Il 16 luglio di 166 anni fa la Madonna apparve per l’ultima volta a Lourdes
Dall’11 febbraio a quel giorno la Beata vergine parlò 18 volte ad una povera ragazzina di nome Bernadette.
La veggente che sfidò il potere.
Il messaggio di Lourdes.
L’11 febbraio 1858 era un giovedì grasso. Bernadette Soubirous, una ragazzina di quattordici anni, figlia di un povero mugnaio, nata in una famiglia di umili origini, pur essendo analfabeta e non aver studiato catechismo, è molto religiosa, come la sua famiglia che, seppur tra gli stenti, si fonda su un amore e un’armonia familiare molto forte. Quel giorno si trova, insieme ad un’amica e alla sorella, a raccogliere della legna lungo il fiume Gave, in prossimità della grotta di Massabielle, un luogo deserto e malfamato alle porte di Lourdes, una cittadina francese di quattromila abitanti situata alle falde dei Pirenei.
Ad un tratto, la giovane sente come un colpo di vento, alza la testa e vede nella Grotta “una signora vestita di bianco”. Fa il segno della croce e prova a recitare il rosario ma, paralizzata dallo stupore, sente la Signora che comincia a recitarlo. Bernadette, poco dopo, la segue nella preghiera.
Bernadette così descrive l'incontro: "Tutto ad un tratto avvertii un gran rumore simile ad un colpo di tuono. Guardai a destra, a sinistra e sugli alberi della sponda, ma niente si muoveva; pensai di essermi ingannata, ma udii un nuovo rumore simile al primo, Oh! Allora ebbi paura e mi alzai in piedi. Non sapevo che cosa pensare, allorché girando la testa verso la grotta, vidi in una delle aperture della roccia soltanto una rosa selvatica agitarsi come se ci fosse un forte vento. Quasi nel medesimo tempo uscì dall'interno della Grotta una nube color oro; poco dopo, una Signora giovane e bella, come non ne avevo mai viste, vestita di bianco, con una fascia azzurra che scendeva lungo l'abito, aveva sui piedi una rosa d'oro che brillava e portava sul braccio un Rosario dai grani bianchi, legati da una catenella d'oro lucente, come le due rose ai piedi. La Signora venne a collocarsi all'ingresso dell'ogiva, sopra la rosa selvatica. Subito mi guardò, mi sorrise, e mi fece cenno di avanzare, come se Ella fosse la mia mamma. La paura mi era passata, ma mi sembrava di non sapere più dove ero. Mi stropicciai gli occhi, ma la Signora era sempre là che continuava a sorridermi ed a farmi capire che non mi ingannavo. Senza rendermi conto di quello che facevo, presi il Rosario dalla tasca e mi misi in ginocchio. La Signora approvò con un cenno del capo e prese fra le dita la corona del Rosario che teneva sul braccio destro. Quando volli iniziare la recita del Rosario e portare la mano alla fronte, il mio braccio restò come paralizzato e solamente dopo che la Signora si fu segnata, potei fare anche io come Lei. La Signora mi lasciò pregare da sola, faceva sì passare fra le dita i grani della corona, ma non parlava; soltanto alla fine di ogni decina diceva con me: Gloria Patri, et Figlio, et Spiritui Sancto. Finita la recita del Rosario la Signora rientrò all'interno della roccia e la nube d'oro disparve con Lei".
A Bernadette Soubirous la “bella Signora” apparve e parlò 18 volte, fra l’11 febbraio e il 16 luglio. In tutte queste apparizioni i messaggi non furono lunghi e spesso gli incontri erano del tutto silenziosi.
Tali apparizioni, che dopo 4 anni furono riconosciute formalmente come autentiche dalla Chiesa cattolica, sono tra le più famose, anche perché fin dall'inizio di esse si verificarono molti fatti che i fedeli e la Chiesa interpretarono come guarigioni miracolose di patologie gravi o gravissime. Tra tutti questi episodi la Chiesa, al 2018, ha dichiarato formalmente di ritenere miracolose 70 guarigioni di ammalati recatisi a Lourdes in pellegrinaggio.
