“silenziosaMente”
Parte una nuova rubrica del Corriere di San Nicola
L’argomento della prima puntata: “I gemelli: Uguali ma diversi e come tali mamma e papà devono trattarli”
Tanto simili da confondere persino i genitori, e come non citare la celebre commedia definita il prototipo degli equivoci di tutti i tempi: “I Menecmi” di Plauto.
Ma chi sono? Due gemelli, entrambi con lo stesso nome, separati dalla nascita, si ritrovano a loro insaputa, nella stessa città…La vicenda inizia così: “Un padre di Siracusa decide di portare i suoi due figli gemelli al mercato di Taranto, ma uno dei due, di nome Menecmo, si perde tra la folla e non viene più ritrovato dal padre. L’uomo, soffocato dal dolore, muore poco dopo, e il nonno dei due gemelli, pensando che il primo sia ormai morto, decide di dare al secondo il nome del defunto, rinominandolo Menecmo. Menecmo I (quello disperso al mercato) in realtà non è morto, ma è stato trovato da un uomo di Epidamno, che l’ha adottato come figlio legittimo e portato nella sua città. Nemmeno Menecmo II (quello rimasto presso il nonno) crede che il fratello sia morto, e così decide di cercarlo dappertutto, fino ad arrivare ad Epidamno. Da lì, equivoci su equivoci: essendo gemelli, i due fratelli sono perfettamente confondibili, causando così un continuo scambio di persona. Come se non fosse abbastanza, Menecmo I essendo stato adottato e portato ad Epidamno da bambino, non ricorda assolutamente di avere un fratello, e non ha la minima idea che proprio lì nella sua città natia, vi sia un uomo identico a lui, scambiato erroneamente da tutti! La commedia si chiude con l’agognato riconoscimento: trovatisi faccia a faccia, i due Menecmi capiscono che non c’è nessuno scambio di persona, ma ci sono semplicemente due persone uguali tra loro. Menecmo II racconta la terribile disgrazia a Menecmo I, il quale finalmente viene a conoscenza dell’episodio della sua infanzia e riabbraccia il fratello”.
I gemelli pur essendo biologicamente identici, i gemelli sono persone distinte, ai genitori spetta il compito di aiutare ciascun figlio ad acquisire la propria autonomia ed identità, pur rispettando la natura di un legame speciale e profondo che si instaura da parte della diade, sin da quando condividono l’utero materno. Di fatti i gemelli sono in continua interazione tra loro, e ciò comporterebbe una complicazione sul piano del processo di identificazione e sia sulla sfera della socializzazione, per una chiusura eccessiva della diade gemellare, e complicare o tardare il processo di separazione l’uno dall’altra, o addirittura possono manifestare gli stessi bisogni da soddisfare e qui entrerebbe in gioco una competitività per ottenere l’attenzione dei genitori. Dall’altra parte i genitori possono avere difficoltà nel dedicare il loro tempo a ciascun gemello individualmente, e potrebbe nascere un senso di colpa.
Dunque cosa fare? Innanzitutto prepararsi ad accogliere due! Dal punto di vista organizzativo richiede uno sforzo in più, ma dal punto di vista educativo vanno trattati come due normali fratelli.
Partiamo dal nome: evitare nome simili (Mara, Maria, Marco, Mirco), per non confondersi goffamente, ma evidenziare che sono a tutti gli effetti due persone distinte, anche se hanno tratti fisici identici. Così come si consiglia di evitare di chiamarli “I gemelli”. Questa è una raccomandazione da fare anche ai nonni, zii, amici, maestre: ciascuno va chiamato con il suo nome affinché possa sentirsi unico e crescere come individuo.
Ciascuno deve avere un vestiario personalizzato: No look identici, per supportare e valorizzare la loro unicità e favorire l’indipendenza l’uno dall’altro. Per questo evitare (stesso taglio di capelli, o pettinatura). Rende più facile distinguere l’uno dall’altro “Perché, quando sono effettivamente identici, capita di confondersi. E i bambini stessi lo sanno e ci giocano, ma sotto sotto ne soffrono, così come capita a tutti quando si viene confusi con qualcun altro”.
