Ex Mulino Palomba, la storia, le idee...
ANGOLI SANNICOLESI: San Nicola la Strada e i suoi monumenti. Bellezze storiche ed architettoniche, visibili e nascoste, di San Nicola la Strada.
Un vecchio pastificio trasformato in cinematografo dagli alleati.
Il “Mulino Palomba”, posto su Via De Gasperi a metà strada tra il Municipio e il Viale Carlo III, è sorto due secoli fa come esempio di opificio industriale destinato a mulino e pastificio (nell’epoca della cosiddetta “rivoluzione industriale”) ad opera di Luigi Palomba sull’antica Via delle Pagliare. Alcune fonti (progettisti di idee per il recupero dell’edificio) rilevano che probabilmente è datato 1823 e fu costruito ad opera di Antonio Fisone, industriale napoletano trasferitosi nella nostra cittadina, con la antica denominazione di “Pastificio Fisone”. A conferma del fatto che non fosse stato Palomba a costruirlo, ma che invece questi fosse intervenuto più tardi, altre fonti parlano di un precedente proprietario, Francesco Rossi, che nel 1889 denunciava la consistenza complessiva dell’edificio e l’articolazione dei vari ambienti, e che a questi, nel 1908, succedeva il nuovo proprietario Palomba che realizzava consistenti ampliamenti e sopraelevazioni. Poi, nel 1942, in piena guerra, l’edificio veniva requisito dal “ramo guerra” per essere poi occupato dagli americani che lo utilizzeranno come quartier generale e come alloggio e ricreazione per i soldati (pare che il corpo edilizio a Nord-Ovest su Vicolo Casermette, a più piani e oggi senza solai, in cui si intravedono alcuni vecchi disegni sui muri con didascalie in lingua inglese, sia stato manomesso e privato dei solai per ospitare un cinema). Sull’area retrostante, nello stesso periodo e in successivi, furono realizzate delle “Casermette” (piccoli edifici ad un sol piano, per di più coperti probabilmente con amianto, quali pertinenza dell’immobile principale, destinati a residenza di militari), che oggi versano in uno stato di totale abbandono.
L’edificio copre una superficie di circa 2460 mq e si erge con i suoi 30.000 mc circa su tre livelli fuori terra. La pianta irregolare a corte, che si sviluppa intorno ad una corte centrale di circa 517 mq, è costeggiata a nord dall’area suddetta “le casermette” e sul fronte nord-ovest da ampio cortile, nonché circa 30.000 mq di area a verde di proprietà demaniale.
(Fonte: numero cartaceo di aprile 2003 del Corriere di San Nicola)
Foto storica dell'interno del cortile del Mulino Palomba scattata da Renato Ciaramella: trattasi di esemplare unico esistente.
(TUTTE LE FOTO DI QUESTO SERVIZIO SONO COPERTE DAL ©COPYRIGHT DEL CORRIERE DI SAN NICOLA. NE E' ESPRESSAMENTE VIETATA LA RIPRODUZIONE O L'UTILIZZO SENZA IL CONSENSO DELL'EDITORE)
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Foto aeree dell'area del Mulino Palomba realizzate dal Corriere di San Nicola nel 2004
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Il Mulino Palomba visto dalle Casermette (Foto storiche con esemplari unici scattate da Renato Ciaramella)
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Una finestra assolutamente da salvare!!!
Un’opera d’arte giace tra i ponteggi metallici…
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«… un particolare poco conosciuto di questo antico edificio, in penoso e completo stato di abbandono, del quale si parla ormai da oltre un quarto di secolo in tutti i programmi dei nostri politici: c'è chi avrebbe voluto farne un centro polifunzionale, chi ne ha fatto un deposito per i camion della nettezza, chi vorrebbe adibirlo a scuola d'arte, chi lo ha soltanto transennato per preservare i passanti dai frequenti crolli di cornicione.
Nella speranza che a qualcuno non venga in mente l'idea di …abbatterlo (con il benestare dei Beni Culturali), ci soffermiamo, in questa sede, su di un particolare architettonico che caratterizza il corpo di fabbrica sinistro la cui facciata superiore è interamente in tufo a vista. Sul portone di ingresso a questa ala della struttura si apre una finestra a bifora, cioè suddivisa in due aperture (molto usata negli stili medioevali e nel primo rinascimento). L'edificio però è del secolo scorso per cui, logicamente, non possiamo dare grosso rilievo o valore storico a questa bifora, però è interessante sottolineare ugualmente la sua bellezza ed il suo stile, ma soprattutto l'uso del materiale ed il modo in cui essa è stata ideata. Lunga m. 3.30, ripropone un modulo ben chiaro ed infatti la sua altezza è la metà di quella del portone (alto m.4,70) mentre la sua ampiezza è un sesto della lunghezza della base dell'edificio sinistro (m.25). Lateralmente fuoriescono due lesene piatte che oltre ad aggettare verso l'esterno il corpo centrale, fanno anche da cornice; le due finestrelle ad arco sono inquadrate da tre semicolonne di cui una fa da asse centrale del portone.
