“Via Crucis” figurata in Santa Maria degli Angeli
“IL SOGNO DI LIBERTÀ- Ma quale libertà?” è stato il tema dell’iniziativa organizzata dal gruppo Giovani di Azione Cattolica e Gruppo Scout.
Chiesa gremita per assistere ad una rappresentazione pervasa di grandi riflessioni.
VIDEO
(link nell'articolo)
VIDEO
https://youtu.be/DHKuqj-EV-8
Venerdì 29 marzo, presso la Chiesa Santa Maria degli Angeli di San Nicola la Strada, si è svolta la “Via Crucis” figurata organizzata dai giovani dell'Azione Cattolica e dal gruppo Scout San Nicola la Strada 1.
«Questa esperienza oltre a ricordarci il forte momento del Venerdì Santo -ha commentato Gianluca Feola- ci ha rammentato anche che la Parrocchia è la nostra Casa dove tutti possiamo fare qualcosa e dove tutti siamo una sola famiglia affinché questa sinergia possa essere uno stimolo nella nostra quotidianità. L'impegno di noi giovani ci ricorda che Pasqua è ogni qualvolta che si ha la voglia di fare bene e magari farlo tutti insieme perché è lì che troviamo "il bello" della vita. Il testo della “Via Crucis” ci rimanda ad un percorso dove questa felicità si può davvero trovare: "dalla prigionia alla libertà" non è solo una frase, ma una esortazione concreta che ognuno di noi può realizzare. La Via Crucis si conclude con la chiusura delle porte della nostra amata Chiesa, le stesse porte da cui rientrerà il cero pasquale simbolo della Speranza e Luce di Vita».
©Corriere di San Nicola
Regia video di Biagio Pace
Un meraviglioso copione
IL SOGNO DI LIBERTÀ
Ma quale libertà?
PERSONAGGI
Gesù: NICOLA
Centurioni: ALESSIO E RAFFAELE
Pilato: VINCENZO
Barabba: BERNARDINO
Popolo: TUTTI I PERSONAGGI
Maria: VALENTINA
Pie donne: MIRIAM, CARMEN E ALESSIA
Giovanni: PIETRO
Simone di Cirene: DAVIDE
Veronica: GIORGIA
Giuseppe d’Arimatea: GIUSEPPE
I STAZIONE
GESÙ È CONDANNATO A MORTE
La libertà di espressione
- Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
- Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
Dal Vangelo secondo Matteo (27,22-23.26)
Disse loro Pilato: ‘Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo’. Tutti gli risposero: ‘Sia crocifisso!’ Ed egli aggiunse: ‘Ma che male ha fatto?’. Essi allora urlarono: ‘Sia crocifisso!’. Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso.
Testimonianza
Il mio nome è Patrick Zaki, ero un semplice studente quando durante la mia ricerca in Egitto sono stato imprigionato. Era il 7 febbraio 2020 e ricordo questo giorno come adesso. Sono stato accusato di terrorismo, istigazione alla violenza ma non mi sono mai arreso, rivolevo indietro la mia libertà. Ho scritto lettere, ho chiesto colloqui che il più delle volte mi sono stati vietati. Ho festeggiato i miei compleanni in carcere, mi sono sentito solo, esausto, depresso. Sono stato privato dei miei affetti più cari, dei miei momenti migliori, non ero più libero di essere me stesso, di esprimere le mie idee. Ero uno qualunque ma non sono mai stato un delinquente, un poco di buono. Sono riuscito comunque a laurearmi a distanza ma volevo solo essere con la mia famiglia. Sono ritornato a vivere solo il 5 luglio 2023, quando ho ricevuto la grazia.
Preghiera
Signore, sono tante le persone che ingiustamente vengono accusate senza aver commesso alcun reato ma solo perché hanno espresso il loro essere e le loro idee. Ti chiediamo di aiutarci a non giudicare il prossimo e a non condannare l'altro con parole che possono ferire.
Simbolo
Manette di corda
II STAZIONE
GESÙ È CARICATO DELLA CROCE
La libertà di uguaglianza
- Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
- Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
Dal Vangelo secondo Matteo (27,27-31)
Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte. Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: ‘Salve, re dei Giudei’. E sputatogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo così schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo.
Ascolto della canzone: CASA MIA – GHALI
Riflessione
“Casa” è qualcosa di sociale, casa mia può essere anche casa tua. Anzi, casa è il posto dove viviamo, in cui siamo tutti coinquilini.
Se solo provassimo a guardare il mondo con “occhi puri”, capiremmo che i confini sono segni infantili in un disegno tanto più grande.
Purtroppo, il mondo non è solo cieli e prati.
“Non mi sento tanto bene, però sto già meglio se mi fai vedere il mondo come lo vedi tu": per recuperare contatto con l'essenziale invisibile agli occhi, con la casa, basta cercare la bellezza nel mondo.
