L’ANPS Marcianise ha celebrato l’eroe sannicolese Luigi D’Andrea
La cerimonia, officiata da Don Filippo Frattolillo nella chiesa di San Pasquale, è stata onorata dalla presenza del sindaco Antonello Velardi, del vicesindaco di San Nicola la Strada Raffaele Della Peruta, del consigliere comunale Gennaro Mona e del Comandante della polizia locale sannicolese Alberto Negro.
Il giornalista Nicola Ciaramella ha tracciato un toccante ricordo del Maresciallo D’Andrea e ha letto un accorato messaggio della vedova Gabriella Vitali.
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Il Primo Cittadino di Marcianise, Antonello VELARDI, il vice sindaco di San Nicola la Strada, Raffaele DELLA PERUTA, il consigliere comunale Gennaro MONA e il Comandante della Polizia Locale di San Nicola la Strada Alberto NEGRO hanno onorato con la loro encomiabile presenza la cerimonia religiosa svoltasi in suffragio dell’ “eroe” sannicolese LUIGI D’ANDREA, brigadiere della Polizia di Stato, ucciso 45 anni fa nell’adempimento del proprio dovere, al quale è stato intitolato il torneo di biliardo, denominato appunto “MEMORIAL M.LLO LUIGI D’ANDREA, promosso ed organizzato dalla Emerita Associazione Nazionale Polizia di Stato – Sezione di Marcianise, guidata dal presidente Cav. Angelo TARTAGLIONE e splendidamente rappresentata da numerosi soci, tra i quali è doveroso ricordare Nicola PICA, nell’occasione cerimoniere e presentatore del significativo programma predisposto.
Presente anche una rappresentanza del Gruppo Sportivo delle FF.OO. della Polizia.
Ad animare la funzione religiosa i meravigliosi cantori del coro Regina Pacis diretti dal M° M. Rondello.
La Santa Messa si è svolta sabato 26 marzo nella Chiesa di San Pasquale nel Convento Francescano dei Frati Minori in Marcianise ed è stata celebrata da Don Filippo FRATTOLILLO, parroco di Santa Maria della Pietà in San Nicola la Strada, assistito dal diacono Don Alessandro Augusto.
Al termine della funzione, prima della benedizione finale, è intervenuto il Primo Cittadino di Marcianise, che ha sottolineato con particolare partecipazione l’importanza dell’avvenimento per la storia delle due città, e poi, a tracciare un toccante ricordo di LUIGI D’ANDREA, il giornalista Nicola CIARAMELLA, che ha parlato, come fa ogni anno sul Corriere di San Nicola, dei drammatici momenti della tragedia consumatasi il 6 febbraio 1977, dei suoi rapporti di amicizia avuti in gioventù con la famiglia di Luigi D’Andrea, delle onorificenze assegnate in tutta Italia alla memoria di D’Andrea (tra cui la Medaglia d’oro al Valor Civile fortissimamente voluta dall’indimenticabile Presidente della Repubblica Sandro Pertini) e, soprattutto, della instancabile dedizione della inconsolabile vedova di D’Andrea, la Signora Gabriella Vitali, che, con coraggio e determinazione, a tutti i livelli istituzionali, ha speso la sua vita per tenere sempre accesa la fiamma del ricordo del marito e di tutti i membri delle forze dell’ordine caduti nel difendere ed esaltare i valori della legalità.
Al termine, Ciaramella ha letto una bellissima lettera che la Signora Gabriella Vitali, impossibilitata ad essere presente alla cerimonia per la lontananza (risiede a Bergamo) e per motivi di salute, gli ha mandato. In essa c’è tutto il sentimento di gratitudine per quanti, promotori ed autorità, si attivano affinché Luigi D’Andrea venga sempre ricordato nella sua terra e dalla sua gente.
«Sono profondamente onorato, oltre che particolarmente contento, -ha detto Ciaramella- di poter dedicare un piccolo momento alla grande memoria di Luigi D’Andrea, poliziotto tragicamente strappato alla vita in età giovanissima nell’adempimento del proprio dovere, Medaglia d’Oro al Valor Civile, nato a San Nicola la Strada, che ebbi personalmente a conoscere, al quale la splendida Sezione di Marcianise dell’Emerita Associazione Nazionale Polizia di Stato ha voluto intitolare un bellissimo torneo sportivo.