Le semicolonne sono interamente in blocchi di pietra di tufo sapientemente sagomate e di colore più chiaro rispetto a quelle della facciata, mentre mattoncini in terracotta ne alternano la composizione; inoltre poggiano su un lungo davanzale formato da un blocco unico di pietra chiara buccettata. Gli infissi in legno purtroppo non esistono più, sono rimaste solo le due arcate a raggiera. E' una finestra semplice, costruita con materia povera, umile (tufo e terracotta) tipica della nostra zona, materiali che sapientemente accoppiati e lavorati ne hanno fatto un esempio di ricchezza creativa…».
(Estratto da un articolo di Renato Ciaramella pubblicato sul numero storico 12 del Corriere di San Nicola cartaceo, ottobre 2001)
A sinistra, il cortile del Mulino Palomba transennato a causa del crollo avvenuto il 21 febbraio 2010. A destra, interno del fabbricato con evidenti segni dei continui crolli e atti di vandalismo e di saccheggio perpetrati nel tempo (Foto con esemplari unici scattate da Renato Ciaramella).
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Il cortile del Mulino Palomba visto dall'alto della torre del fabbricato (Foto storica con esemplare unico scattata da Renato Ciaramella)
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Il "Concorso di Idee" del 2002
La riqualificazione del fatiscente ex opificio di Via De Gasperi al fine di destinare la struttura ad attività socio-culturali fu oggetto, nel 2002, di un “Concorso di Idee e Progettazione per il risanamento dell’ex Mulino Palomba” indetto dall’amministrazione comunale guidata da Angelo Pascariello.
Dieci i professionisti che parteciparono e altrettante le proposte interessanti che furono presentate. Non fu affatto facile il compito della commissione giudicatrice della gara, composta dall’Ingegnere Capo del Comune di San Nicola la Strada, Paolo Vasta, dall’architetto Raffaele Fimmanò (responsabile della sezione urbanistica del Comune), dall’architetto Saetta nominato dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Caserta, dal presidente dell’ordine degli Ingegneri di Caserta, Severino, nonchè dall’architetto Berardelli nominato dalla Sovrintendenza ai beni artistici ed ambientali.
Il primo premio dell’importo di 2.500 euro fu assegnato, dopo molteplici sedute di valutazione conclusesi nell’aprile 2003, al team composto dagli architetti Pasquale Iaselli e Giancarlo Leone e dagli ingegneri Corrado D’Alessandro e Gianfranco Ditella. Il progetto proposto dai vincitori proponeva l’utilizzo della struttura come duplice “galleria” culturale e ricreativa (Galleria del Museo e Galleria dell’Incontro) in stretta relazione ambientale con il centro storico: non un’opera fine a se stessa, ma ricucita accuratamente nel contesto urbano di Piazza Municipio e proiettata verso una futura ridefinizione dell’area “Casermette”.
Oltre a questa, da ricordare tantissime altre idee proposte dai concorrenti, come un Museo del Bambino, un Centro di riabilitazione per anziani, un Palazzo della cultura, una Torre Belvedere. Una serie di progetti con al centro strutture culturali ed aggregative, come biblioteche, auditorium, musei, mostre permanenti, teatri, videoteche, scuole di restauro, sale convegni, parchi urbani e addirittura un centro di documentazione delle tecniche di agricoltura biologica, un ristorante su tre livelli con terrazza panoramica e la ricostruzione della ciminiera con un sistema di ascensore e scala all’aperto.
Nulla da invidiare, insomma, alle opzioni studiate per l’Officina Mulino Palomba, che, bisogna sottolineare, trova la sua grandezza per l’ampia, praticamente totale, destinazione della struttura a tutte le fasce sociali della popolazione, dai giovani (Atelier delle Professioni e Laboratorio delle Idee) alle donne (Centro AntiViolenza sulle donne), dalle famiglie (Centro di Mediazione Familiare) agli immigrati (Centro di Mediazione InterCulturale), dai bambini (Servizio Integrativo per l’infanzia) agli anziani (Centro per Anziani) e ai disabili (Centro di Aggregazione per Disabili): una serie comprensiva di tutti i servizi sociali e culturali indispensabili per le attuali soffocate esigenze dei cittadini sannicolesi.
Del concorso e di tutti gli elaborati presentati furono dati ampi risalti, in esclusiva, dal Corriere di San Nicola.
LEGGI "ANGOLI SANNICOLESI":
https://www.corrieredisannicola.it/varie/notizie/varie/san-nicola-e-i-suoi-monumenti
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Fiero di averla narrata ed immortalata sin dal primo giorno sulle pagine del Corriere di San Nicola.
Onorato di essere il giornalista più titolato a parlare di questa grandissima squadra.
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