Preghiera
Signore, ci facciamo la guerra per uno piccolo pezzo di terra, per qualcosa che l'altro ha e che io non possiedo. Aiutaci a comprendere che la diversità non è qualcosa di cui avere paura ma è la vera ricchezza dell'essere fratelli.
Simbolo
Le bandiere di Palestina e Israele che si uniscono come due pezzi di puzzle
III STAZIONE
GESÙ INCONTRA LA MADRE
La libertà di accoglienza
- Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
- Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
Dal Vangelo secondo Giovanni (19,25-27)
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Cleopa e Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: ‘Donna, ecco tuo figlio!’. Poi disse al discepolo: ‘Ecco tua madre!’. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Testimonianza
Parlando di accoglienza, riportiamo l'esperienza della piccola città di Armo.
Sono anni che Caritas, scout, suore e gli stessi abitanti della città, si mobilitano ogni qualvolta vi è uno sbarco o una qualsiasi emergenza: sono scesi in prima linea per poter aiutare ed accogliere tutti coloro che erano riusciti a sopravvivere al viaggio.
Nonostante le varie difficoltà, orari improponibili e la mole variabile di persona, la comunità cittadina non si è mai arresa e tutt'ora continua ad aiutare e a collaborare senza sosta.
Questa esperienza deve essere fonte per tutti noi di ispirazione per agire, nel dare una mano a chi soffre e scappa dalla propria terra in cerca di salvezza e di non farci limitare da ostacoli o giudizi fittizi.
Preghiera
Signore, tanti fratelli lasciano la loro terra in cerca di fortuna, un lavoro dignitoso, di scappare da una guerra che non hanno scelto. Donaci la forza di essere come questa gente che ha poco ma dona tutto, che accoglie come fa una madre con un figlio che alla sua nascita smette di piangere solo quando appoggia la testa sul suo petto.
Simbolo
Cuore
IV STAZIONE
GESÙ AIUTATO DAL CIRENEO
La libertà di donare
- Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
- Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
Dal Vangelo secondo Luca (23,26)
Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso una croce, da portare dietro a Gesù.
Riflessione
Come ti senti quando ricevi un dono? Che rumore fa il tuo cuore in quel preciso istante? Ad oggi, sono davvero tantissime le persone che necessitano di aiuto, ad oggi, le nostre Caritas sono piene di persone che cercano conforto, una semplice speranza per andare avanti, un motivo in più per svegliarsi e andare avanti. Ma tu lo sai che donare è contagioso?
Donare è un'arte. Non significa solo dare ciò che si ha ma soprattutto donare sé stessi all'altro senza remore. Donare è farsi vicino all'altro. Nel momento in cui dono, annullo ogni distanza e creo una relazione.
Preghiera
Signore, spesso ci è difficile fare un gesto semplice, ci è difficile donare qualcosa che abbiamo a chi non conosciamo, siamo diffidenti verso il prossimo. Aiutaci a comprendere che è solo donato che si impara a riconoscere il vero significato dell'amore.
Simbolo
Pacco Caritas
V STAZIONE
LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO DI GESÙ
La libertà di essere compresi
- Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
- Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
Dal libro dei Salmi (27,8-9)
Di te ha detto il mio cuore: ‘Cercate il suo volto’; il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo. Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.
Riflessione
«Se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l'ultima».
Viviamo in un'epoca in cui l'espressione delle sensibilità attraverso i social media e altre piattaforme digitali ha acquisito una nuova dimensione. Questo ha sia ampliato le opportunità di condivisione e connessione, sia introdotto sfide legate alla gestione dell'autenticità e della percezione pubblica. Navigare in questi spazi richiede una riflessione attenta sull'importanza di mantenere un equilibrio tra l'espressione personale e la consapevolezza del suo impatto sugli altri.
Esprimere liberamente le proprie sensibilità è un aspetto complesso e multidimensionale della vita umana, che gioca un ruolo chiave nel nostro sviluppo personale, nelle relazioni interpersonali, nella creatività e nella società in generale. Coltivare un ambiente che incoraggi l'autenticità e l'accettazione può arricchire notevolmente l'esperienza umana, proprio come ha fatto Elena Cecchetin, condividendo questi versi della poesia dell’attivista peruviana in merito ai femminicidi.
Preghiera
Signore è attraverso queste parole che riusciamo a toccare il cuore e la mente con chi entriamo in contatto. Aiutaci a comprendere meglio l'altro perché è solo in questo modo che riusciamo ad elaborare e comprendere meglio le nostre esperienze di vita.
Simbolo
Megafono
VI STAZIONE
GESÙ INCONTRA LE PIE DONNE DI GERUSALEMME
La libertà di crearsi una vita
- Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
- Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
Dal Vangelo secondo Luca (23, 28-31)
Gesù, voltandosi verso le donne, disse: ‘Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: ‘Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai mondi ‘Cadete su di noi’ e ai colli: ‘Copriteci! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?’