Ringrazio, per l’opportunità che mi è stata concessa, il Dr. Alberto Negro, che è stato il primo a telefonarmi, chiedendomi, per conto dell’ANPS Marcianise, di metterlo in contatto con i familiari di Luigi D’Andrea.
Ringrazio soprattutto l’ANPS Marcianise ed in particolar modo il carissimo Nicola Pica, che non vedevo da oltre venti anni, per avermi chiesto di tracciare, in questa occasione, un ricordo di Luigi D’Andrea.
Ogni anno, da moltissimi anni, io traccio il ricordo di Luigi D’Andrea sul mio giornale, Corriere di San Nicola. Perché parlare di una persona cara che non c’è più, tenerne sempre accesa la fiamma del ricordo, è l’unico modo per far sì che questa persona non muoia mai, per far sì che questa persona sia sempre viva».
Quindi la narrazione, tratta dal sito dei caduti della polizia, di quel tragico 6 febbraio 1977: «Erano quasi le dieci di una fredda e cupa mattina d'inverno. Luigi D'Andrea era di pattuglia con il collega Renato Barborini. Era stato chiamato in servizio all’ultimo momento per sostituire un altro collega.
I due stanno percorrendo l'autostrada quando, nei pressi dello svincolo per Dalmine (sulla A4 in direzione Venezia), notano una macchina (Fiat 132 di colore scuro) che procede zigzagando pericolosamente e a fari spenti.
Riescono subito a bloccarla con grande destrezza.
Pistole alla mano, intimano ai tre occupanti di scendere con le mani in vista, secondo le tecniche operative tante volte applicate.
Nessuno saprà mai cosa si sono detti, quali frasi si sono scambiati Luigi D’Andrea ed il suo giovanissimo collega con le bestie che si sono trovate di fronte.
Improvvisamente spunta la calibro 9 di Renato Vallanzasca, capo della cosiddetta banda della Comasina, uno dei peggiori criminali della storia italiana, che seminò sangue e terrore nel milanese e dintorni durante gli infuocati anni ’70.
L’intero caricatore di quella maledetta arma viene rovesciato addosso ai due coraggiosi servitori della nostra patria. D’Andrea e Barborini rispondono al fuoco, ammazzano uno dei tre delinquenti, che viene abbandonato in mezzo alla strada dai compagni, ma, purtroppo, per loro non c’è più scampo. Le immagini della strage diffuse dalla televisione e le foto riportate dai giornali sono di una crudezza impressionante. Due Angeli riversi a terra, uno accanto all'altro, quasi stretti in un abbraccio fraterno; il berretto d'ordinanza di uno dei due scagliato sul ciglio della strada, l'Aquila dorata spezzata da un colpo di pistola».
I ricordi personali: «Luigi D’Andrea aveva trentadue anni, quando fu strappato alla vita; era nato e vissuto a San Nicola la Strada, nello storico Vicolo Vanvitelli, prima di trasferirsi per vestire la divisa del glorioso corpo della Polizia. A Bergamo aveva creato la sua meravigliosa famiglia, con la sua amata Signora Gabriella Vitali, da cui ebbe due figlie.
Conobbi personalmente Luigi D’Andrea. Sono di sette anni più giovane di lui. Quando lui già aveva lasciato San Nicola la Strada, io ero amico legatissimo del fratello; andavo spesso a casa sua, in Vicolo Vanvitelli; i suoi genitori, persone amabilissime, mi volevano bene. Qualche volta ho incontrato Luigi D’Andrea che tornava a San Nicola in occasione di ferie o di permessi. Mi ricordo il suo attaccamento alla divisa. Ne era fiero, come i genitori, che gongolavano dalla gioia di raccontarlo».
Ciaramella ha poi elencato le numerose onorificenze che sono state assegnate alla memoria di Luigi D’Andrea. Su tutte, la Medaglia d’Oro al Valor Civile alla Memoria assegnata dall’amatissimo indimenticabile Presidente della Repubblica Sandro Pertini il 9 giugno 1979, quale “Luminoso esempio di assoluta dedizione al dovere spinta fino all'estremo sacrificio”.
E poi il grado postumo di Maresciallo.
E poi, in moltissime città italiane, Benemerenze Civiche alla Memoria, cittadinanze onorarie, intitolazione di strade, caserme, strutture pubbliche, luoghi cittadini, deposizione di targhe alla memoria, intitolazione di tornei di calcio e di altri sport, come questo Memorial Luigi D’Andrea fortemente voluto dall’ANPS Marcianise.
