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Grandissimo successo, a Centurano, del documentario realizzato dal giovane regista sannicolese. Richiesta la proiezione anche a San Nicola, ma il sindaco non aveva un lettore dvd…
Giulio Finotti e la “Città perduta”

Grande successo della serata dedicata all’impegno sociale, che si è tenuta il 12 dicembre al Conte’s Club di Centurano, con la proiezione del video documentario “Plistica – la città perduta”, realizzato dal giovane regista Giulio Finotti, in collaborazione con l’associazione Terra Nostra presieduta da Pasquale Costagliola.
Numerose le persone accorse alla prima assoluta di un’opera pregevole, che porta la firma del giovane artista sannicolese, di recente laureatosi in "tecnologia della comunicazione audiovisiva e multimediale" presso l'Università degli studi di Ferrara.
Il video di Finotti (già esposto, nello scorso giugno, al prestigioso Park Life di Roma, manifestazione rivolta ai siti di preservazione ambientale) tratta delle ricchezze storiche e culturali  di Castel Morrone, ponendo l’accento sui resti dell’insediamento osco-sannita che si trova su monte Gagliola, ma non solo: tutto il lavoro ruota infatti attorno alla denuncia dell’abbandono e del degrado che investono quei luoghi, in principal modo attraverso l’estrazione di materiale dalle cave che circondano il monte mettendone in pericolo i preziosi resti fittili e la stessa memoria storica del luogo.
La proiezione, voluta peraltro fortemente dal delegato regionale della Lipu, Matteo Palmisani (presente alla cerimonia con il presidente Costagliola), è stata lo spunto per parlare proprio delle problematiche citate: la perdita della memoria storica e culturale di Terra di Lavoro, il degrado ambientale e le cave.
Un evento che, certamente, potrebbe essere presto bissato, soprattutto a San Nicola la Strada, dove le problematiche affrontate in celluloide sono presenti, nella realtà, in maniera sconvolgente e più degradante che non in altre parti della Provincia.
Checchè ne pensi il sindaco, che non ha concesso la disponibilità a proiettare il lavoro nel salone borbonico, in quanto, pare, mancassero le attrezzature necessarie (un computer e un telo per proiezioni, oppure un proiettore con un semplice lettore dvd …)
Il primo cittadino, che tanto dice di tenere alla valorizzazione delle risorse artistiche espresse dalla “sua” città perduta, ha riferito che non era interessato ad una cosa che non riguarda il suo Comune…
Certo…ma se nel filmato ci fosse stato anche lui a parlare, in pompa tosta e sfacciata, della sua arte di governare…allora sì!

Cosa dire…l’ennesima figuraccia. Ma, per lui, è ormai una deprimente abitudine.  


 
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