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Numero Storico 27 - Aprile 2004 - Home 28 marzo 2024 10:21:10




Per ricordare Mimmo...Lunedi 28 giugno, alle ore 19, presso il Duomo di Caserta, Mons. Antonio Pasquariello officerà una cerimonia religiosa in suffragio di DOMENICO SPARANO, amatissimo cognato-“fratello” del ns. direttore, prematuramente scomparso il ventotto maggio.



Questa sera Gabriella D'Ambrosio su Prima Rete
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Nuovo Mercato e Piscina comunale: una “sfida” a suon di grandi progetti!



Europee: la soddisfazione di AN "sannicolese"
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Giano Vetusto: tempo di “Biennale”



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IN QUESTO NUMERO


POLITICA

Ma dov'è questa Città?
"Perchè votare un documento fantasma"?
La "Città" non è un punto di arrivo
No, Pasquale, non farlo!
Sannicolesi tartassati
Primarete si dissocia


VARIE




ARTE


SPETTACOLI


SPORT

E chi lo ferma più?
"Maratonina", atto secondo
"RINASCITA" di nome e di fatto!
Le nozze d'Oro della "Maddalena"
Si conclude il Primo "Memorial Santucci"
Scuola "Mazzini", basket vincente!


LAVORO




AUGURI


Articolo di: Nicola Ciaramella
Ma dov'è questa Città?
Un orrendo biglietto da visita ha accompagnato la delibera con la quale il consiglio comunale, nella seduta del 1° aprile (trasmessa in diretta da Radio Prima Rete su iniziativa del “Corriere di San Nicola”), ha richiesto al Capo dello Stato e al Presidente del Consiglio, ai sensi dell’art. 18 del d.l. 267/2000, l’attribuzione per il nostro comune del titolo di “città”.
No. Non è stato un… pesce d’aprile!
La relazione, che maggioranza e opposizione (solo l’Udc si è “oculatamente” astenuta!) invieranno a Ciampi e Berlusconi per…dimostrare che la nostra“povera” San Nicola la Strada ha tutti i numeri per aspirare all'ambito
titolo, è qualcosa di semplicemente allucinante.
Strafalcioni sintattico-grammaticali a parte e costruzione formale (da prima elementare) esclusa per pietà, il documento, che avrebbe dovuto raccogliere tutti i meriti che la nostra amena cittadina si è conquistato nella storia con il sudore dei suoi protagonisti, rappresenta soltanto una vergognosa autoesaltazione di quelle briciole di tentativi (pur, ma solo alcuni, apprezzabili e condivisibili) che quest’amministrazione sta compiendo per darsi un’ immagine dignitosa, al passo della sua esperienza e di una riconosciuta, ma sinora solo potenziale, capacità.
Presentare ai massimi organi dello Stato un paese come quello dei balocchi, cercare in tutti i modi di forzare la mano con l’elencazione -chi più ne ha più ne metta!- di una serie di strutture che non ci sono o ci sono soltanto sulla carta, escludendo quelle che veramente ci sono e non per merito dei politici, è praticamente l’apologia di un fallimento, varie volte annunciato e adesso ufficialmente sancito in un testamento.
Ciò che sta scritto in quelle venti pagine, che nemmeno il relatore ha avuto il tempo di leggersi prima per accorgersi -e certamente lo avrebbe fatto- della ridicolaggine con la quale San Nicola la Strada si porge a chiedere la sua promozione a città, è l’opera massima realizzata da uno stuolo di governanti per nulla riconoscenti della preziosità degli altri, totalmente immersi nell’ hascisc del narcisismo ed esclusivamente votati alla propria immagine da esaltare e propagandare a tutti i costi.
Descritta un po’ di storia del nostro vecchio casato, scopiazzata a destra e manca da fonti mai citate (come ad esempio Top-Guida, scritta dal sottoscritto), enumerati migliaia di fantomatici monumenti storici (c’è perfino un cavallo!) che neanche la Lupa può sognarsi di possedere, gli estensori del referto ben si guardano dall’elencare se non quelle istituzioni, manifestazioni ed iniziative (poche di fatto e molte sulla carta) presenti sul territorio che riguardino esclusivamente la loro sfera di interessi. Presenti e futuri. Certo, molte cose, enti ed organizzazioni che fanno bella ed interessante San Nicola ci stanno e ci mancherebbe altro!