SANTA BERNADETTE SOUBIROUS, LA VEGGENTE DI LOURDES CHE SFIDÒ IL POTERE
È patrona dei pastori, il nome deriva dal tedesco e significa “ardita come orso”. Quando, l'11 febbraio del 1858, la Vergine le apparve per la prima volta a presso la rupe di Massabielle, sui Pirenei francesi, Bernadette Soubirous aveva compiuto 14 anni da poco più di un mese. Era nata, infatti, il 7 gennaio 1844. A lei, povera e analfabeta, ma dedita con il cuore al Rosario, appare più volte la «Signora». Nell'apparizione del 25 marzo 1858, la Signora rivela il suo nome: «Io sono l'Immacolata Concezione». Quattro anni prima, Papa Pio IX aveva dichiarato l'Immacolata Concezione di Maria un dogma, ma questo Bernadette non poteva saperlo. La lettera pastorale firmata nel 1862 dal vescovo di Tarbes, dopo un'accurata inchiesta, consacrava per sempre Lourdes alla sua vocazione di santuario mariano internazionale. La sera del 7 Luglio 1866, Bernadette Soubirous decide di rifugiarsi dalla fama a Saint-Gildard, casa madre della Congregazione delle Suore della Carità di Nevers. Ci rimarrà 13 anni. Costretta a letto da asma, tubercolosi, tumore osseo al ginocchio, all'età di 35 anni, Bernadette si spegne il 16 aprile 1879, mercoledì di Pasqua. Beatificata nel 1925, papa Pio XI l’ha proclamata santa l’8 dicembre 1933.
GLI INTERROGATORI SERRATI
Fin dall’inizio delle apparizioni ella si trova implicata in una situazione del tutto paradossale: lei, che non sa né leggere, né scrivere e comprende soltanto il patois, si fa portavoce di un avvenimento soprannaturale, che fa eco in tutto il mondo. Bernadette che, dall’11 febbraio al 16 luglio 1858, aveva assistito a 18 apparizioni dell’Immacolata Concezione nella grotta di Massabielle, riesce a sbaragliare tutti: subisce numerosi interrogatori ufficiali perché è sospettata di impostura. Vogliono farla crollare, affinché cessi quell’incontrollato flusso di persone alla grotta delle guarigioni… Ma sono tutti sconcertati dalla sua limpidezza. Le sue risposte alla santa Giovanna d’Arco schivano tutte le trappole: non si confonde mai e non si contraddice. Scriverà di lei Monsignor Bertrand-Sévère Laurence, Vescovo di Tarbes, nella Lettera pastorale del 18 gennaio 1862: «Chi non ammira, avvicinandola, la semplicità, il candore, la modestia (…)? Mentre tutti parlano delle meraviglie che le sono state rivelate, solo lei mantiene il silenzio; parla soltanto quando viene interrogata (…) alle numerose domande che le vengono poste, dà, senza esitare, risposte nette, precise, pertinenti e piene di convinzione. (…) Sempre coerente, nei vari interrogatori a cui è stata sottoposta, ha mantenuto tutte le volte la stessa versione, senza togliere o aggiungere nulla». È semplice e mite, ma risoluta nella sua posizione e non è disposta a patteggiare con nessuno, così come non rinuncia al suo Rosario da quattro soldi: rifiuta a Monsignor Thibault, Vescovo di Montpellier, di scambiarlo con uno in oro e benedetto dal Papa. Di fronte agli scettici irriducibili si limita a dire: «Non sono stata incaricata di farvi credere. Sono stata incaricata di riferire». Fin dai tempi delle apparizioni esprime la volontà di farsi suora, senza che questo riguardi i tre segreti che la Vergine le aveva confidato e che lei non ha mai rivelato. Dove avrebbe potuto, meglio che nella vita religiosa, mettere in pratica quelle consegne di «preghiera» e di «penitenza per la conversione dei peccatori» che aveva ricevuto? Diventa suora della Carità e dell’Istruzione cristiana di Nevers. Fin dai tempi del noviziato Bernadette è stata una presenza costante in infermeria, malata al punto da essere ammessa a fare la professione in Articulo mortis, il 25 ottobre 1866.
