La Protezione Civile di San Nicola la Strada tra i prescelti per l’ “Exe Flegrei 2019”
E’ la più importante esercitazione mai svolta nell’ambito della pianificazione per il rischio vulcanico dell’area flegrea.
L’orgoglio e la fierezza di Ciro De Maio: “E’ l’occasione per arricchire ancora di più la già dimostrata professionalità dei nostri volontari. Sarà dura, ma ce la faremo!”
Il Gruppo dei Volontari della Protezione Civile di San Nicola la Strada coordinati da Ciro De Maio è stato attivato dalla regione Campania e dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile per partecipare all’importante esercitazione “Exe Flegrei 2019”, rientrante nella serie di eventi organizzati in tutt'Italia per la "Settimana della Protezione Civile", che ha l’obiettivo di aggiornare la pianificazione per il rischio vulcanico dell’area flegrea.
“Exe Flegrei 2019” si svolgerà da giovedì 17 a domenica 20 ottobre e prevede, in particolare, il coinvolgimento dei comuni della zona rossa dei Campi Flegrei, della Prefettura di Napoli, della Regione Campania e dei Centri di Competenza del Dipartimento della Protezione Civile (INGV, Centro studi Plinivs-LUPT e CNR-IREA). Anche le Regioni e Province Autonome gemellate con i comuni della zona rossa parteciperanno in qualità di osservatori.
L’esercitazione, la più importante di quelle sinora svolte, servirà a mettere a punto, sotto la regia della Protezione Civile nazionale, il sistema di intervento in emergenza per il rischio vulcanico nella zona rossa dei Campi Flegrei e costituisce un’importante occasione per testare e migliorare tutti gli aspetti del piano di evacuazione della popolazione in caso di allerta rossa.
Essa coinvolgerà sette Comuni per un totale di 550mila abitanti. Il Comune di Napoli incide per il 55% sulla popolazione coinvolta: 302mila residenti nella Municipalità 10 (Bagnoli, Fuorigrotta) e nella Municipalità 8 (Piscinola, Marianella, Chiaiano, Scampia).
Parteciperanno all’esercitazione 1.500 studenti dei licei “Alberti”, “Pansini”, “Comenio” e “Nitti”.
Saranno coinvolte tutte le istituzioni e le strutture che in caso di emergenza devono agire per mettere in salvo la popolazione: oltre ai Comuni, la Prefettura di Napoli, la Regione Campania e i Centri di competenza del Dipartimento della Protezione Civile.
Giovedì 17 ottobre, alle ore 11, sarà dato avvio alla fase preliminare.
Alle ore 8 di sabato 18 ottobre partirà la fase in “scala reale” con l’annuncio della Protezione Civile nazionale dell’allerta rosso, cioè di eruzione imminente. A quel punto dovranno essere allestite due aree di accoglienza nella zona rossa, nelle quali dovranno essere accolte tutte le persone che, non potendo lasciare i Campi Flegrei con mezzi propri, avranno bisogno di un “allontanamento assistito”. Qui le persone dovranno essere identificate.
A questa fase, nello spirito nazionale dell’intervento in emergenza, collaborerà un gruppo milanese per l’abbinamento, mediante l’utilizzo di un codice a barre, tra le persone e le regioni che dovranno accoglierle. Una volta identificate le persone, inizierà il loro allontanamento; nell’esercitazione saranno sette bus dell’Anm a svolgere il trasporto verso le aree di incontro individuate dalla Regione Campania al di fuori della zona rossa; aree dalle quali, poi, i cittadini dei Campi Flegrei partiranno per le nuove destinazioni.
Saranno i volontari della Protezione Civile, provenienti da tutta la Campania, a partecipare attivamente all’esercitazione, che coinvolgerà anche vari Ordini professionali.
L’esercitazione, oltre a testare l’organizzazione in caso di evento catastrofico, avrà un’importante funzione informativa; per questo sono state coinvolte le scuole.
Nelle aree di prima accoglienza gli studenti troveranno la tensostruttura del Servizio Protezione Civile del Comune di Napoli, le postazioni anagrafiche, gli agenti di Polizia Locale e gli operatori e volontari di Protezione Civile, nonché postazioni sanitarie e veterinarie e i gazebo degli Ordini professionali coinvolti (Geologi, Psicologi, Ingegneri).
I Campi Flegrei, spiega la Protezione Civile, sono una vasta area vulcanica attiva, di oltre dieci chilometri di diametro, dalla struttura singolare: non un vulcano a forma di cono troncato ma una depressione detta “caldera” centrata sulla città di Pozzuoli, che si estende da Monte di Procida a Posillipo.
Rispetto ai vulcani centrali, caratterizzati da eruzioni frequenti che avvengono da un unico cratere e dalla deposizione di materiali vulcanici che portano all’edificazione di coni (colate di lava e prodotti piroclastici), le caldere mostrano struttura e comportamenti significativamente diversi. La grande maggioranza delle caldere produce, infatti, eruzioni che difficilmente presentano schemi regolari. In generale, prevalgono eruzioni esplosive di scala variabile, originate da bocche sparse, alcune o molte delle quali possono essere di intensità e violenza molto forte. Inoltre, le caldere sono contrassegnate da anomalie termiche del sottosuolo e presenza di abbondanti manifestazioni idrotermali.
L’ultima eruzione dei Campi Flegrei si è verificata nel 1538 e, nel giro di pochi giorni, ha dato origine all’interno della caldera al cono di scorie di Monte Nuovo. Da allora il vulcano è in uno stato di quiescenza sebbene mostri segnali di attività quali sismicità, emissioni di gas e deformazioni del suolo.
Gli stati pre-eruttivi dei Campi Flegrei definiti unrest debole, unrest forte ed eruzione imminente, possono essere riconoscibili essenzialmente attraverso la variazione degli ordini di grandezza di determinate soglie di fenomeni rilevabili attraverso i parametri di monitoraggio misurati, tenendo però in considerazione che l’identificazione di un qualunque valore di soglia appare difficilmente applicabile, vista l’imprevedibilità e variabilità dei comportamenti osservati in numerose caldere.
Dal 2012 a oggi, le variazioni di alcuni dei parametri di monitoraggio misurati nell’area della caldera hanno reso necessario innalzare il livello di allerta da verde (stato di quiescenza) a giallo (unrest debole) ed attivare la fase operativa di attenzione.
“Sono orgoglioso e fiero” -ha detto Ciro De Maio- “che sia stato scelto il nostro gruppo per questo importantissimo e delicato evento esercitativo, che sicuramente arricchirà ancora di più la già dimostrata professionalità dei nostri volontari. Sarà dura ma ce la faremo!”
I volontari (che stupenda questa parola che gli scienziatucoli e i filosofetti non capiscono!) sannicolesi partiranno nella notte di venerdi 18 ottobre per aggiungere un ulteriore suggello alla loro già ampiamente riconosciuta capacità e competenza.
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