Ma sono tantissime quelle che l’amministrazione ha scelto di ignorare, perché lontane dai suoi occhi, dal suo cuore e dai suoi voti.
Qualche esempio. Ciampi e Berlusconi sapranno che a San Nicola c’è una “casa famiglia-affido-adesioni” (?!?), un “segretariato sociale” (?!?), un “centro polifunzionale per anziani”(?!?), una “civica accademia musicale” (a pagamento), lo stabilimento dei Cognati Granelloni (?!?), la S Car & Wash (?!?), la Mia & Mia Project (?!?), un Tavolino della Guerra, un mercatino rionale, un addetto stampa (che non conosce i più elementari assiomi della lingua italiana), una Commissione per la Pari Opportunità (che finora non ha partorito una, dico una, sola proposta decente), una Giornata della Dimenticanza, la canzone di Zazà, la Fiaccolata della Pece, la Festa della repubblica sannicolese, eccetera eccetera, ma non saprà mai che esiste una stampa locale (dicasi esclusivamente “Corriere di San Nicola!”) che -gratuitamente- mette a disposizione il suo tempo e le sue finanze per parlare delle gesta dei Condottieri del Gonfalone, per esaudirne le esigenze di comunicazione e per lasciarne indelebili tracce nella storia.
Come non saprà mai di mille (sì, mille!) associazioni culturali, sociali, ricreative e sportive che con enormi sacrifici e spirito di partecipazione lottano -loro certamente sì!- per l’affermazione di un progresso civile “reale”, che non ha nulla a che vedere con i fumi e gli effetti speciali incensati in ogni ordine di circostanze da questi fasulli paladini del benessere collettivo.
Ma dov’è quel “fiabesco chiarore delle notti italiane” (incredibile, la relazione dice proprio così…!) di Viale Carlo III, se non nelle luminarie accese dalle lucciole che lo frequentano?
Dov’è quell’ “incubatore di riferimento intercomunale” se non nelle pazzesche immaginazioni di menti esaltate?
Dove c. stanno quei "contenitori integrati per la cultura"?
E lo verrà mai a sapere, il vecchio Azeglio, che a San Nicola, in odore di città, non c’è una scuola superiore, non ci sono strutture sanitarie degne di questo nome, non ci sono parcheggi, non ci sono strutture aggregative, non c’è assistenza domiciliare per gli anziani ammalati e per i disabili, non ci sono servizi comunali decentrati, non c’è la minima sorveglianza al cimitero, non ci sono comitati di quartiere, non ci sono multe per i padroncini che fanno cacare i cani per le strade e sui marciapiedi, hanno fatto fallire i piani di edilizia popolare, non ci sono più di due farmacie e di due sportelli postali, ci sono diciotto milioni all’anno da pagare alla tv per irradiare i sorrisi del capo e altri soldi per stampare e contribuire a stampare emerite corbellerie, non ci sono case per i meno abbienti, e ci sono, invece, tanti animali randagi, pochi impianti sportivi e tutti in regime di monopolio, lavoratori di utilità sociale senza un avvenire, alti costi e raccomandazioni per avere una dimora al camposanto, tanta delinquenza e tanta droga, tanto traffico, poca ma “qualitativa” evasione tributaria, tante strade scassate e tanti casini?
Allora, signori velleitari in senso lato e presuntuosi in senso stretto: questa “città” costruiamola prima, ma non solo con il cemento, e poi, solo poi, chiamiamola tale!
Non vi pare?
Ebbene, W il Paradiso! Quello lì che, dall’alto del suo ciglio tenebroso, vi ha chiesto di riscrivere più decentemente un documento che, se affidato così al corriere espresso, sarà la definitiva condanna di un grande albergo da venticinquemila posti a dormire. Tutti col materasso di calcestruzzo e col cuscino di allucinogeni.

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