disamina degli unici “rapporti di prova” 07/136923, 07/136920 e 07/136922 si è scoperto che la società incaricata aveva qualificato i rifiuti conferiti a Lo Uttaro non conformi alle disposizioni di cui all’art. 8 del D.M. 3 agosto 2005 in tema di “discariche per rifiuti pericolosi” prescrivendo che “il rifiuto può essere smaltito in idoneo impianto di trattamento o smaltimento adeguamento autorizzato”.
Pascariello, con la sua proverbiale (patetica, secondo un’altra parte della dottrina) presunzione e faccia tosta, ha obiettato al Comitato cittadino che a lui risulta che all’interno della Uttaro tutto funziona a meraviglia, anzi “non c’è nulla che non va!”

“È evidente  -ha fatto notare Roano-  che tra quanto in loro possesso e quello affermato dall’ing. Limatola, del quale le associazioni ed i comitati per l’emergenza rifiuti hanno più volte chiesto le dimissioni, c’è qualcuno che mente!”.