Dott. Ciaramella, non so se si ricorda di me... sono Giulio Nocerino. Tempo fa rispose a un mio "appello" alla ricerca di documentazione sul randagismo (a Caserta, San Nicola e dintorni) negli anni dal 1997 e passò una domenica pomeriggio a cercare, per poi inviarmi, degli articoli del Vs. giornale a testimonianza della situazione dell'epoca.
In quella occasione le dissi che qualora ci fossero state svolte, se avesse voluto, L'avrei resa partecipe degli sviluppi...
Bene, sono qua. La situazione che si è venuta a creare, a mio avviso, è veramente incresciosa e preoccupante e io non ho intenzione di stare zitto e anzi, dovessi anche non risolvere il mio problema e avere (finalmente) giustizia, continuerò fino ad arrivare alla Corte di Strasburgo. Qualcuno dovrà prendere atto che le cose che accadono in particolare tra Caserta e Santa Maria C.V. non sono "normali"... purtroppo dico questo, anche se con rammarico, perché quando ho avuto modo, all'inizio, di informarmi su cosa gli uffici avrebbero fatto in certe circostanze sono stato guardato come un alieno sentendomi dire "sinceramente non saprei, non si è mai verificato".
Le faccio un breve riassunto delle puntate precedenti nel caso non ricordasse la storia. La questione è iniziata quando un avvocato che abitava a una ventina di metri da casa mia fece causa a mio padre chiedendogli i danni perchè non riusciva a lavorare né di giorno né di notte!! Lo so, la cosa ha del ridicolo ma mi stanno trattenendo più di 5000€ dallo stipendio... questo mese ho "festeggiato" il primo anno...
Purtroppo, fino a un anno fa, ero un tipo pacifico e che cercava di evitare le occasioni, così come sono stato educato... da un anno invece le occasioni me le cerco, e come se me le cerco.
Morale della favola sono quindi stato condannato ma, cosa alquanto curiosa, durante il processo (durato la bellezza di 7 anni solo per il primo grado, motivo per cui se fosse stato ben informato all'epoca dal mio avvocato, contro cui ho presentato un anno fa - e ancora non discusso... - una nota al consiglio dell'ordine per l'azione disciplinare) è sparita una relazione delle Guardie Zoofile dell'Enpa, stilata a seguito di un sopralluogo, in cui veniva smentito tutto ciò che era sostenuto dall'attore (che agiva nel proprio interesse). Con grande disinvoltura non ci si è posti il problema e non sono neanche
Venendo a ciò che ho fatto dei Suoi articoli, li ho allegati a una denuncia presentata per falsa testimonianza, unitamente a una certificazione del servizio veterinario della ASL e a dei rilevamenti satellitari della zona in questione, richiamando un esposto che avevo presentato ad Alessandria contro la Pretura di Caserta per la sparizione del fascicolo e chiedendo di essere informato in caso di archiviazione.
Bene, il risultato?
- Esposto di Alessandria, trasmesso a SMCV per competenza: archiviato perchè il fascicolo di parte non è sparito ed è attualmente nel fascicolo d'ufficio; peccato però non si tratti dei documenti ma solo della sentenza, quindi non si parla dei mezzi di difesa ma di ciò che è venuto dopo la sentenza... (e volevo pure vedere che spariva la sentenza)
- Denuncia per falsa testimonianza: archiviato senza neanche avermi informato perchè ritenuto penalmente irrilevante (allora qualcuno dovrà spiegarmi la falsa testimonianza che razza di reato è!)
Una cosa buona però ne è venuta fuori ed è qui che la cosa si fa interessante..........
Durante le indagini (svolte solo per l'esposto di Alessandria... forse non volevano fare brutta figura e saranno stati costretti...) è stata acquisita una certificazione del responsabile della cancelleria civile in cui viene indicato che il fascicolo era sparito ecc... ma, nelle ultime 3 righe, una incosciente verità, che le riporto testualmente, quasi a cercare giustificazione dell'accaduto: "Ciò si determina, talvolta, a causa del numero elevato dei fascicoli CUSTODITI IN LOCALI INIDONEI per mancanza di spazi sufficienti E PER IL CONTINUO E FREQUENTE ACCESSO DEGLI AVVOCATI.". Capisce anche lei che questa dichiarazione, resa incoscientemente, è una mina vagante essendo redatta dal cancelliere e con tanto di carta intestata, timbro e firma. Non di meno ha fatto il mio avvocato che, essendo stato ascoltato dal M.llo che ha svolto le indagini, nei suoi vaneggiamenti, ha detto: "I due fascicoli di parte che contengono l'originale della Procura e degli eventuali documenti esibiti, vengono solo inseriti nel primo fascicolo, ma NON SPILLATI. In pratica è possibile che fuoriescano dal fascicolo stesso, specie durante i trasporti dalla cancelleria alla aula d'udienza e nella successiva sistemazione negli armadi. Purtroppo non raramente capita che i fascicoli di parte vengano smarriti e ritrovati dopo mesi perchè scivolati. In effetti, il giudice CONSAPEVOLE DI QUESTO PROBLEMA, ha rinviato la causa e poi mi ha autorizzato a ricostruirlo..." (peccato solo parzialmente!)
Alla luce di queste dichiarazioni e dell'accaduto (risultante dai verbali) sono intenzionato, come può ben immaginare, ad andare avanti e, nel frattempo, a prendermi una soddisfazione personale sollevando il problema al CSM e agli organi preposti con lo scopo di FAR CHIUDERE GLI UFFICI DELLA PRETURA DI SAN BENEDETTO! Può pensare che stia vaneggiando, ma non sa cosa sono disposto a fare per raggiungere (anche) questo scopo.
Abbiamo già contattato anche "Striscia la notizia" ma, se fosse interessato, anche per ringraziarLa della Sua disponibilità, preferirei far pubblicare prima un articolo al Suo giornale. Ormai i fascicoli sono stati archiviati, le dichiarazioni e i documenti acquisiti ed è tutto nero su bianco e firmato. Non c'è più segreto d'indagine... ho tutto in mano...
Spero che anche Lei comprenda quanto sia grave la situazione... soprattutto se si pensa che non si è parlato al passato ma al presente, quindi tutto continua ad accadere ancora oggi!...
Cordiali saluti.
Giulio Nocerino, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
21/4/2008

-Il sig. Nocerino ci chiese, mesi fa, eventuali articoli della stampa locale sul fenomeno dei cani randagi (quelli che “realmente” avrebbero disturbato il signore che non riusciva a lavorare...). Con la nostra consueta disponibilità non esitammo a sbirciare nel ns. archivio e a mandarGli il materiale nel tempo pubblicato su una problematica che a San Nicola e dintorni è stata -ed è- di casa: l’occasione di riproporla all’attenzione, al di là della vicenda, non poteva sfuggirci...
nc