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Conclusa con un brillante successo la terza edizione di “Cecilia delle Grazie”, azione teatrale itinerante finalizzata alla valorizzazione del Convitto Borbonico
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Articolo di: Nicola Ciaramella |
Cecilia, dalle
"Stanze" ai "misteri" |
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Lo scopo è sempre quello ed è da
evidenziare esprimendo gratitudine a quanti cercano,
disperatamente, di portarlo avanti e di renderlo, di
volta in volta, più originale.
Le parole del sindaco campeggiavano già nella
prima locandina del 2002 (c’era anche la firma
dell’assessore latitante alla Cultura e Tradizioni
il cui nome, si sa, compare solo per formalità
in tutte le iniziative del settore che Pascariello,
in prima persona, puntualmente e
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“caparbiamente” organizza…)
:”L’intento è di far conoscere la storia
in modo semplice, facendo rivivere, attraverso un percorso
fatto di momenti cantati e narrati, quello che ha rappresentato
per i Borboni la nostra terra”.
E così, dopo il giro in sette tappe di una prima
edizione alla scoperta dell’ex Convitto, le “stanze”
che testimoniarono le vicende spirituali di una fanciulla
diventata suora, abbiamo, quest’anno, assistito
ai “Misteri” di Cecilia delle Grazie,
ovverosia alla rivisitazione -anche in chiave horror-
di quei luoghi dalle “presenze indefinibili -come
riportava il comunicato stampa del Comune- che hanno lasciato
tracce impalpabili, ancora in qual modo aleggianti nell’aria
che si respira, come impresse sulle pareti antiche e scrostate
che scandiscono, proteggendoli, questi spazi a volte quasi
impenetrabili”.
“La storia di Cecilia – rendiamo attuale
il dispaccio alla Dario Argento - è entrata
in contatto, quindi, con il mistero che nel Convitto Borbonico
sembra avere una sede privilegiata, restandone a tratti
smarrita e a tratti emozionata; lo spettatore ha avuto,
quindi, la possibilità di vivere questo susseguirsi
di visioni, che si cibano di un’atmosfera onirica
e un po’ spettrale, esattamente come si addice ad
ogni buon mistero che si rispetti”.
Dopo i primi assaggi del 2002 e la visita agli appartamenti
dello scorso anno, è stata, adunque, la volta del
“mistero”.
La fanciulla Cecilia, nata, come tutta la sua storia,
dalla fantasia del bravissimo creatore teatrale Angelo
Callipo, dopo aver preso i voti di suora, non trova quella
pace spirituale cui agognava, bensì nuove inquietudini
“non più dettate dalla sua fede lacerata
dal dubbio -ha spiegato l’autore- ma prodotte da
una serie di evanescenti visioni che, venute da un passato
misterioso, la guidano in un ulteriore percorso di comprensione
della volontà di Dio”.
Gli spettatori hanno, così, visto Suor Cecilia,
guidata da Padre Jean, a mò di… Virgilio
e Dante, inoltrarsi nei labirinti del Real Convitto “S.Maria
delle Grazie”, scoprendone ulteriori aspetti e scandendone,
ad ogni frammento, la misteriosa presenza dei personaggi
che vi hanno abitato.
Dopo le otto stanze, dunque, otto visioni, alcune drammatiche,
di uomini e donne che hanno calpestato i pavimenti del
Convitto un secolo e mezzo prima: è stato questo
lo spunto artistico di quest’anno, ben innestato
nell’obiettivo generale dell’intero “serial”
che, come noto, mira alla conoscenza, prima, da parte
dei cittadini, e alla valorizzazione, poi, dell’edificio
storico più importante del nostro comune.
E sempre in tema di misteri e di misteriose presenze,
ecco la scoperta -per opera dei Volontari e della Protezione
Civile- di alcuni sotterranei della struttura architettonica,
corrispondenti all’intera estensione del Salone
Borbonico, ai quali si accede attraverso una botola rinvenuta
nell’adiacente aranceto (e di cui pubblichiamo alcune
foto forniteci dagli organizzatori).
L’iniziativa di Cecilia delle Grazie, fortemente
voluta dal sindaco, rappresenta, insomma, e va certamente
lodato, l’unico tentativo di salvare e valorizzare
l’unico monumento storico di San Nicola la Strada
nell’unico modo possibile: coinvolgendo, cioè,
l’intera cittadinanza che ne è stata, ne
è e, si spera, ne sarà testimone fino a
quando la notte dei tempi non avrà seppellito anche
l’ultimo baluardo della nostra tradizione.
”Un altro passo, insomma, è stato compiuto
-ha sottolineato un entusiasta primo cittadino, reduce
da un viaggio premio in Ungheria- per far sì che
il monumento borbonico possa entrare, di diritto, in un
ipotetico percorso turistico che, partendo dalle Reggia,
si estenda anche a tutti gli altri monumenti “minori”
che, come il nostro Ex Orfanotrofio, rappresentano il
naturale completamento della conoscenza storica dei nostri
luoghi”.
Il 26, 27 e 28 marzo millecinquecento spettatori in fila,
noi compresi, ad immergersi nella storia, prima che sia
molto tardi: anche noi siamo tra quelli che, da autentici
e passionali partecipi della vita sannicolese, hanno applaudito
comunque all’iniziativa, anche se è ancora
una chimera la nostra proposta di …biennalizzarla
e di inserirla in un contesto organizzativo lanciato verso
un turismo culturale di cui abbiamo tanto bisogno e che
possa essere di contorno e di collateralità a quello,
ben più ampio, rivolto alle bellezze del capoluogo.
Ed ora, via alla pubblicità!
CECILIA III è stata presentata alla stampa il 20
marzo mattina e al pubblico nel pomeriggio: nell’occasione,
il sindaco ha ringraziato tutti, gli ideatori, gli attori,
i cantanti, i costumisti, l’orchestra, gli storici,
la protezione civile, gli amministratori, il tipografo,
i volontari e anche le anatrelle della villa comunale.
Come ha fatto sempre e come sempre farà!
Il Corriere di San Nicola?
No, grazie, non ci teniamo! Noi lavoriamo “gratis”
spinti solo da amore e passione per la nostra città,
sacrificando tempo del nostro tempo e tempo che “altri”
dedicano esclusivamente a se stessi.
E per finire e per far capire quanto ci abbiamo tenuto
all’iniziativa, abbiamo regalato ai lettori on-line
gli articoli da noi pubblicati in occasione delle edizioni
precedenti, e, perla tra le perle, l’Ex Convitto
“S.Maria delle Grazie” visto dall’alto:
una nostra foto ESCLUSIVISSIMA che abbiamo messo a disposizione
di tutti i fotoamatori, amministratori compresi, pregandoli
solo di citarne la fonte, se un giorno vorranno usarla.
Ma questo, si sa, i coltivatori diretti della propria
immagine non lo faranno mai: guai a chi gli toccano le
esclusive: appartengono solo a loro, il resto fatto dagli
altri non conta proprio niente!
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