IL DONO DELL'ACQUA MIRACOLOSA
Nonostante le sue sofferenze, il rumore assordante, intorno a lei, non cessa, anzi. Con frequenza incessante è chiamata in parlatorio per incontri e domande. A suo avviso i circa cinquanta vescovi che sono andati a trovarla avrebbero fatto meglio a «restare nelle loro diocesi». Impara a leggere e a scrivere. Ha una buona mano per cucire e ricamare e poi è bravissima ad animare i giochi dei bambini. Vivace, disapprova ogni ipocrisia, ogni menzogna, ogni ingiustizia. Ha il carattere fiero, serio, onesto della sua gente, per cui ogni promessa è sacra. Si è fatta religiosa per nascondersi in Dio e invece, per obbedienza, deve essere in prima linea perché è sulla bocca di tutti. Questo problema viene da lei risolto nell’ottobre del 1873 ed è una specie di patto che si rifà alle parole dell’Immacolata: «Mi recherò con gioia in parlatorio (…). Dirò a Dio: sì, ci vado, a condizione che un’anima esca dal purgatorio o che convertiate un peccatore». La Madonna a Lourdes lasciò il dono dell’acqua miracolosa. Non parlò, però, dei malati fisici, bensì dei malati nell’anima e per essi Bernadette diede la sua giovane vita. Il peccato è il principale nemico dell’uomo, quello che corrompe e allontana da Dio sia spiritualmente che fisicamente. La salma incorrotta della bellissima santa Bernadette Soubirous è ancora lì, nella cappella del convento di Saint-Gildard, a testimoniare che la guarigione dell’anima è più importante della guarigione del corpo.
IL MESSAGGIO DI LOURDES
Al tempo della terza Apparizione, il 18 febbraio, la Vergine parla per la prima volta. A Bernadette, che le presenta un pezzo di carta ed una matita perché scriva il Suo nome, "la Signora" risponde: "Quello che ho da dirvi, non è necessario metterlo per iscritto". È una parola straordinaria. Ciò vuol dire che Maria vuole entrare con Bernadette in una relazione di amore, che si instaura al livello del cuore. Il cuore, nella Bibbia, significa il centro stesso della personalità, di ciò che c'è più di profondo nell'uomo. Bernadette è sin dall'inizio invitata ad aprire le profondità del suo cuore a questo messaggio d'amore. La seconda cosa che dice la Vergine è: "potreste avere la gentilezza di venire qui per quindici giorni?", Bernadette è frastornata. È la prima volta che le danno del "voi". Spiegherà questa parola dicendo: “Lei mi guardava come una persona guarda un'altra persona”. L' uomo, creato a immagine e a somiglianza di Dio, è una persona. Bernadette, sentendosi così rispettata e amata, fa lei stessa l'esperienza di essere una persona. Abbiamo tutti dignità agli occhi di Dio. Perché ognuno è un amato da Dio.