Anche la sua città nativa, San Nicola la Strada, gli ha dedicato Via Luigi D’Andrea.
Una targa della Proloco, dedicata nel 1992 a Luigi D’Andrea e ad un altro eroe sannicolese, Franco Evangelista, campeggia sul muro della Chiesa di Santa Maria della Pietà. In essa c’è scritto: “Il sacrificio della loro vita insegna ai nostri giovani i valori eterni della fede e dell’amore. Il loro ricordo rimarrà indelebile come simbolo del coraggio umano”.
La fiamma perenne del ricordo: «A tenere sempre viva ed accesa la fiamma del ricordo dell’ “eroe” Luigi D’Andrea, sublime servitore dello stato e della sicurezza pubblica, c’è, soprattutto, e prima di tutto, la innamoratissima inconsolabile vedova Gabriella Vitali, che ho avuto l’onore di conoscere personalmente qualche anno fa, nel corso di una sua visita a San Nicola la Strada, ed apprezzare per il coraggio, la determinazione, la perseveranza con le quali conduce l’impegno volto a difendere ed esaltare i valori della legalità rappresentati dal lavoro degli uomini in divisa.
Gabriella ha istituito l’annuale “Premio Maresciallo di Pubblica Sicurezza Luigi D’Andrea”, che si pregia del patrocinio, tra gli altri, del Senato della Repubblica e del Ministero dell’Interno, che viene assegnato ad operatori delle Forze dell’Ordine che si sono distinti in gesti di altruismo e d’amore grazie ai quali è stato possibile salvare vite umane.
Gabriella, con cui spesso mi sento, mi dice spesso che gli eroi appartengono a tutti, essi tutti sono patrimonio perenne della storia. Non solo delle città in cui essi hanno vissuto o operato. Tutte le città devono onorare con il ricordo perenne, affinché mai esso si spenga, chi si è ispirato agli ideali di giustizia, di coraggio e di attaccamento al dovere. Sono questi i valori essenziali da trasmettere».
Ciaramella ha quindi voluto leggere alcuni passi dell’intervento di Gabriella Vitali, nel 2007, a Milano, al XXI Memorial Day istituito per ricordare i Caduti delle Forze dell'Ordine e delle Forze Armate dello Stato: «Ciao Uomo Grande, Angelo mio! E’ facile ricordare trent’ anni, quando colmano la distanza da un evento così determinante, da sembrare successo....solo ieri. Come ogni anno, nella mia mente - nei miei occhi - scorrerà la nostra “breve” vita a due (a quattro, per l’esattezza). E ancora il dolore squarterà il mio cuore. .....Mio amato, ...... continua a riposare, nella mia anima. Ora il tuo posto è li. Prendi per mano Renato (e gli altri Colleghi) e veglia-proteggi, tutti coloro che ancora - nonostante mille difficoltà- continuano in questa Nobile Missione, che era la tua Missione».
Infine, la lettera che Gabriella Vitali gli ha chiesto di leggere:
«Un abbraccio rispettoso e sincero alle Autorità presenti, ai cittadini, agli Uomini e Donne delle Forze dell’Ordine, tutte.
Un grazie al Cav. Angelo Tartaglione, presidente dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato di Marcianise, unitamente ai Soci della prestigiosa Associazione.
Iniziative poste in essere per rendere omaggio a chi ha perso la vita, per mano cruenta e vigliacca, sanno di pulito, rincuorano i familiari e danno un segnale forte alle nuove generazioni.
Il ricordo è molto importante! Tante, troppe vite sono state immolate nel nome del male. I loro assassini, troppe volte osannati, mentre avrebbero meritato solo ed esclusivamente l’oblìo.
Commossa ed emozionata, che il mio amato Luigi venga ricordato nella sua terra, dalla sua gente…..anche un po’ mia. Grazie, grazie, grazie.
Con grande rammarico, non ho potuto essere con voi. Vi assicuro che sono lì con la mente e con il cuore.
Ringrazio l’amico Nicola Ciaramella, direttore del Corriere di San Nicola, merito suo, al suo puntuale ricordo di Luigi che non si è mai spezzato quel sottile “fil rouge” che collega Lombardia e Campania».
«Grazie lo dico io a Gabriella -ha concluso Nicola Ciaramella- e a tutti voi che avete ascoltato. Luigi D’Andrea è qui tra noi, anche lui ha gioito. Grazie infinite a tutti, con tutto il mio cuore».
Biagio Pace
©Corriere di San Nicola
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