E’ importante imparare a delegare: nessun genitore è onnipotente e se normalmente l'arrivo di un figlio può mettere a dura prova i neogenitori, l'arrivo di due, almeno all'inizio, rende l'impresa ancora più ardua, dal punto di vista organizzativo. Per questo è importante imparare a chiedere aiuto e a delegare, a nonni, amici, babysitter, per non essere sopraffatti dalla stanchezza. “Dividersi tra due figli è un compito più oneroso rispetto alla norma e i genitori di gemelli, in particolare le mamme, non devono farsi assalire dal senso di colpa per il fatto di non farcela da soli. Quindi meglio organizzare per tempo una rete di supporto”.
Giocattoli uguali o diversi? Differenziare le loro esperienze è importante, ma questo non significa non assecondare le loro inclinazioni e i loro desideri, che possono essere uguali o diversi. Per quanto riguarda i giocattoli, per esempio, “il buon senso suggerirebbe di non comprarne di identici, e fare in modo che l'uno giochi anche con i giocattoli dell'altro. Ma nella pratica va valutato caso per caso: ci sono per esempio gemellini particolarmente conflittuali che vogliono il gioco tutto per sé. E se entrambi vogliono lo stesso, vada per i doppioni. di fronte a due giochi uguali, può capitare che i entrambi scelgano lo stesso, e se lo contengano: compito del genitore è riconoscere, tollerare e tradurre la rivalità che sottende una simile contesa, per aiutare i bambini a gestirla senza troppa sofferenza”.
Ed ora arriviamo alla questione più “calda” e che sta a cuore ai genitori: “Li iscrivo nella stessa classe? O nella stessa scuola?” Anche in questo caso non esiste una risposta universale. Dipende dai casi, c'è chi è convinto che differenziare (anche) il loro percorso scolastico sia positivo per lasciar emergere la personalità di ciascuno. Ma non è universalmente valido. A volte gli stessi bambini manifestano il desiderio di essere separati, altre volte invece esprimono il desiderio di condividere maestre e compagni di classe. Ed è meglio assecondarli”. Se possibile è meglio differenziare le attività extrascolastiche, perché possono rappresentare un'occasione di separazione non traumatica dal gemello, che rappresenta una figura fondamentale di attaccamento. Ma questa valutazione non deve prevaricare sugli interessi dei bambini e, se coincidono, non ha senso forzare uno a fare ginnastica e l'altro nuoto.
La gestione dei conflitti: Così come litigano i fratelli o le sorelle, lo fanno anche i gemelli, “solo che i loro litigi tendono a essere più intensi, perché in fondo i gemelli iniziano a competere già nell'utero: per lo spazio, per il cibo, per la sopravvivenza. Come accade in natura nel mondo animale, nello specifico negli animali marsupiali i “canguri” dai tratti docili e teneri, ma celano un’insita spietatezza: i cuccioli si uccidono per venire alla luce. I conflitti sono anche un modo attraverso cui esprimere il proprio io e cercare di differenziarsi dall'altro. Pertanto consiglio ai genitori, dunque di dare a ciascuno ciò di cui ha bisogno, dal punto di vista relazionale e affettivo: perché anche se hanno le stesse esigenze materiali, nello stesso momento, non sono uguali, e riuscire a differenziare il proprio approccio in base alle caratteristiche di ciascuno può essere d'aiuto non solo per sanare i conflitti ma anche per favorire lo sviluppo della loro identità.
Dott.ssa Graziella Vingelli
©Corriere di San Nicola
Fotografia tratta dalla commedia “Menecmi”di Plauto, in scena Al Real Ortobotanico di Napoli (2016), regia di Paolo Cresta.
Foto: "Anne Geddes”
Foto: “La nascita del canguro” dal web “curiosandosimpara.com”
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