La terza parola della Vergine : "non vi prometto di rendervi felice in questo mondo, ma nell'altro". Conosciamo il mondo della violenza, della menzogna, della sensualità, del profitto, della guerra. Ma conosciamo anche il mondo della carità, della solidarietà, della giustizia. Quando Gesù, nel Vangelo, ci invita a scoprire il Regno dei Cieli, ci invita a scoprire, nel mondo così come è, un "altro mondo". Lì dove c'è l'amore, Dio è presente. Questa realtà non occulta l'orizzonte del messaggio che è il cielo. La Vergine Maria trasmette a Bernadette la certezza di una terra promessa che non potrà essere raggiunta se non al di là della morte. Sulla terra, ci sono i fidanzamenti; le cerimonie nuziali sono per il dopo, per il Cielo. Fare esperienza di Dio, non è altro che fare l' esperienza dell'amore su questa terra. A chi ha saputo scoprire questo Gesù dichiara: "non sei lontano dal Regno di Dio". Nonostante la sua miseria, la sua malattia, la sua ignoranza, Bernadette è sempre stata profondamente felice. È questo il Regno di Dio, il mondo del vero amore.
Durante le prime sette Apparizioni di Maria, Bernadette ha mostrato un viso raggiante di gioia, di felicità, di luce. Ma, tra l'ottava e la dodicesima apparizione tutto cambia: il viso di Bernardetta diventa teso, triste, preoccupato e soprattutto compie gesti incomprensibili... : camminare sulle ginocchia fino in fondo alla Grotta; baciare la terra di questa Grotta, ancora tutta sporca e ributtante; mangiare delle erbe amare; raspare il suolo e, per tre volte, provare a bere acqua fangosa, sorbirne un pò, poi sputarla; prendere del fango tra le mani e sfregarselo sulla faccia. E quando Bernadette osserva la folla allargando le braccia, tutti dicono: "è pazza".
Per quattro apparizioni Bernadette ripeterà gli stessi gesti. Ma cosa significa tutto questo? Nessuno riesce a capire nulla !
Siamo proprio nel cuore del "Messaggio di Lourdes".
I gesti che "la Signora" ha chiesto a Bernadette di compiere sono gesti biblici, attraverso essi, Bernadette esprimerà l'Incarnazione, la Passione e la Morte del Cristo.
Andare in ginocchio fino in fondo la Grotta: è il gesto dell'Incarnazione, dell'abbassamento di Dio che si fa uomo. Bernadette bacia la terra per spiegare che quest'abbassamento è giustamente il gesto dell'amore di Dio per gli uomini. Mangiare le erbe amare ricorda la tradizione ebraica che ritroviamo nel Vecchio Testamento. Quando gli ebrei volevano manifestare che Dio aveva preso su di sè tutte le amarezze e tutti i peccati del mondo, uccidevano un agnello, lo svuotavano, lo riempivano di erbe amare e pronunciavano su di esso la preghiera: "ecco l'Agnello di Dio che prende su di sé tutte le disgrazie, che toglie tutte le amarezze, tutti i peccati del mondo".
Questa preghiera è ripetuta nella messa.
Imbrattarsi il viso: il profeta Isaia presenta il Messia, il Cristo, con le caratteristiche del servo sofferente. "Poiché portava su di sé tutti i peccati degli uomini, il suo viso non aveva più figura umana", dice Isaia, e continua dicendo: "era come una pecora condotta al macello e, sul suo passaggio, la gente rideva di lui". Ecco alla Grotta Bernadette sfigurata dal fango e la folla che grida: "è diventata pazza".
I gesti che Bernadette compie sono gesti di liberazione. La Grotta è liberata dalle sue erbe, dal suo fango. Ma perché bisogna liberare questa Grotta? Perché nasconde un tesoro immenso che occorre assolutamente portare alla luce. Così, alla nona Apparizione ( il 25 febbraio 1858), "la Signora" chiederà a Bernadette di andare a scavare la terra, in fondo a questa "Spelonca per i maiali", dicendole: "andate alla fonte, bevete e lavatevi". Ed ecco che un po' d’acqua fangosa inizia a sgorgare, sufficientemente perché Bernadette possa berne. Ed ecco che quest' acqua diventa, poco a poco, trasparente, pura, limpida.