Ascolto della canzone: LA VITA È PER VOLARE
Riflessione
"La vita è per volare" è un brano che evoca una totale sensazione di libertà, speranza e determinazione nell'inseguire i propri sogni. Le parole della canzone parlano di "volare", spiccare il volo, che vanno a simboleggiare l'idea di superare tutti gli ostacoli per riuscire a raggiungere i nostri obiettivi. Un inno alla ricerca della felicità, incoraggiando sempre a non lasciarsi trattenere dalle aspettative e giudizi degli altri; per arrivare così a trasmettere un senso di ottimismo e fiducia nel futuro in tutti noi.
Preghiera
Signore, la vita è così preziosa che spesso ce ne dimentichiamo il valore e ci facciamo trascinare dai momenti no, ci lasciamo trascinare dallo sconforto. Aiutaci a capire i nostri talenti, ad accettarci senza paura del pregiudizio e a lottare per i nostri desideri affinché possiamo spiccare il volo.
Simbolo
Aeroplanini di carta
VII STAZIONE
GESÙ CADE SOTTO IL PESO DELLA CROCE
La libertà di amare
- Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
- Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
Dal libro del profeta Isaia. 53, 4-6
Eppure, egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti.
Ascolto della canzone: VIVERE PER AMARE
Riflessione
“Vivere per amare, amare quasi da morire, morire dalla voglia di vivere, amare, dare l'anima alla vita, morire dalla voglia di vivere, con la voglia di vivere”
Tutto ciò è invito a rimettere al centro il valore della vita umana, aggrappandosi all'unica cosa capace di avere davvero valore: l'amore. La canzone è un inno per gli esclusi, per gli ultimi, i numeri zero di una classifica tutta creata dall'uomo e il loro diritto a esistere. In ogni tempo.
Preghiera
Signore, l'amore sa davvero come cambiarti la vita. L'amore dà espressione a tutto quello che c'è. Tutti diventiamo importanti per qualcuno. Aiutaci ad essere come la ginestra che cresce vicino ai vulcani sul terreno arido, che non si arrende alla difficoltà ma che lotta per fiorire.
Simbolo
Immagine della Ginestra
VIII STAZIONE
GESÙ È SPOGLIATO DALLE VESTI
La libertà di scelta
- Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
- Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
Dal Vangelo secondo Matteo (27, 33-36)
Giunti a un luogo detto Gòlgota, che significa luogo del cranio, gli diedero da bere vino mescolato con fiele; ma egli, assaggiatolo, non ne volle bere. Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte. E sedutisi, gli facevano la guardia.
Riflessione
«Bambine occidentali giocano a far le grandi, indossano i tacchi e i lunghi vestiti della mamma un po’ troppo larghi e goffamente cadono qua e là, sorreggono giocattoli e scarrozzano bambole nei loro piccoli passeggini giocattolo… oltre questo orizzonte, c’è un’altra bambina che da una piccola fessura spalanca i suoi occhietti, piccoli ma già pieni di vissuto, speranzosi di poter vivere quei giochi piuttosto che renderli una cruda realtà. Dall’altra parte del mondo c’è una bambina, che indossa abiti lunghi e tacchi non per gioco, ma per compiacere con la sua triste giovinezza uomini vecchi, c’è una bambina il cui primo pensiero è “a che serve una donna giovane e bella se non partorisce?”». Queste sono le parole della sposa bambina Karachi, narrate da Oriana Fallaci…. Una triste realtà ma vera, donne private della loro libertà, derubate della loro giovinezza e spensieratezza.
Preghiera
Signore, è quasi una fortuna essere nata dalla parte giusta del mondo ma noi vogliamo pregare per Karachi e per le bambine come lei. A loro va il nostro pensiero, affinché possano essere libere di volare, leggiadre come farfalle, e non solo nei propri sogni.
Simbolo
Velo da sposa e libri
IX STAZIONE
GESÀ È INCHIODATO SULLA CROCE
Stazione silenziosa
- Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
- Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
Dal Vangelo secondo Matteo (27, 37-42)
Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta della sua condanna: “Questi è Gesù, il re dei Giudei”. Insieme con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra. E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo: “Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!”. Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano: “Ha salvato gli altri, non può salvare sé stesso. È il re d’Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo”.
X STAZIONE
GESÙ MUORE SULLA CROCE E VIENE DEPOSTO NEL SEPOLCRO
Stazione silenziosa
- Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
- Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
Dal Vangelo secondo Giovanni (19, 28-42)
Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò.
Momento di silenzio
Dopo questi fatti, Giuseppe d'Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com'è usanza seppellire per i Giudei. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino.
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