Con questi gesti ci è rivelato il mistero stesso del cuore del Cristo: "un soldato, con la sua lancia, trapassa il cuore e, immediatamente, scaturisce sangue e acqua". Ma ci rivelano anche le profondità del mistero del cuore dell'uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio: "l'acqua che ti darò, diventerà in te sorgente di vita eterna". Il cuore dell'uomo, ferito dal peccato, è espresso dalle erbe e dal fango. Ma in fondo a questo cuore c'è la vita stessa di Dio, manifestata dalla fonte.
Chiedono a Bernadette : "la Signora ti ha detto qualcosa ?" E lei risponde: " Sì, di tanto in tanto diceva: "Penitenza, penitenza, penitenza." Pregate per i peccatori ". Per "penitenza", si intede conversione.
Per la Chiesa, la conversione consiste, come ci ha insegnato Cristo, nel rivolgere il proprio cuore verso Dio, verso i propri fratelli. "Pregate per i peccatori". Pregare fa entrare nello Spirito di Dio. Così possiamo capire che il peccato non fa la felicità dell'uomo. Il peccato è tutto ciò che si oppone a Dio.
In occasione della tredicesima Apparizione, Maria si rivolge a Bernadette: "andate a dire ai sacerdoti che si costruisca qui una cappella e che ci si venga in processione". "Che si venga in processione" significa camminare, in questa vita, sempre vicino ai nostri fratelli.
"Che si costruisca una cappella", a Lourdes tante cappelle sono state costruite per accogliere la folla dei pellegrini. Ma queste cappelle sono soltanto i segni di questa comunione fondata sulla carità, alla quale tutti sono chiamati. La cappella, è "la Chiesa" che dobbiamo costruire, là dove siamo, nella nostra famiglia, sul nostro luogo di lavoro, nella nostra parrocchia, nella nostra diocesi.
Qualsiasi cristiano trascorre la sua vita a costruire la Chiesa, vivendo in comunione con Dio e i suoi fratelli.
Il 25 marzo 1858, giorno della sedicesima Apparizione, Bernadette si reca alla Grotta dove, per volere di don Peyramale, parroco di Lourdes chiede "alla Signora" di dire il suo nome. Per tre volte, Bernadette rivolge la domanda. Alla quarta richiesta, "la Signora" le risponde in dialetto: "Que soy era Immaculada Counceptiou", "Io sono l'Immacolata Concezione".
Bernadette non ha capito immediatamente il senso di questa parola. L'Immacolata Concezione, così comeinsegna la Chiesa, è "Maria concepita senza peccato, gazie ai meriti della croce del Cristo" (definizione del dogma promulgato nel 1854).
Bernadette si reca immediatamente dal signor parroco, per trasmettergli il nome "della Signora". Lui capirà che è la Madre di Dio che appare alla Grotta di Massabielle. Più tardi, il vescovo di Tarbes, Mgr. Laurence, autentificherà questa rivelazione.
La " firma" del messaggio avviene dopo 3 settimane di Apparizioni e 3 settimane di silenzio (dal 4 al 25 marzo). Il 25 marzo è il giorno dell’Annunciazione, del concepimento" di Gesù nel ventre di Maria. La Signora della Grotta dice quale è la Sua missione: Lei è la Madre di Gesù, tutto il suo essere è quello di concepire il Figlio di Dio, Lei è tutta per Lui. Per questo è Immacolata, abitata da Dio. Così, la Chiesa e tutti i cristiani devono lasciarsi abitare da Dio per diventare immacolati, radicalmente perdonati e in modo tale da essere, anche loro, testimoni di Dio. Sarà la vocazione di Bernadette. Il 7 aprile, durante la penultima Apparizione, la fiamma della candela passerà tra le sue dita senza bruciarla: diventa trasparente di luce, può anche lei comunicare la luce di Dio. Maria ci dice che lei è ciò che dobbiamo diventare. Il giorno della sua 1^ Comunione (3 giugno 1858), Bernadette prolunga quest'esperienza unendosi al dono di Dio.
(Fonti: famigliacristiana.it: oratorioberbenno.it)
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